Lumbar – The First and Last Days of Unwelcome

Questa ristampa è un’ottima occasione per ritrovare un demone musicale che ci può essere di grande aiuto e conforto, musica che nasce dalla sofferenza e dalla paura, con lo scopo di farci andare più in alto.

Dictator – Dysangelist

Dysangelist, album uscito nel 2008 e riedito oggi dalla Aestethic Death, è una dimostrazione di di musica minimale e a tratti inaccessibile nel suo intento di scarificare lentamente la coscienza dell’ascoltatore.

Dzjenghis Khan – Dzjenghis Khan

Verrete catapultati nel suono degli anni sessanta e settanta, specialmente quello americano che fondeva la psichedelia con il rock duro e che ha dato vita a grandissimi gruppi come i Grand Funk Railroad, Hawkwind, e tanti altri.

Crying Steel – Steel Alive

Un’uscita imperdibile targata Jolly Roger: in doppio cd il primo ep omonimo dei Crying Steel e l’album On The Prowl, entrambi rimasterizzati, con l’aggiunta delle rispettive versioni live.

Gunfire – Gunfire

Gunfire, per i più giovani e per chi non si imbatté all’epoca nel quartetto marchigiano è una bomba heavy metal, di quelle che non si possono solo archiviare come reperto storico essendo la prova di come, in quegli anni e con tutte le difficoltà del caso, anche nel nostro paese si suonasse metal di prim’ordine.

Evilfeast – Mysteries Of The Nocturnal Forest

Mysteries Of The Nocturnal Forest si rivela l’ideale base di partenza per scoprire o riassaporare il valore di un musicista come Grzywacz, capace di dare alle stampe negli anni a seguire altri quattro full length di pari livello.

MAYHEM – GRAND DECLARATION OF WAR

I comuni mortali da secoli attendono – costantemente, con trepidazione – un nuovo gesto, un improvviso cenno, un tanto agognato segno dai propri Dei. Così, molti di noi, si stanno ancora internamente arroventando, per l’aspettativa di un nuovo full-length dei mitici Mayhem. Purtroppo, anche questa volta, non sarà così. La nona ristampa su CD del mitico album del 2000 ci coccola, però, nella trepidante attesa di una nuova uscita.

Sabaton – Carolus Rex Platinum Edition

Un lavoro ispirato e bellissimo, heavy power metal orchestrale ed epico alla sua massima potenza, questo è Carolus Rex, sesto album dei Sabaton uscito nel 2012 e ristampato per l’occasione.

Skepticism – Stormcrowfleet

Una simile pietra miliare deve essere venerata come le compete da chi l’ha conosciuta in passato, mentre chi volesse approcciarsi con il genere potrebbe cominciare proprio da questo, che è il punto più vicino a quello da cui tutto è iniziato.

Neos Gheron – Potius Nihil, Potius Deseltus

Le parti strumentali vanno anche oltre il dungeon synth per rientrare a tutti gli effetti nel metal sinfonico, mentre quando si fondono voce e organo si raggiunge la vera nera maledizione. Un ottimo recupero per un disco davvero estremo ed underground.

MZ.412 – In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi

La bellezza di In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi è il fascino malato e decadente del satanismo e di anime e vite perdute, di ritmi sincopati che si spezzano per far entrare momenti molto vicini al black metal, attimi di rabbia di demoni che invocati non vogliono tornare nelle loro dimensioni.

Rain – Dad Is Dead

Accompagnato dal nuovissimo artwork creato per l’occasione da Umberto Stagni, Dad Is Dead si conferma ancora oggi un esempio fulgido del sound di una band che ha fatto la storia del metal tricolore.

The Helio Sequence – Keep Your Eyes Ahead

Keep Your Eyes Ahead è una progressione continua di belle sensazioni, giuste malinconie e un sentore diffuso di piccolo capolavoro musicale, quei dischi che nascono bene dalla prima nota e continuano ancora meglio.

Blasphemy – Blood Upon The Soundspace

La ristampa ci fa vedere i Blasphemy nella loro dimensione migliore, quella della saletta prove, il loro territorio di caccia, con un tipo di registrazione che si può far anche oggi, ma che non avrebbe quella potenza che aveva e che possiamo ascoltare qui.

Vengeance Rising – Human Sacrifice-30 Anniversary

La Roxx Records, con questa nuova uscita, riporta alla luce un album epocale per tutto il movimento cristiano: Human Sacrifice, musicalmente parlando, risulta infatti impedibile per qualsiasi fans del thrash metal classico.