Thakandar – Sterbende Erde

I Thakandar sono l’ennesima band di spessore che sbuca dall’underground black tedesco.

Il gruppo della bassa Sassonia interpreta il genere secondo i canoni consolidati della scuola germanica, quindi con ritmi mai forsennati ed una costante ricerca melodica senza disdegnare aperture verso il death e l’heavy metal.
Quello che ne scaturisce è Sterbende Erde, full length d’esordio per un combo attivo dalla fine dello scorso decennio e rimasto fino ad oggi un po’ sotto traccia causa una produttività piuttosto scarna.
Anche se l’unico tra i musicisti coinvolti ad avere una certa notorietà è il batterista Marlek, già membro degli storici Geist (poi Eis), la band dimostra una notevole padronanza districandosi abilmente in un ambito nel quale bisogna trovare il modo di penetrare nella memoria degli ascoltatori per sperare di ottenere un certo seguito: i Thakandar lo fanno con un mazzo di brani di buona orecchiabilità ed intensità, del tutto in linea appunto con gruppi come i citati Eis, concedendosi poi una deroga dai classici canoni, a partire dall’inserimento riuscito di voci femminili funzionali all’approdo a parti che possono richiamare anche il doom ( Hinter dem Schatten ma soprattitto Signal Of Sorrow).
Sterbende Erde è un’opera in linea con i dettami del genere in terra tedesca, quindi qualità al di sopra di ogni sospetto, con grande profondità e suoni molto curati in antitesi con la tendenza lo fi di gran parte degli interpreti abituali.
Ogni traccia presenta più di un buon motivo per essere ascoltata ed un tema portante incisivo, espresso sia tramite la robustezza del riffing (Todesmarsch I: Verdammnis) sia attraverso la solennità delle atmosfere (Todesmarsch II: Verbannung).
La lunga e superba title track suggella un album che sarebbe un peccato trascurare perché i Thakandar riecono ad attingere il meglio da tutta la tradizione black del loro paese, riversandola in maniera sufficientemente personale e coinvolgente per ritagliarsi la meritata attenzione da parte degli appassionati.

Tracklist:
1. Erbschuld
2. Hinter dem Schatten
3. Signal of Sorrow
4. Todesmarsch I: Verdammnis
5. In der Asche der Alten
6. Todesmarsch II: Verbannung
7. Sterbende Erde

Line-up:
Xorg – Vocals
Zavragor – Guitar + Vocals
Kelrath – Guitar
Argui – Bass
Marlek – Drums

THAKANDAR – Facebook

In Your Eyes ezine webzine dal 1999

GRAZIE A TUTTI

Come preannunciato all’inizio dell’estate, l’attività di MetalEyes è cessata ufficialmente dal 31 agosto con la pubblicazione dell’ultima recensione. Il sito rimarrà comunque online ancora per

Leggi Tutto »

Esogenesi – Esogenesi

I quattro lunghi brani, inframmezzati da un breve strumentale, testimoniano in ogni frangente lo spessore già ragguardevole raggiunto dagli Esogenesi al loro primo passo, sicuramente non più lungo della gamba in quanto preparato con tempi debitamente lunghi come si conviene a chi si dedica ad un genere per sua natura antitetico a tutto ciò che appare frettoloso o superficiale.

Leggi Tutto »

Hardline – Life

La cover di Who Wants To Live Forever dei Queen come perla incastonata tra la dozzina di tracce che compongono l’album, valorizza, se ce ne fosse bisogno il gran lavoro degli Hardline a conferma dell’ottimo stato di forma dell’hard rock melodico.

Leggi Tutto »

Walkways – Bleed Out, Heal Out

In un momento di scarsa qualità delle proposte alternative rock vicine al metalcore questo gruppo è una bella scoperta e vi regalerà degli ascolti molto piacevoli e duraturi.

Leggi Tutto »