Colossus Morose – Seclusion

Anche non si tratta di un qualcosa in grado di sconvolgere le gerarchie all’interno della scena, il primo full length dei Colossus Morose mette in luce una realtà di sicuro interesse e con diverse frecce al proprio arco da poter utilizzare ancor meglio in futuro.

Ancora un esordio sotto l’egida della Endless Winter: questa volta tocca al duo Colossus Morose, formato dal tedesco C.J., il quale si occupa dell’intera parte musicale, e dal vocalist J.C., svizzero ora di stanza in Norvegia.

Il death doom proposto in Seclusion lascia uno spazio limitato alla melodia, anche se tale aspetto non è comunque del tutto assente, privilegiando un impatto più ruvido, con il lavoro chitarristico del musicista di Hannover che tesse un substrato sonoro denso e poderoso, sul quale si staglia il growl profondo e sofferto del suo compare elvetico.
Il lavoro gode di una durata ragionevole, cosa positiva anche in virtù delle caratteristiche di un sound piuttosto cupo e d’impatto, privo di particolari variazioni ritmiche o atmosferiche ma incisivo in ogni sua parte; una buona registrazione ed un’esecuzione complessiva apprezzabile rendono Seclusion un’opera di sicuro spessore, consigliata a chi predilige il death doom più ruvido e meno consolatorio.
Tra i brani spoicca la notevole Six (che nonostante il titolo è il quinto brano in scaletta …), in virtù di qualche variazione sul tema in più con l’alternanza chitarristica tra riff, parti soliste ed acustiche.
Anche non si tratta di un qualcosa in grado di sconvolgere le gerarchie all’interno della scena, il primo full length dei Colossus Morose mette in luce una realtà di sicuro interesse e con diverse frecce al proprio arco da poter utilizzare ancor meglio in futuro.

Tracklist:
1. Catatonical Embrace
2. Tarnished
3. Perpetually Enthralled
4. Sol(e)ace
5. Six
6. The Spiral Descent

Line-Up:
C.J. – All instruments
J.C. – Vocals

COLOSSUS MOROSE – Facebook

Doro – Forever Warriors, Forever United

Passano gli anni e Doro riesce ancora a far battere i cuori dei true metallers, anche se forse questo doppio album risulta eccessivamente morbido, ma di certo la qualità non si discute: per i fedeli sudditi della Metal Queen sicuramente un buon lavoro.

Scrivere di un’uscita importante come l’ultimo lavoro della Metal Queen è sempre un’arma a doppio taglio, considerando che sono passati trentacinque anni da quando Doro irruppe come un uragano biondo sulla scena metal diventandone, prima con i leggendari Warlock e poi con la sua lunga carriera solista, l’incontrastata regina.

Il 2018 porta dunque con sé un nuovo album di questa icona del metal classico, stupenda anche se gli anni passano, irresistibile sul palco e ancora in forma dietro al microfono.
Forever Warriors, Forever United è un nuovo inno al mondo metallico con tutti i suoi cliché, stucchevoli magari, ma sempre motivo di orgoglio per i tanti fans del genere, uniti quando la Metal Queen tedesca chiama a raccolta le sue truppe.
Un doppio album, venticinque brani tra cui una manciata di cover tra le quali spiccano Caruso del nostro Lucio Dalla, Don’t Break My Heart Again degli Whitesnake e Lost In The Ozone dei Motorhead, per un monumentale lavoro dove i tanti ospiti valorizzano senza stravolgerla la musica di Doro Pesch.
Accompagnata da una band compatta e sicuramente all’altezza della situazione, Doro rifila uno dietro l’altro una serie di anthem (tra i quali spiccano All For Metal e Bastardos ) che causeranno i tipici momenti di epica estasi collettiva in sede live.
L’opera è lunga e richiede il suo tempo per essere assimilata a dovere, perdendo quindi un poco di grinta in favore di un approccio leggermente soft che il vocione estremo del buon Johan Hegg degli Amon Amarth rende drammatico in If I Can’t Have You – No One Will.
Con il secondo disco la vena malinconica e soft dell’album si accentua, anche se Résistance parte a tutta birra e Lift Me Up ricorda le classiche power ballad ottantiane, per poi far scemare leggermente l’attenzione dell’ascoltatore e farlo riprendere con il drammatico ed emozionante incedere della splendida Living Life To The Fullest.
La regina torna a graffiare con la robusta Fight Through The Fire, prima che questa monumentale opera si avvii verso la conclusione con la cover dei Motorhead, omaggio all’amico Lemmy.
Passano gli anni e Doro riesce ancora a far battere i cuori dei true metallers, anche se forse questo doppio album risulta eccessivamente morbido, ma di certo la qualità non si discute: per i fedeli sudditi della Metal Queen sicuramente un buon lavoro.

