Non deve sorprendere il fatto che ci si occupi in MetalEyes di questo storico ensemble corale proveniente dalla Bulgaria.
I motivi sono molteplici, a partire dal fatto che tutto quanto proviene dalla Prophecy Productions merita d’essere sviscerato ed ascoltato con attenzione, trattandosi di un’etichetta che propone musica sempre di qualità superiore alla media, sia essa misantropico black metal oppure tenue e sognante folk; a tutto ciò va aggiunta la non marginale presenza in veste di ospite, in quattro dei dodici brani presenti in BooCheeMish, di Lisa Gerrard, voce femminile unica e conosciuta universalmente per la sua attività con i Dead Can Dance, band amata da non pochi appassionati di metal, peraltro.
Del resto, i particolari intrecci vocali che sono il vero e proprio marchio di The Mystery of the Bulgarian Voices sono stati utilizzati da più musicisti di nome in diversi ambiti (U2, Kate Bush e addirittura Elio e Le Storie Tese, solo per citarne alcuni) proprio per quella peculiarità capace di imprimere un marchio indelebile e facilmente memorizzabile a qualsiasi brano.
La nascita del coro risale addirittura gli anni ‘50 e, ovviamente, nel corso di tutti questi anni, le protagoniste si sono avvicendate mantenendo sempre costante il livello qualitativo e ben saldo il legame imprescindibile con la musica popolare bulgara; se, all’inizio il tutto era ovviamente confinato all’interno dei territori della cosiddetta 2cortina di ferro2, ai giorni nostri le voci bulgare sono assurte ad uno status di culto destinato ad essere rafforzato da questo album che arriva a vent’anni dal precedente.
Indubbiamente, l’apporto della Gerrard si rivela un “gancio” formidabile per attrarre l’attenzione di un pubblico più vasto, e va detto che l’operazione riesce alla perfezione: sarebbe riduttivo però focalizzarsi solo sui brani interpretati dalla vocalist australiana (il singolo Pora Sotunda ed il gioello Mani Yanni, soprattutto): l’ensemble, diretto ormai da un quarto di secolo da Dora Hristova alterna riarrangiamenti della tradizione popolare a brani di nuovo conio, alternando episodi più movimentati (Yove,Tropanitsa) e intrisi della tradizione folk balcanica, ad altri più evocativi e che forse meglio si adattano ad ascoltatori dal background più oscuro (Zableyalo Agne, Ganka e Stalka).
BooCheeMish ci trasporta in un mondo antico, in un immaginario rurale piacevolmente avulso dalla modernità, anche se va rimarcato come gli arrangiamenti e l’utilizzo degli strumenti siano del tutto al passo con i tempi: un qualcosa di diverso dal solito, il cui ascolto potrebbe riservare non poche sorprese anche a chi vi si dovesse avvicinare con comprensibile circospezione.
Tracklist:
1 Mome Malenko
2 Pora Sotunda featuring Lisa Gerrard
3 Rano Ranila
4 Mani Yanni featuring Lisa Gerrard
5 Yove
6 Sluntse
7 Unison featuring Lisa Gerrard
8 Zableyalo Agne
9 Tropanitsa
10 Ganka
11 Shandai Ya featuring Lisa Gerrard
12 Stanka