ISA – Chimera

Un lavoro che affiora come una piacevole sorpresa dall’underground estremo e che merita di non essere ignorato.

Osada Vida – Variomatic

Variomatic è un lavoro che vuol essere raffinato e a tratti ci riesce, ma risulta discontinuo nel tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore.

Lady Reaper – Mise En Abyme

I Leady Reaper dimostrano la loro sagacia nel costruire un sound personale, lasciando che le proprie influenze ed ispirazioni si facciano largo senza compromettere la totale libertà artistica di cui si possono fregiare.

Carchosa – Carchosa

Un’ora di musica estrema progressiva che unisce thrash, death e progressive sotto la stessa bandiera griffata Carchosa.

La Fantasima – Notte

Notte è un disco totalmente strumentale, e questo impasto sonoro sembra quasi doom fatto con un altro codice, con quella cifra stilistica che parla di malinconia ma anche di adorazione delle poche cose belle che ci circondano.

June 1974 – Nemesi

Nemesi risente talvolta delle difficoltà oggettive nell’assemblare pulsioni e stili differenti dei vari ospiti, per di più da parte di un compositore che si cimenta per la prima volta con sonorità di questo genere, ma una simile operazione alla fine va vista con favore, avvicinandovisi possibilmente con la giusta mentalità.

Haken – L-1VE

Gli Haken sono forse uno dei gruppi che meglio è riuscito a convogliare nella propria proposta tutti gli elementi presenti nel rock progressivo dagli anni settanta ai giorni nostri, creando un inusuale best of di quello che l’amante dei suoni progressivi ha ascoltato in oltre quattro decenni.

Wolfen Reloaded – Changing Time

Un album da ascoltare con la massima rilassatezza, così da poter assaporare l’elettricità sprigionata dal nobile metallo progressivo, sposata con il rock dal taglio moderno e valorizzata da splendide linee vocali e raffinate melodie.

Old Man Wizard – Blame It All On Sorcery

Un’altalena tra le trame progressive e le potenti divagazioni heavy, questo risulta Blame It All On Sorcery senza mai sconfinare nei cliché del progmetal, bensì mantenendo un approccio hard rock ispirato ai nomi storici del progressive di quarant’anni fa.

Hollowscene – Hollowscene

Gli Hollowscene sono una grande band lombarda di progressive rock. Il loro è un prog di stampo vintage, caldo e analogico, capace di guardare alla grande tradizione – britannica, soprattutto – degli anni Settanta.

ParcoLambro – ParcoLambro

Sei brani per quasi un’ora di musica che non conosce l’usura del tempo e che necessita, in modo d’essere apprezzata anche da chi non frequenta più certi lidi sonori da anni, della giusta apertura mentale per farsi attraversare da note provenienti dalle più disparate direzioni.

Ancient Veil – Rings of Earthly… Live

Una summa dal vivo che permette di ripercorrere lo splendido itinerario musicale di Eris Pluvia ed Ancient Veil. Una grande dimostrazione di vitalità e spessore del prog di casa nostra.

Flynotes – Child in the Woods

C’è ben poco da eccepire su un lavoro che scorre piacevolmente ma, per il quale, la natura esclusivamente strumentale diviene il limite che impedisce una più immediata assimilazione nonché una più duratura permanenza della musica dei Flynotes nella nostra memoria.

Dite – The Hollow Connection

Lavoro che sprigiona emozioni ad ogni passaggio, The Hollow Connection ci consegna una band notevole ed un sound maturo ed ispirato, un’altro piccolo gioiello musicale battente bandiera tricolore.

Armonite – And The Stars Above

Affascinante progetto che troverete sicuramente tra le uscite prog, ma che in realtà di progressive classico ha solo la musicalità totale della propria proposta. Gli Armonite sono nati per volontà di due musicisti classici residenti a Pavia nel 1996, (Paolo Fosso e Jacopo Bigi): il primo lavoro si intitola Inuit, uscito nel 2000, prima di […]

Wandering Vagrant – Get Lost

Gli Wandering Vagrant regalano tre quarti d’ora circa di musica davvero ricca di spunti destinati ad imprimersi nella memoria.