Tracklist
Forever Warriors
01. All For Metal
02. Bastardos
03. If I Can’t Have You – No One Will
04. Soldier Of Metal
05. Turn It Up
06. Blood, Sweat And Rock ‘n’ Roll
07. Don’t Break My Heart Again
08. Love’s Gone To Hell
09. Freunde Fürs Leben
10. Backstage To Heaven
Bonus songs:
11. Be Strong
12. Black Ballad
13. Bring My Hero Back Home Again

Forever United
01. Résistance
02. Lift Me Up
03. Heartbroken
04. It Cuts So Deep
05. Love Is A Sin
06. Living Life To The Fullest
07. 1000 Years
08. Fight Through The Fire
09. Lost In The Ozone
Bonus songs:
10. Caruso
11. Tra Como E Coriovallum (instrumental)
12. Metal Is My Alcohol

Line-up
Doro Pesch – Vocals
Luca Princiotta – Guitars
Bas Maas – Guitars
Nick Douglas – Bass
Johnny Dee – Drums

DORO – Facebook

NASHVILLE PUSSY

Il video di “We Want A War”, dall’album “Pleased To Eat You” in uscita a settembre (earMUSIC).

Il video di “We Want A War”, dall’album “Pleased To Eat You” in uscita a settembre (earMUSIC).

I NASHVILLE PUSSY pubblicheranno su earMUSIC il un nuovo album “Pleased To Eat You” il 7 settembre 2018. La band presenta il video del primo singolo “We Want A War”, già disponibile su tutte le piattaforme di streaming e download.

L’album è stato prodotto e registrato con la supervisione di Daniel Rey (Ramones, White Zombie, Ronnie Spector and Raging Slab) e di David Barrick (Black Stone Cherry, The Kentucky Headhunters, Marshall Tucker Band) subito dopo l’ultimo tour.

Di seguito disponibile artwork e tracklist di “Pleased To Eat You”:

01. She Keeps Me Coming And I Keep Going Back
02. We Want A War
03. Just Another White Boy
04. Go Home And Die
05. Low Down Dirty Pig
06. Testify
07. One Bad Mother
08. Woke Up This Morning
09. Drinking My Life Away
10. Endless Ride
11. Hang Tight
12. CCKMP
13. Trying To Pretend That I Give A Shit

La band sarà in tour dal prossimo mese, previste due date in Italia, di seguito tutti i dettagli:
02/08/2018 LE GARRIC (FR) Xtreme fest
03/08/2018 YVERDON (CH) Antidote festival
04/08/2018 WAARSCHOOT (BE) Roadkill festival
09/08/2018 ORLE ANS (FR) Blue devils
10/08/2018 BARBERAZ (FR) Le brin de zinc
11/08/2018 CHARMES (FR) The rock’n’roll stage
17/08/2018 DOMMARTIN LES REMIREMONT (FR) Festival les sapins barbus
18/08/2018 DEEST (NL) Festival zeeltje
19/08/2018 ST NOLFF (FR) Motocultor festival
22/08/2018 MARSEILLE (FR) Molotov
23/08/2018 NARBONNE (FR) Le db
24/08/2018 BORDEAUX (FR) Relache Festival
31/08/2018 MONTAGNAC (FR) Simple fest
01/09/2018 PULA (HR) Biker days pula
05/10/2018 ATHENS (GR) An club
06/10/2018 THESSALONIKI (GR) Principal club
10/10/2018 MADRID (ES) Sala caracol
11/10/2018 MURCIA (ES) Sala gamma
12/10/2018 BARCELONA (ES) Calella rockfest
13/10/2018 VILLAVA (ES) Sala totem
15/10/2018 TOULOUSE (FR) Le metronum
17/10/2018 PARIS (FR) L’alhambra
18/10/2018 SAINT NAZAIRE (FR) Le vip
21/10/2018 CHELLES (FR) Les cuizines
25/10/2018 COPENHAGEN (DK) TBA
26/10/2018 OSLO (NO) Vulkan arena
27/10/2018 SANDNES (NO) Tribute
02/11/2018 STRASBOURG (FR) La laiterie
03/11/2018 VILLEURBANNE (FR) Cco
06/11/2018 SAINT JEAN DE VEDAS (FR) Secret place
07/11/2018 TORINO (IT) Blah blah
08/11/2018 BOLOGNA (IT) Freakout club
10/11/2018 GENEVE (CH) Ptr / l’usine
11/11/2018 MARTIGNY (CH) Sunset bar
12/11/2018 MUNCHEN (DE) Backstage club
14/11/2018 KOLN (DE) Tba
15/11/2018 HAMBURG (DE) Monkeys club
16/11/2018 DRESDEN (01099) Scheune
17/11/2018 BERLIN (DE) Badehaus
21/11/2018 CARDIFF (UK) The globe
22/11/2018 MANCHESTER (UK) Rebellion
23/11/2018 EDINBURGH (UK) La belle angele
24/11/2018 YORK (UK,) Fibbers
25/11/2018 LONDON (UK) Underworld

Lemmy personally blessed Nashville Pussy calling them “America’s last great Rock and Roll band”… and Lemmy should know.
Formed in 1997, Nashville Pussy preached its sleazy gospel over the past couple of decades alongside Motörhead in every rock outpost from Asia to Europe and back again.

