La scelta di proporsi con un’uscita ancora dal minutaggio limitato appare del tutto condivisibile, proprio perché la fretta è nemica della qualità ed il tempo non può che lavorare a favore dei Locus Animae.
I Locus Animae sono una band piemontese gravitante nella cerchia dell UMA/Ronin Agency, assieme ad altri nomi quali, tra gli altri, Caelestis e Red Sky, con i quali sovente si sono create accattivanti collaborazioni.
Dediti ad una forma piuttosto melodica ed obliqua di black metal, i nostri, per questo Ep che arriva tre ani dopo quello d’esordio (Ove Il Mio Io Cadrà…) presentano una novità alla voce femminile con l’ingresso in qualità di ospite di Vera Clinco (Caelestis), a creare quell’intreccio vocale che è una delle caratteristiche principali del loro sound, con cantato pulito, growl e screaming spesso sovrapposti nell’interpretazione di testi poetici che esulano in maniera decisa dai cliché del metal.
L’operazione funziona nel complesso piuttosto bene, specie in brani intensi come Alle Sponde dell’Origine e, in particolare nell’evocativo splendore di Prigione di Cristallo, un po’ meno in una traccia quale Spente Memorie, laddove una brillante introduzione viene parzialmente vanificata da uno sviluppo eccessivamente enfatico sia a livello lirico che musicale.
La conclusiva Orizzonte riporta il livello sugli standard più che buoni mostrati in precedenza, confermando l’impressione che i Locus Animae siano una band dal notevole potenziale che necessità solo di una migliore messa a fuoco degli obiettivi da perseguire.
La sovrapposizione delle voci può rivelarsi, infatti, un ostacolo alla fruizione del lavoro (oltre che alla comprensione degli stessi testi) anche se è apprezzabile la volontà dei ragazzi di Arona di veicolare, attraverso una struttura estrema, un’espressione artistica romantica, colta ed emozionale.
Non va dimenticato, peraltro, che l’età media dei componenti dei Locus Animae è decisamente bassa, e questo non può che deporre a favore di margini di miglioramento pressoché illimitati; peraltro, la scelta di proporsi con un’uscita ancora dal minutaggio limitato appare del tutto condivisibile, proprio perché la fretta è nemica della qualità ed il tempo non può che lavorare a loro favore.
Tracklist:
1. Aurora
2. Alle Sponde dell’Origine
3. Prigione di Cristallo
4. Spente Memorie
5. Orizzonte
Line-up:
Nicolò Paracchini – Bass, Vocals (backing), Guitars, Flutes
Matteo Bolognino – Guitars
Brian Cara – Guitars
Adri Kolaj – Keyboards, Vocals (backing)
Gregory Sobrio – Vocals
Guests:
Vera Clinco – Vocals
Alessandro Mori – Drums
Riccardo Brumat – Violin
LO