METALEYES

Malauriu / Fordomth – Twin Serpent Dawn
Twin Serpent Dawn è un riuscito tentativo con il quale le due band confluiscono verso uno stesso punto d’arrivo, rappresentato da un black metal sulfureo e comunque poco ammiccante.

Appalling – Inverted Realm
Inverted Realm gioca tutto sul muro sonoro alzato dagli Appalling lungo la sua durata, cementato dalla mistura inattaccabile di death e black metal.

Dury Dava – Dury Dava
Dentro si possono trovare tantissimi generi, dal krautrock al prog, dal kosmische alla psichedelia anni sessanta, e anche alcune strutture della jazz fusion.

Whitesnake – Flesh & Blood
overdale è riuscito miracolosamente a dare una nuova identità al gruppo, mantenendo le caratteristiche peculiari del sound Whitesnake, ma rinnovandolo di volta in volta, perdendo molto dell’anima blues di una volta e cercando quelle soluzioni, anche a livello di arrangiamenti, capaci di rendere la sua strisciante creatura una band perfettamente in grado di reggere il passare degli anni.

No Point in Living – The Cold Night
The Cold Night mostra un notevole equilibrio tra le diverse componenti del sound e, pur non brillando per la sua originalità, merita di ritagliarsi ben più di un ascolto distratto da parte di chi ama il black metal nelle sue sembianze melodico-depressive.

S.O.T.O. – Origami
Origami è un album che conferma la bontà di questo ennesimo progetto targato Jeff Scott Soto, immancabile nella discografia dei fans dell’hard & heavy d’autore.

Sins Of The Damned – Striking the Bell of Death
Striking the Bell of Death è un gran bel lavoro, ma ovviamente il genere rimane di nicchia e l’album indicato agli amanti dell’heavy speed metal tradizionale.

VV.AA. – Anabiosis: Injection A
La techno spesso è qualcosa di frivolo e di vuoto, mentre qui il basso conquista uno spazio fisico ben preciso e davvero importante, che regala grandi emozioni all’ascoltatore, qualcosa di molto simile all’ascolto del metal estremo.

The Damned Things – High Crimes
Non fatevi ingannare dalla presenza del leader degli Anthrax, perché il sound dei The Damned Things non ha nulla a che spartire con la storica band americana, quindi lasciate che punk, alternative, qualche riff stonato qua e là e tanta melodia vi travolgano per una quarantina di minuti scarsi di rock moderno a stelle e strisce.

Tenebra – Gen Nero
Si prendono le mosse dalla tradizione dei sessanta e dei settanta, ma in mano ai Tenebra diventa qualcosa di nuovo che si rinnova dentro le nostre orecchie.

METEORE: ALTAR
Un buon combo che offrì scampoli di buon Death nordico; produzioni di medio/basso livello, e capacità strumentali un poco sotto alla norma, non gli permise mai di emergere ed elevarsi sino a garantirsi un posto a fianco di Dismember, Entombed o Unleashed, nell’Olimpo del Death Metal Svedese.

Stellar Master Elite – Hologram Temple
Hologram Temple è una prova matura e al contempo ricca degli slanci compositivi necessari per portare le sonorità estreme su un piano differente e più elevato, senza snaturarne l’abrasiva essenza

Death Angel – Humanicide
I Death Angel hanno composto e suonato un’opera di metallo esaltante, potente, veloce, diretto ma a tratti progressivo, prodotto impeccabilmente e moderno senza smarrire l’attitudine old school.

Goodbye Kings – A Moon Daguerreotype
Goodbye Kings ci lasciano un disco che parla di sogni e di verità, di lune e di sfumature in bianco e nero, ed un suono elegante che rilascia endorfine.

Son Of The Morning – Son Of The Morning
Son Of The Morning scorre lento, solo ravvivato da mid tempo che lasciano spazio a parti atmosferiche dark , in cui la band viene ispirata dall’occult rock che ricorda anche la scena italiana.

2 Wolves – ….Our Fault
Tra Swallow The Sun e The 69 Eyes, la band finlandese ci consegna un bellissimo esempio di musica dark/gothic valorizzata da melodie che entrano nell’anima come lame nel burro, dimostrandosi un nome da segnare sul taccuino alla voce imperdibili per gli amanti di queste sonorità.

Fear Not – For The Wounded Heart
I Fear Not si ripresentano dopo ventisei anni con For The Wounded Heart, ep composto da una manciata di brani che tornano al rock di Seattle e all’hard rock pregno di groove del dopo Kurt Cobain.

Odious – Mirror Of Vibrations
La riedizione di questo primo full length degli Odious ci mostra un notevole spaccato di ciò che può diventare il black/death metal quando si va ad intersecare, in maniera competente e non forzata, con le sonorità etniche di matrice mediorientale, eseguite per di più utilizzando strumenti tradizionali come l’oud e la tabla.