Infernotion – Habits

Habits possiede tutti i crismi per cercare di farsi largo nel mare magnum delle uscite di qualità in campo estremo, grazie anche ad un concept lirico tutt’altro che banale.
Azziard – Metempsychose

Di Metempsychose colpisce la potenza che viene sprigionata da ogni singola nota , con i rari rallentamenti vicini al doom che hanno la funzione di una breve sosta, utile per riprendere il fiato prima che che la macchina si rimetta in moto con tutto il suo carico di malevola oppressione.
Hoofmark – Stoic Winds

Per le sue caratteristiche è comprensibile che l’album proceda un po’ a strappi, ma nel complesso questo approccio non dispiace affatto per coraggio e creatività.
Watain – Trident Wolf Eclipse

La storia parla già per i Watain, che regalano un altro monolite musicale a tutti gli amanti del black.
Stillborn – Mirrormaze & Die in Torment 666

Un’opera di ripescaggio assolutamente solo per i fans del gruppo o per chi ama il verbo nero nella sua versione più underground e senza compromessi.
Man Daitõrgul – Gulkenha

L’auspicio è che Nagh Ħvaëre prosegua il suo cammino cercando di rimediare ai punti deboli evidenziatisi all’ascolto di questo full length, anche perché in quanto espresso dal progetto Man Daitõrgul ci sono diversi aspetti positivi sui quali porre le basi per ripartire.
The Clearing Path – Watershed Between Firmament and The Realm of Hyperborea

Nonostante un approccio decisamente sperimentale, l’album riesce ad apparire avvincente e mai stucchevole, forse anche grazie ad una disposizione dei brani atta ad una maggiore assimilazione dei contenuti, con gli ultimi dodici minuti a lasciare il ricordo di sonorità sognanti e delicate, piuttosto che le nervose sfuriate che caratterizzano le tre precedenti tracce.
Monolithe – Nebula Septem

Ancora una volta i Monolithe fanno centro, dimostrando che si può conservare la propria identità anche apportando diverse variazioni al tema portante, che resta pur sempre l’ideale accompagnamento sonoro dei viaggi intrapresi dalla nostra immaginazione al di là del tempo e dello spazio.
Exterior Palnet – Dorsa

Dorsa rappresenta l’esordio per la band di Zagabria, capace di fare centro al primo colpo con questo breve ma intenso lavoro intriso di un’aura cosmica.
Hetman – Sewn From The Ashes Book

Questa interpretazione del pagan black metal appare davvero accattivante, perché tutto sommato rifugge gli stilemi consueti trovando una sua peculiarità senza smarrire le coordinate di base del genere.
Nortt – Endeligt

Sono passati dieci anni ma Nortt sembra ancora più convinto nell’esplorare oscuri e vuoti abissi, ove non risiedono speranza ma solo morte e desolazione.
Malvento – Pneuma

I Malvento odierni raccolgono idealmente il testimone dell’occult metal italiano, portandolo fieramente lungo il tratto di percorso loro assegnato, con la consapevolezza di chi sa perfettamente che questa strada può essere ancora lunga e foriera di altri lavori di qualità eccelsa come Pneuma.
The Negative Bias – Lamentation of the Chaos Omega

Il black metal può risultare efficace sia nella sua forma più scarna e primitiva sia in quelle più trasversali ed inquiete, come lo è questa, quando a fare la differenza sono la credibilità e la competenza dei suoi interpreti.
Funeral Chant – Funeral Chant

Il lavoro scorre via feroce e d’impatto, con la traccia d’apertura che mostra il meglio dei Funeral Chant ed il resto dei brani che si attestano su un livello non dissimile, con il pregio non da poco di rifuggire per quanto possibile la ripetitività.
Incursed – Amalur

Il racconto epico degli Incursed è qualcosa che rimane nelle orecchie e nei cuori, figlio di un tempo passato che può tornare solo grazie a queste narrazioni.
Wending Tide – The Painter

The Painter ha il solo difetto d’essere un ep, perché, al termine dell’ascolto, permane forte il desiderio di ascoltare quanto prima del nuovo materiale proveniente da questo bravissimo musicista neozelandese.
Ovnev – Incalescence

Un album sicuramente interessante e consigliato a chi ama il black atmosferico dalla forte impronta nordamericana e dalle ben dosate sfumature folk.
Chaos Moon – Eschaton Mémoire

Grande ritorno della USBM band con un lavoro ricco di passione e personalità …opening the cosmic wound.
Kapala – Infest Cesspool

Se l’intento dei Kapala è quello di far sembrare che il sound provenga direttamente dal pozzo nero (cesspool) da loro evocato, allora l’obiettivo è raggiunto, peccato però che tale operato non sia affatto rappresentativo né delle forme più true del black metal, sia soprattutto di una scena indiana che, anzi, si sta dimostrando negli ultimi anni una delle più vive e brillanti del continente in ambito estremo.
Harakiri For The Sky – Arson

Potenza e dolcezza, malinconia e amore, ed un turbinio di emozioni e di umano sentire che raramente si incontrano in musica, almeno in maniera così vivida.