I tedeschi Phantom Winter sono uno di quei gruppi che attraverso la loro musica riescono a creare un’atmosfera bassissima e molto tesa, e tutto ciò grazie ad un perfetto equilibrio fra pesantezza e lentezza.
Le canzoni sono costruite su riff potentissimi che sono la struttura portante della loro proposta musicale, poi tutto incombe intorno a questo. Come coordinate musicali si potrebbe dire sludge, post metal e anche un certo gusto no wave. Tutto ciò porta ad una saturazione che porta l’ascoltatore a sensazioni molto forti, continuando il discorso iniziato con i due buoni dischi precedenti. I Phantom Winter nuotano in un mare molto affollato, ma la loro capacità compositiva crea atmosfere che sanno davvero di scienza tenebrosa. Il passo è come quello delle anime che trascinano i piedi verso la loro eterna colpa in un luogo che non è nemmeno l’inferno. Into Dark Science è un’ottima declinazione della brutalità messa in musica, e colpirà chi cerca qualcosa oltre, e chi vuole sensazioni forti e volumi allucinanti qui si troverà a casa. Il gruppo di Würzburg, in Baviera, ha una forza differente, un impatto che annichilisce e lascia affascinati allo stesso tempo: non è un abito facile da mettere e fa sanguinare, ma è l’unico possibile. Sofferenza, nessuna redenzione o speranza perché qui le tenebre sono rotte solo da decibel imponenti che mangiano lo spazio ed il tempo, voci che giocano fra di loro e nella nostra testa, canzoni lunghissime che montano come se fossero montagne appena formate. Dolore, ma questo è il nostro cammino e destino, e la bellezza della brutalità. Dischi come questo spostano il cuore, sia fisicamente che sul campo metafisico, e se ne vuole sempre di scienza nera e del suo rumore.
Tracklist
1. The Initiation Of Darkness
2. Ripping Halos From Angels
3. Frostcoven
4. The Craft And The Power Of
Black Magic Wielding
5. Into Dark Science
6. Godspeed! Voyager
Line-up
Christof – drums
Andreas – guitar/bewitched screams
Christian – haunting growls
Martin – bass
Flo – guitar/cleaning gear