Mors Subita – Into The Pitch Black

Dimenticate urletti in clean e ritmiche stoppate, i Mors Subita schiacciano sull’acceleratore, ci travolgono con un impatto death/thrash e ci deliziano con solos melodici di scuola heavy come si faceva una volta.
Purest Of Pain – Solipsis

La band non abbonda certamente in personalità anche se l’album nella sua interezza si fa apprezzare, specialmente nel gran lavoro delle due chitarre, ispirate sia in fase ritmica che negli assoli che grondano melodie.
Rust – Urstoff

Urstoff è un’opera che non va ascoltata ma assaporata, perché è carica di significati e momenti saturi di suono, dove dopo un istante partono fughe e melodie molto belle ed importanti.
Natas – På veg… til helvette

Semplicemente un esaltante e altamente soddisfacente disco di black metal tendente al melodico, con tante sfumature e una grande capacità di composizione ed esecuzione
Preludio Ancestral – Oblivion

Oblivion merita senz’altro l’interesse degli amanti del metal sinfonico e power, frutto di una buona vena in fase di scrittura e dal valore aggiunto dei tanti ospiti sui quali i Preludio Ancestral hanno potuto contare.
Hypnotheticall – Synchreality

Melodia ed irruenza, tecnica ed emotività, si danno il cambio nella struttura dei brani, in un ibrido davvero riuscito ed a suo modo originale, con il gruppo che appaga in egual misura i fans della tecnica e quelli che in un disco cercano sempre e comunque delle canzoni.
Mascharat – Mascharat

I milanesi Mascharat sono una black metal band piuttosto particolare, se non per il sound che è abbastanza aderente agli schemi compositivi classici, sicuramente per le tematiche affrontate. Il monicker scelto, infatti, indica la via concettuale intrapresa dal gruppo, che affronta nel corso dell’album, non a caso autointitolato, il tema della maschera e in genere […]
Hell’s Coronation – Unholy Blades of the Devil

Gli Hell’s Coronation offrono un black metal i cui tratti pesantemente doom ne accentua la morbosità e così, tra effetti vari, volti a creare un ambiente carico di tensione, il sound si snoda in maniera molto ortodossa ma scostandosi sufficientemente dalle soluzioni più comuni.
Will’O’Wisp – Mot

Se qualcuno necessitasse di un’opera da esibire quale esempio di death metal “progressivo ” nell’accezione più autentica del termine, Mot ne sarebbe l’ideale e più fedele istantanea.
Onirism – Falling Moon

Falling Moon è senza dubbio un buon album, nel corso del quale la materia viene trattata in maniera ottimale, ma non raggiunge le auspicate vette di assoluta eccellenza.
Morbosidad – Corona De Epidemia

Brani brevissimi e sparati in faccia ai benpensanti con una forza estrema convincente, ma a tratti forzata, e la totale mancanza di una minima apertura melodica fanno di questo lavoro un discreto spaccato di metal estremo dedicato al maligno.
Usurpress – Interregnum

Gli Usurpress usano tutte le armi a loro disposizione per cercare di non essere banali, pur riproponendo una formula già scritta in passato a cui aggiungono, appunto, ispirazioni progressive, oscure melodie doom e qualche accenno al melodic death metal.
Adam and the Ants – Dirk Wears White Sox

Prima di svoltare verso un pop rock ballabile e più commerciale, Adam Ant e il suo gruppo furono tra i protagonisti della nascente new wave inglese, con un bellissimo e interessante esordio tra punk, dark e sperimentazione.
Gianluca Magri – Reborn

Un buon inizio per il chitarrista bellunese, che ci fa testimoni della sua bravura in un contesto armonioso e mai fine a sé stesso.
Don Broco – Technology

Definiti da molti tra i massimi esponenti del rock alternativo contemporaneo, i Don Broco rilasciano il disco perfetto per i tempi in cui viviamo: una serie di brani lucidati e impacchettati con estrema cura per piacere alla generazione dei talent show, ma che alla fine non lasciano niente, se non un gusto amarognolo di fregatura.
Earthless – Black Heaven

Lo stoner rock degli Earthless è sempre stato molto piacevole, ma qui tocca forse le vette più alte della loro lunga carriera, perché c’è qualità, passione, potenza e veemenza in questo stoner rock molto fisico, dove si continua la tradizione della psichedelia pesante americana, con lunghe jam potenti e lisergiche che portano lontano.
Elixir of Distress – Kontynent

Un lavoro di spaventosa intensità, con una tensione che non scema in alcun frangente, scandita da uno screaming tutto sommato intelligibile e da un tessuto melodico e atmosferico che resta spesso sullo sfondo, trovando talvolta eccellenti sbocchi sotto forma di assoli chitarristici.
Affasia – Adrift In Remorse

Adrift In Remorse è una pietanza che scotta nelle mani dell’ascoltatore. Va domata e compresa, ma una volta fatto questo si può felicemente non tornare più indietro.
Ghost Rider – Rehearsal ’84

Le origini dei Necrodeath: un black contaminato con il thrash e le melodie del metal classico. Un demo da leggenda.
Augury – Illusive Golden Age

Un ritorno in grande stile per gli Augury, l’album potrebbe risultare una gradita sorpresa per gli amanti del metal estremo tecnico e progressivo, quindi il consiglio è di non perderlo per nessun motivo.