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The Blank Canvas – Vantablack

In questi tempi di estrema fretta, quando un disco, per quanto possa essere buono, dura solo il tempo della promozione attraverso i social media, Vantablack è un lavoro che si propone per quello che è, ovvero un’esplorazione di territori ancora parzialmente inesplorati da parte di musicisti che hanno fatto della ricerca sonora una specialità della casa.

I The Blank Canvas sono una nuova formazione, un agglomerato di rumore nato dall’unione di alcuni elementi militanti in alcuni fra i migliori gruppi della nouvelle vague italiana come Incoming Celebral Overdrive, Deaf Eyes, Karl Marx Was A Broker, SUS, Green Oracle e Watzlawick.

Dall’unione di queste teste votate alla musica pesante e pensante nasce qualcosa di molto interessante, riunito nel loro esordio che si chiama Vantablack, fuori dall’otto dicembre per Drown Within Records, una delle etichette più interessanti dell’underground nostrano. La proposta sonora del gruppo è variegata e spazia da un post metal che si unisce all’elettronica, ad un qualcosa che va nella direzione del noise moderno, il tutto con un’impronta personale ben riconoscibile. La musica dei The Blank Canvas richiede tempo, nel senso che per la coerenza e con le intenzioni che ci mettono dentro non può essere oggetto di un ascolto leggero o che salta qualche parte, il continuum spazio temporale va gustato nel suo insieme. In questi tempi di estrema fretta, quando un disco, per quanto possa essere buono, dura solo il tempo della promozione attraverso i social media, Vantablack è un lavoro che si propone per quello che è, ovvero un’esplorazione di territori ancora parzialmente inesplorati da parte di musicisti che hanno fatto della ricerca sonora una specialità della casa. Ci si immerge in un liquido amniotico musicale che ci avvolge e ci tiene avvinti, un modo diverso di fare musica pesante, un approccio originale a diverse soluzioni sonore. In Italia queste realtà ci sono e hanno una grande importanza se si gratta la superficie dell’ambito alternativo, e gruppi come i The Blank Canvas compiono traiettorie importanti e di grande sostanza, senza mai tralasciare nulla. Addentrandosi nel disco si possono sentire moltissime cose, e questa unione di musicisti provenienti da gruppi diversi possiede un grande amalgama ed un notevole appeal.

Tracklist
1.Ten Knives
2.Vantablack
3.Time is a Lie
4.Obsession is My Passion
5.Ride the Flow
6.The Deepest Fault
7.Saha World
8.Cover the Grudge
9.Black Sun Poetry

Line-up
ALESSIO DUFUR- Vocals
MAURIZIO “PAPPONE” TUCI-Guitars, Synth, fx
MARCO FILIPPI -Bass, Synth, fx
VANNI ANGUILLESI – Drums

THE BLANK CANVAS – Facebook

Autore Massimo ArgoPubblicato il 25 Dicembre 201823 Dicembre 2018Categorie Made In Italy, metal, postmetal, recensioniTag electro, postmetal, postrock

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  4. Massimo Pagliaro su Sinister – Syncretism11 Marzo 2017

    Grande ritorno per una band un po' dimenticata ...recensione bella e coinvolgente come sempre .!

  5. Massimo Pagliaro su Immolation – Atonement10 Marzo 2017

    OPERA ECCELLENTE !

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