Lorø – Hidden Twin
Dolore fisico e psichico, un male oscuro ma dannatamente reale: i Lorø non conoscono vie di mezzo, quindi o vi conquisteranno o altrimenti li odierete, ma sicuramente vi rimarranno dentro come un virus letale.
Led Green – God Is An Alien
Mancava da tempo un disco di elettronica come questo che riesca a trasmettere qualcosa attraverso una musica molto ben composta ed organica.
Aborym – Something for Nobody Vol.1
Un’uscita interessante, che conferma il valore e la peculiarità di una delle eccellenze nazionali in ambito metal (e non solo).
Satanath – Your Personal Copy
L’approccio all’ambient di Aleksey Korolyov non prevede lunghe reiterazioni di uno stesso tema. bensì è caratterizzata da un continuo cambio di scenario, e più che la colonna sonora di missioni spaziali o di documentari naturalistici, Your Personal Copy potrebbe essere l’ideale accompagnamento di qualche strambo cartone animato.
Priest – New Flesh
I Priest spaziano per tutto lo spettro dell’elettronica più cupa e marziale, possiedono grandi aperture melodiche e in alcuni frangenti sono autori di un pop eccezionale.
Tid – Fix Idé
Fix Idé e un’opera che si muove in maniera trasversale tra mille sfumature stilistiche, senza mai cessare di stimolare i sensi dell’ascoltatore tra pulsioni etniche, accenni di post metal, elettronica, dance e ambient, con l’aspetto melodico sempre ben posizionato in primo piano ed una forma canzone consolidata nonostante una vis compositiva inquieta.
Bullet Height – No Atonement
“E’ stato chiaro da subito che sarebbe diventato qualcosa più grande di come ce lo saremmo mai aspettati”, sono le parole usate per descrivere questo recente lavoro, un full-length album di debutto che apre le porte a questo nuovo duo di grande impatto.
Paolo Spaccamonti/Paul Beauchamp – Torturatori
Beauchamp e Spaccamonti dipingono in gran bell’affresco con molti colori e con una bellissima vibrazione di fondo, per un disco che è molte cose e che è anche molto semplicemente grande musica fatta da due sensibilità affini.
Deflore – Spectrum Decentre Epicentre
La spina dorsale del progetto è il ritmo, soprattutto l’esplorazione e la manipolazione di quest’ultimo, la costante ricerca sonica più che sonora e l’incredibile varietà di vedute, e qui il pensiero laterale musicale diventa dominante.
This Morn’Omina – Kundalini Rising
L’ascolto di un lavoro dalle simili caratteristiche non è affatto semplice, ma chi apprezza il versante industrial e sperimentale della musica non farà fatica ad entrare in sintonia con i This Morn’Omina.
D8 Dimension- ProGr 0
Sarebbe davvero semplicistico e fuorviante catalogare i D8 Dimension come un gruppo di industrial metal, perché qui possiamo trovare qualcosa di molto più importante dei generi, le idee.
Lethe – The First Corpse On The Moon
Non esiste un solo buon motivo per rinunciare ad un’ora di musica di tale livello.
2nd Face – Nemesis
L’opera prima di 2nd Face dimostra come non sia necessario imbracciare delle chitarre e dotarsi di un aspetto truce per proporre musica ugualmente minacciosa e rumorosa.
Alec Empire – Volt (Original Soundtrack)
L’operazione si rivela indubbiamente di notevole interesse, sia per i contenuti della pellicola, che racconta il dramma palestinese da un punto di vista particolare, sia per l’approccio di Alec Empire, che cerca di assecondarne le tematiche offrendo una ambient elettronica ora soffusa, ora nervosa.
Projekt Mensch – Herzblut
Chi apprezza il sound dei Rammstein può trovare nei Projekt Mensch un valido surrogato
Insil3nzio – Insil3nzio
La marcia in più che si rinviene in questo lavoro, rispetto a molti altri tentativi analoghi, la fa proprio lo spessore stilistico derivante da una maturità che impedisce di scivolare nei luoghi comuni, sia a livello lirico che compositivo.
Recitations – The First Of The Listeners
Partendo da un death black metal molto scandinavo, si dilatano i tempi e la composizione acquisisce un ampio respiro, fondendosi con l’elettronica più malata, fatta di neri droni e di oscuri loop.
C:\>CHKDSK /F
Il disco potrebbe essere la colonna sonora di un videogioco.
Gandalf’s Owl – Winterfell
Decisamente apprezzabile questo esperimento, proprio perché Gandolfo Ferro, rivolgendosi ad una fascia di ascoltatori sostanzialmente diversa da quella degli Heimdall, si mette coraggiosamente a nudo rinunciando alle sue più riconosciute peculiarità,
War Anyway – War For Peace
Un lavoro industrial/metal/rock su cui vale la pena soffermarsi