’77 – Bright Bloom

'77 - Bright Bloom 77

Prendete un cantante emulo di Ozzy Osbourne, un chitarrista che sciorina riff di rock blues e hard rock a metà strada tra Jimmy Page, Angus Young e Tommi Iommi ed il gioco è fatto, avrete tra le mani Bright Bloom, nuovo album dei ’77

La Morte Viene Dallo Spazio – Sky Over Giza

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Sky Over Giza è un lavoro che non mancherà di affascinare gli amanti dello space rock e delle colonne sonore, un lungo rituale che dallo spazio ci giunge come avvertimento: la morte sta arrivando e non riuscirete a salvarvi.

Inkvisitor – Dark Arts of Sanguine Rituals

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Agli Inkvisitor non mancano certo attitudine ed impatto, ma a questo giro lasciano molto in qualità arrivando alla sufficienza solo per qualche buon assolo in crescendo, che porta alle classiche cavalcate tutto impatto ed ignoranza tipiche del genere.

Ephyra – The Day Of Return

Ephyra - The Day Of Return EPHYRA

The Day Of Return si avvale di una forte componente etnica influenzata dalla tradizione orientale: il gruppo cerca negli strumenti popolari di Giappone e Mongolia una via per donare all’opera qualcosa di diverso, continuando nel suo concept narrativo che prevede quel riuscito mix dei generi descritti, diventato il proprio marchio di fabbrica.

Druknroll – Unbalanced

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Il gruppo, dal sound particolare, ci investe con una serie di brani personali e vari, estremi e melodici, moderni e dalle sfumature industriali su tappeti di ritmiche thrash violentissime, alternate a melodie di estrazione melodic death.

Nergard – Memorial For A Wish

Nergard - Memorial For A Wish nergard

Se cinque anni fa non vi siete imbattuti in Andreas Nergård e la sua opera, questa riedizione vi permette di rimediare e fare la conoscenza di un ottimo album.

Blue Cash – When She Will Come

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I Blue Cash hanno creato un sound che, se affonda le radici nella musica di Johnny Cash, si muove tra varie pulsioni musicali che hanno attraversato sessant’anni di musica a stelle strisce, madre di tutto quello che si ascolta oggi in ambito rock.

Dite – The Hollow Connection

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Lavoro che sprigiona emozioni ad ogni passaggio, The Hollow Connection ci consegna una band notevole ed un sound maturo ed ispirato, un’altro piccolo gioiello musicale battente bandiera tricolore.

Kazah – Feed Your Beast

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All’unisono i musicisti ungheresi si scagliano contro l’ascoltatore e lo affrontano a forza di colpi inferti da riff pesantissimi, otto pugni nello stomaco, otto aggressioni sonore che non fanno prigionieri sotto l’aspetto dell’impatto e dell’attitudine.

Godless Enthropia – Tetracyclic Dominion

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Tetracyclic Dominion è un esaustivo manifesto di metal estremo maturo, tecnico e progressivo, tra tradizione e modernità, con devastanti parti estreme in cui non mancano i classici cambi di tempo e ragnatele strumentali di scuola americana che si trasformano in passaggi atmosferici vicini al post rock.

Vendetta Red – Quinceañera

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Un lavoro vario, maturo, un viaggio nel rock dell’ultimo trentennio nel quale ogni brano ha una sua ispirazione e linea guida, tra alternative, rock, elettronica, grunge, post rock e si potrebbe andare avanti elencando un’infinità di band e sottogeneri che appaiono e scompaiono tra le trame di Quinceañera.

Overkill – Live In Overhausen

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Gli Overkill propongono il fantastico show alla Turbinhalle 2, dove furono riproposti due degli album che hanno caratterizzato la carriera del gruppo statunitense, il primo Feel The Fire e lo storico Horrorscope.

While My City Burns – Prone To Self Destruction

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Prone To Self Destruction è un macigno metalcore valorizzato dall’uso della melodia in buona quantità, con i brani che si susseguono senza grandi scossoni ma neppure senza cadute, mantenendo l’ascolto interessante e consigliato agli amanti del genere.

Armonite – And The Stars Above

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Affascinante progetto che troverete sicuramente tra le uscite prog, ma che in realtà di progressive classico ha solo la musicalità totale della propria proposta. Gli Armonite sono nati per volontà di due musicisti classici residenti a Pavia nel 1996, (Paolo Fosso e Jacopo Bigi): il primo lavoro si intitola Inuit, uscito nel 2000, prima di […]

Skinned – Shadow Syndicate

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Shadow Syndicate risulta un lavoro ben fatto, violento ma attento alla parte melodica, prodotto e suonato quanto basta per giocarsela alla pari con le uscite dei nomi più famosi della scena estrema tradizionale.

Nerobove – Monuments to Our Failure

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I musicisti siciliani cambiano monicker alla loro creatura ma non l’impeto con cui elaborano, scandagliano e riflettono sui tempi in cui viviamo, sulla mancanza di una misura pacata nell’approccio ai problemi e l’oscillazione tra apatia ed assurda violenza.

Rusty Bonez – Wrath

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La devozione del gruppo per i Corrosion Of Conformity fa perdere qualcosa in termini di personalità, ma non inficia la riuscita di un album che presenta una manciata di brani a tratti trascinanti.

Evilizers – Center of the Grave

Evilizers - Center of the Grave evilizers

Una potenza di fuoco non male, con una serie di brani che esaltano anche il più pacato metallaro con maglietta dei Judas Priest e le toppe sul giubbotto che raffigurano la croce dei Black Sabbath ed il vecchio amico Eddie.