Tornano i Tesseract, una delle più famose progressive metal band odierne, tacciati di tanta tecnica e poche emozioni nei primi lavori che avvicinavano il gruppo inglese al djent, tanto da essere definiti tra i precursori del genere.
Da Polaris in poi le cose sono leggermente cambiate: il ritorno dietro al microfono del singer Daniel Tompkins è coinciso con un importante ammorbidimento del sound, non più mero esercizio tecnico di scuola moderna .
Il nuovo album riappacifica in parte i Tesseract con i loro detrattori, farà sicuramente storcere il naso ai vecchi fans, ma è indubbio che la strada intrapresa sia quella giusta, almeno dal punto di vista commerciale.
Sonder, parola proveniente dal Dizionario Dei Dolori Oscuri di John Koenig e usata come titolo dai Tesseract, accentua l’atmosfera intellettuale della proposta dei gruppo, che dall’opener Luminary in poi ci fa partecipe di un viaggio nello spazio alla ricerca di un senso alle nostre esistenze per poi ritrovarci dentro il nostro corpo, anime imprigionate e sole, i cui confini sono delimitati dalla nostra pelle.
Tutto questo affannarsi in tale ricerca porta ad un sound molto melodico, solo in parte spazzato da tempeste di tecnico metallo moderno per poi ritornare in un mood pinkfloydiano neanche troppo originale, in verità.
Tutto è perfetto, pure troppo, e se la fredda lucidità con cui il gruppo ci concede queste nuove otto tracce, non è nulla in confronto ai primi sopravvalutati lavori, il disco si rivela piuttosto lontano (se si parla di metal progressivo) dai capolavori dei gruppi scandinavi, in qualche modo legati al metal estremo di matrice death/black.
Sonder resta comunque un buon album e le varie King, Beneath My Skin e Mirror Image sono brani che non conoscono imperfezioni, riuscendo a dare agli amanti dei Tesseract, specialmente dopo il precedente album, quello che speravano di sentire da un nuovo lavoro firmato dal gruppo inglese.
Tracklist
01.Luminary
02.King
03.Orbital
04.Juno
05.Beneath My Skin
06.Mirror Image
07.Smile
08.The Arrow
Line-up
Acle Kahney – Guitar
James Monteith – Guitar
Jay Postones – Drums
Daniel Tompkins – Vocals
Amos Williams – Bass