Zaraza – Spasms of Rebirth

Sono le band come i Zaraza a riportare lodevolmente la barra verso quella che è la concezione più autentica di un genere che non può essere certo rivolto alle masse.

I Zaraza sono un nome relativamente conosciuto all’interno della scena industrial metal, in virtù anche di una loro militanza che è ormai vicina ai quindici anni.

Dopo oltre un decennio di silenzio il duo formato dal canadese Brian Meagher e dal polacco Jacek Furmackewicz torna a farsi risentire con Spasms of Rebirth, un album che non mostra cedimenti od ammiccamenti commerciali di sorta, ma semmai il contrario, spingendo il sound a livelli piuttosto ostici per chi oin frequenta con assiduità il genere.
La componente doom è sempre ben presente, come ottimamente evidenziato in Maskwearer, nell’ossessiva Inti Raymi e nella impietosa Roadkill to You, mentre l’industrial monolitico ed incompromissorio ben si sviluppa nell’opener Church of Gravity e in Blood.ov.Psychiatrists, prima che la conclusiva Wulkan, declamata in lingua madre da Jacek, si erga a sorta di manifesto sonoro degli attuali Zaraza, autori di un ritorno tutt’altro che superfluo nel suo essere del tutto aderente ai dettami dell’industrial più genuino e disturbante.
Spasms of Rebirth indica una strada tortuosa e irta di spine per chi vuole dedicarsi all’industrial inteso nel suo significato più autentico e non quale pretesto per conferire un’aura sperimentale o avanguardista a suoni più urticanti nella forma che nella sostanza.
In questo caso, sono le band come i Zaraza a riportare lodevolmente la barra verso quella che è la concezione più autentica di un genere che non può essere certo rivolto alle masse.

Tracklist:
1. Church of Gravity
2. Maskwearer
3. Inti Raymi
4. Blood.ov.Psychiatrists
5. Roadkill to You
6. Wulkan

Line-up:
Jacek Damaged – vox, guitars, bass, programming
Brian Damage – keyboards, samplers, vocals

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