Raised on a diet of Marshall stacks, Gibson Guitars, Jack Daniels and weed, Nashville Pussy is the bastard offspring of foul mouthed demented hillbilly ice-cream man Blaine Cartwright and tractor driving, nude art school model guitar prodigy Ruyter Suys. Nashville Pussy quickly gained a reputation for being like “AC/DC with a female Angus” in Ruyter’s blues meets punk frenzied guitar solos and Blaine’s hilarious “jailhouse nursery rhyme” lyrics.

The band’s bass player – spicy Colombian/Californian Bonnie ‘Bon’ Buitrago – began as a teenage fan of the band sneaking into shows, determined to make the leap from audience member to member of the band by mastering her craft on Bass. Atlanta native and ex-landscaper Ben Thomas on drums has quickly become known for his showmanship, precision and all around sensuality behind the kit.

“We are Rock ‘N’ Roll’s dirty little secret” – says Suys – “blissfully outliving musical trends we never knew existed. More than ever, everyone needs to escape to a place where they can pretend they don’t give a shit, let their hair down and get loud, sweaty and dirty. Nashville Pussy provides that unpretentious refuge. Everyone is welcome – just don’t dress up ‘cause it’s gonna get messy.”

Their 7th studio album Pleased To Eat You is certainly another milestone recording by the band you’ll need to share with your mom: Bourbon, Bar B Que, horse farms, good people and a great fucking record. Seriously, you hardly find a band that manages to act so easy, so fast and yet so impulsive as Nashville Pussy. A band that is not shy about expressing opinions loud and clear.

If music is the food of life, then Life, Nashville Pussy is Pleased To Eat You!

NASHVILLE PUSSY online:
http://www.nashvillepussy.com/

Exlibris – Innertia

Gli Exlibris, con un cantante dalle enormi potenzialità e buone canzoni, piacciono senza ricorrere a chissà quali chimere di originalità o pirotecnici voli ad inseguire vette tecniche, molte volte obsolete o addirittura inutili nell’economia del sound, puntando piuttosto sull’appeal melodico e sull potenza dell’heavy power metal.

Se oggi si vuole ascoltare dell’ottimo metal classico è indubbio che bisogna guardare all’Italia, da un po’ di anni fucina di ottime proposte in tale ambito, almeno per quanto riguarda la scena underground, ovviamente insieme alla solita Germania, patria di queste sonorità.

Dopo il successo dei gruppi nati in terra scandinava negli anni a cavallo dei due secoli, sono dunque i paesi affacciati sul Mediterraneo che stanno regalando le migliori soddisfazioni, anche se, a ben guardare, non mancano neppure gradevoli sorprese in giro per il vecchio continente.
In questo caso, per esempio, è la Polonia a dare i natali agli Exlibris, quintetto dedito ad un heavy/power metal che non disdegna sconfinamenti melodici vicini all’hard rock melodico, arrivato a tagliare il traguardo del quarto album con questo ottimo lavoro dal titolo Innertia.
Capitanata dal bravissimo cantante di origini finlandesi Riku Turunen, dal cognome che ricorda la famosa regina del metal sinfonico Tarja, ma con la voce che invece gioca a fare il Tobias Sammet, la band di Varsavia dà vita ad un album piacevole, assolutamente in grado di soddisfare i palati dei fans del power come quelli più raffinati dell’hard rock melodico, vincendo alla grande la sfida non facile di convincere con un songwriting ispirato.
Gli Exlibris, con un cantante dalle enormi potenzialità e buone canzoni, piacciono senza ricorrere a chissà quali chimere di originalità o pirotecnici voli ad inseguire vette tecniche, molte volte obsolete o addirittura inutili nell’economia del sound, puntando piuttosto sull’appeal melodico e sull potenza dell’heavy power metal.
Brani come Harmony Of The Spheres, Shoot For The Sun, Amorphous o Origin Of Decay passano in rassegna le varie foni di ispirazione degli Exlibris, andando dagli Avantasia ai Primal Fear, dagli Stratovarious ai Brother Firetribe, in un susseguirsi di fuochi d’artificio power/heavy/hard rock tutti da ascoltare.

Tracklist
1.Innertia
2.Harmony of the Spheres
3.Gravity
4.Shoot for the Sun
5.Incarnate
6.No Shelter
7.Amorphous
8.Origin of Decay
9.Multiversal
10.Thunderbird
11.Ascension

Line-up
Riku Turunen – vocals
Daniel Lechmański – guitars and vocals
Piotr Sikora – keyboards and orchestration, vocals
Piotr Torbicz – bass
Grzegorz Olejnik – drums

EXLIBRIS – Facebook