Reflections in Darkness è l’esordio su lunga distanza dei Throaat, band statunitense attiva da qualche anno e messasi in mostra fino ad oggi tramite una manciata di ep e split album.
I nostri rappresentano alla perfezione ciò che si intende per suonare metal senza fronzoli: partendo da una base black il sound si arricchisce di volta in volta di elementi thrash, sfumature death e rallentamenti di stampo doom
Insomma, Reflections in Darkness si rivela una sorta di bignamino del metal estremo, redatto con buona cura e indubbia competenza tanto da lasciare solo impressioni positive, per quanto su tratti di un’opera che ben difficilmente verrà ricordata bei secoli dei secoli .
Fa sempre piacere comunque trovare band che, senza troppi proclami né pretese, offrono lavori convincenti e comunque non banali o monocordi, visto che i ritmi cambiano sovente anche all’interno dei singoli brani restando sempre ben incatenati alle pulsioni più oscure e corrosive del metal.
Essendo New York la residenza ufficiale del duo, qualche venatura proveniente da Carnivore/ primi Type 0 Negative talvolta affiora ma, effettivamente le band storiche che concorrono a formare lo stile dei Throaat sono tali e tante che, alla fine, è difficile individuarne una prevalente; questo è un bene perché depone a favore della capacità della band di rielaborare la materia con notevole proprietà riuscendo a renderla in più di un passaggio piuttosto accattivante.
Detto ciò, il meglio i Throaat lo offrono quando decidono di viaggiare al massimo della velocità consentita, quindi Burning the Ice, The Light, Tormentia e Impaler’s Night lasciano un discreto segno, scuotendo il giusto anche l’ascoltatore più distratto e lasciando in fin dei conti un’impressione piuttosto positiva.
Tracklist:
1. Burning the Ice
2. The Light
3. The Crypt
4. Radiation
5. Alive Inside of the Pentagram
6. The Bells of Newcastle upon Tyne
7. Tormentia
8. Tormentia II
9. Impaler’s Night
Line-up:
Impurifier Vilethroaat – Drums, Keyboards, Vocals
Revelation of Doom – Guitars