Eyelessight – Athazagorafobia

Gli Eyelessight dipingono nella maniera più fedele e dolente un grigio quadro solcato da rivoli scarlatti e regalano un’opera di rara intensità emotiva.

Angor Animi – Cyclothymia

Cyclothymia è un lavoro rivolto a chi l”angor animi” se lo porta dentro fin dalla nascita, pur se in maniera latente: solo così allora può concretizzarsi questa sorta di scambio emozionale che porta l’ascoltatore a condividere gli stati d’animo evocati dalla musicista.

Nortt – Endeligt

Sono passati dieci anni ma Nortt sembra ancora più convinto nell’esplorare oscuri e vuoti abissi, ove non risiedono speranza ma solo morte e desolazione.

Lascar – Saudade

Il titolo Saudade, nel senso di sentimento di rimpianto, di malinconia nostalgica, si adatta alle perfezione a queste sonorità che non possono mai lasciare indifferenti gli animi sensibili, specialmente quando vengono maneggiate con questa perizia.

Falaise – My Endless Immensity

My Endless Immensity è una prova di buon livello, abbastanza consistente e  in grado di fare emergere adeguatamente la sensibilità compositiva di questi due bravi musicisti.

Suicide Forest – Descend Into Despair

Come da ragione sociale e titolo dell’album, la materia qui trattata è un depressive black dal buon impatto melodico ed atmosferico e contaminato da una altrettanto gradita componente ambient.

Ghost Bath – Starmourner

Quello dei Ghost Bath è un approccio interessante e personale alla materia, ma il senso di leggerezza che si avverte in più di un passaggio potrebbe spiazzare gli estimatori della prima ora.

Imber Luminis – Nausea

E’ perfetto il connubio tra musica e testi di questo lavoro che, fin dal titolo, rievoca l’opera più nota di Sartre, e la caratteristica impronta depressive viene per un verso esasperata mentre, dall’altro, si sublima tramite splendide aperture melodiche di matrice post metal, senza tralasciare quell’aura funesta derivante dalle pulsioni doom.