Imminence – Turn The LIght On
Un disco che avrà sicuramente un buon riscontro commerciale, ma che in eredità non lascia niente, anzi in alcuni momenti persino irrita per la ripetitività delle sue strutture sonore.
Hexvessel – All Tree
All Tree, grazie alla sua forte matrice esoterica, ci fa toccare con mano delle cose che stanno morendo perché noi ci stiamo allontanando in maniera oramai irrimediabile dal nostro vero baricentro.
Nocturnus AD – The Paradox
Lo straordinario ritorno di una band che ha fatto la storia, non solo del death floridiano e mondiale, con un album che definire strepitoso e magistrale è dire poco.
Vale Of Pnath – Accursed
Accursed regala momenti esaltanti, non si contorce in inutili e stucchevoli perizie tecniche fini a se stesse, ma si destreggia tra il bombardamento a tappeto di note con una disinvoltura che ha del sorprendente.
Banco del Mutuo Soccorso – Transiberiana
Transiberiana ci riporta virtualmente indietro di mezzo secolo ai capolavori dei primi anni settanta non tanto per le sonorità, il cui legame è comunque evidente pur se inserito in un contesto del tutto moderno, ma soprattutto perché proprio come in quei tempi aurei il disco, per arrivare alla sua naturale destinazione che sono le corde più intime dell’animo, non può essere trattato come un qualsiasi prodotto di veloce ed effimero consumo.
The Mute Gods – Atheists And Believers
Atheists And Believers è un album apprezzabile per gli amanti di un rock progressivo, ormai sempre più elaborato in una fusione tra sonorità classiche e nuovi impulsi elettrici.
Absolute Valentine – Omega
Un grande album di elettronica che parte dalla synthwave per andare molto oltre.
Soulline – The Deep
The Deep vive di un’insieme di ispirazioni e dettagli che fanno di questa tracklist uno degli esempi migliori del genere, sbaragliando i lavori precedenti e confermando i Soulline come gruppo di notevole levatura tra quelli di seconda fascia, in un genere ancora in grado di regalare grosse soddisfazioni.
The Mustangs – Watertown
Watertown non è il “solito” album blues, ma un’opera rock che di queste sonorità si nutre, rivelandosi un disco d’autore, fuori dalle solite sonorità alle quali siamo normalmente abituati, ma che certamente ognuno troverà straordinarie.