Deaf Havana – Rituals
Il ritorno dello scorso anno aveva fatto ben sperare i fans del gruppo e la conferma del ritrovato stato di salute dei Deaf Havana arriva oggi con questo buon lavoro, consigliato agli amanti dei suoni rock dal taglio melodico e dall’anima indie.
Lizzies – On Thin Ice
Le ragazze spagnole non si lasciano attrarre da soluzioni moderne e guardano invece ad un passato glorioso per il rock al femminile, fatto e scritto da gentaglia come le Runaways o le Girlschool.
Barros – More Humanity Please
Paul Barros, pur lasciando intravedere la sua ottima tecnica chitarristica, lascia la scena alle canzoni, ottimi esempi di hard rock melodico raffinato, a tratti graffiante ma pur sempre debordante di melodie.
King Dude – Music To Make War To
Music To Make War To è un disco dalla musica potentissima, americana al cento per cento, dove si incrociano neo folk, in misura però minore rispetto ai dischi precedenti, american folk new wave, rock tout court e musiche da fine del mondo.
Marillion – All One Tonight (Live At The Royal Albert Hall)
Due ore abbondanti di musica spettacolare, di un’intensità e di uno spessore difficilmente riscontrabili oggi, qualsiasi possa essere il genere preso in considerazione.
Talia – Let Sleeping Dogs Lie
Let Sleeping Dogs Lie è un ep, e tutto si sviluppa nell’arco di un quarto d’ora nel corso del quale la band spara raffiche di alternative rock che arrivano dritte al cuore degli amanti del genere e di gruppi come Hole e Foo Fighters.
Roterfeld – Hamlet At Sunset
Consigliato agli amanti del gothic dark più melodico, l’album è destinato a ripetere il successo del suo predecessore, almeno tra chi è frequentatore abituale della vita notturna nei club mitteleuropei, da sempre molto ricettivi quando si parla di queste sonorità.
The Night Flight Orchestra – Sometimes The World Ain’t Enough
Hard rock melodico, arena rock, funky, dance, pop, fantascienza e porno soft da salette private in compagnia di fanciulle disinibite: come si può non amare i The Night Flight Orchestra?
Hollowscene – Hollowscene
Gli Hollowscene sono una grande band lombarda di progressive rock. Il loro è un prog di stampo vintage, caldo e analogico, capace di guardare alla grande tradizione – britannica, soprattutto – degli anni Settanta.
ParcoLambro – ParcoLambro
Sei brani per quasi un’ora di musica che non conosce l’usura del tempo e che necessita, in modo d’essere apprezzata anche da chi non frequenta più certi lidi sonori da anni, della giusta apertura mentale per farsi attraversare da note provenienti dalle più disparate direzioni.
Ancient Veil – Rings of Earthly… Live
Una summa dal vivo che permette di ripercorrere lo splendido itinerario musicale di Eris Pluvia ed Ancient Veil. Una grande dimostrazione di vitalità e spessore del prog di casa nostra.
Tax The Heat – Change Your Position
Questo gruppo è un piacevole compendio di guitar rock e di come si possa fare un album energico e che rimanga melodico e molto british.
’77 – Bright Bloom
Prendete un cantante emulo di Ozzy Osbourne, un chitarrista che sciorina riff di rock blues e hard rock a metà strada tra Jimmy Page, Angus Young e Tommi Iommi ed il gioco è fatto, avrete tra le mani Bright Bloom, nuovo album dei ’77
Alchem – Viaggio Al Centro Della Terra
Viaggio Al Centro Della Terra è un bellissimo esempio dell’arte dark progressiva della quale nel nostro paese siamo precursori ed indiscussi maestri.
Blue Cash – When She Will Come
I Blue Cash hanno creato un sound che, se affonda le radici nella musica di Johnny Cash, si muove tra varie pulsioni musicali che hanno attraversato sessant’anni di musica a stelle strisce, madre di tutto quello che si ascolta oggi in ambito rock.
Armonite – And The Stars Above
Affascinante progetto che troverete sicuramente tra le uscite prog, ma che in realtà di progressive classico ha solo la musicalità totale della propria proposta. Gli Armonite sono nati per volontà di due musicisti classici residenti a Pavia nel 1996, (Paolo Fosso e Jacopo Bigi): il primo lavoro si intitola Inuit, uscito nel 2000, prima di […]
Ghost – Prequelle
I Ghost sono gli Abba dei tempi moderni, fanno musica teatrale o teatro musicale, sono la quintessenza del pop di qualità, proprio come i connazionali lo furono anni fa.
Death Alley – Superbia
La varietà del songwriting potrebbe far storcere il naso a più di un ascoltatore, ma passate le prime burrasche motorheadiane che portano nuvoloni color cremisi, il sound dei Death Alley si apre all’ascoltatore come un libro aperto e sfogliato dalla rude carezza del vento.
Kickstarter Ritual – Ready To Take A Ride
Scendiamo dalla motocicletta giusto il tempo per rifornirci di carburante e birra, per poi ripartire verso la ribelle libertà che i Kickstarter Ritual evocano ad ogni passaggio di questo ottimo lavoro, imperdibile se vi considerate dei veri rocker.
Paola Pellegrini Lex Rock – Lady To Rock
Paola Pellegrini ci regala mezz’ora abbondante di sano rock’n’roll, dieci schiaffi in pieno volto energici e con quell’urgenza punk che ne ha sempre contraddistinto il sound, confermando le sue capacità nel saper trovare la giusta formula per convincere con quei semplici quattro accordi che hanno fatto storia.