In Lights – This is How We Exist

This is How We Exist è lo splendido esordio su lunga distanza di una band che, in un futuro, prossimo, potrebbe collocarsi stabilmente ai piani più altri del post rock strumentale.
Hellish God – The Evil Emanations

The Evil Emanations è un armageddon sonoro che si snoda senza soluzione di continuità, nel suo essere estremo ma perfettamente godibile anche grazie al corto minutaggio, all’ottima produzione che valorizza l’ascolto e ovviamente la buona vena compositiva del gruppo.
Blaze Of Perdition – Conscious Darkness

Il quarto full length dei Blaze Of Perdition è un qualcosa che va oltre il concetto puramente estetico di black metal: qui si percepisce in maniera quasi tattile il turbinio di sensazioni che stanno alla base di un lavoro compositivo e lirico stupefacente, per qualità e profondità.
Spirit Adrift – Curse Of Conception

Non mancano buoni spunti che fanno dell’album un ascolto da consigliare agli amanti del doom metal tradizionale, che verranno ipnotizzati dal piglio evocativo della voce, un classico nel genere.
Battlesword – Banners Of Destructions

Banners Of Destruction risulta una gradita sorpresa, tenendo incollati alle cuffie gli ascoltatori dalla prima all’ultima nota senza stancare, meritando la giusta attenzione di chi ama queste sonorità.
Devlsy – Private Suite

Ascoltando Private Suite si capisce che è un disco di caratura superiore, che unisce vari linguaggi musicali in una miscela di qualità superiore.
Sorrowful Land – Where The Sullen Waters Flow

Un ep che conferma il nome Sorrowful Land come un qualcosa che va ben oltre lo status di progetto futuribile, trattandosi di una realtà alla quale si chiede solo di continuare su questa strada anche in futuro.
Terror Empire – Obscurity Rising

Una quarantina di minuti scarsi bastano al gruppo portoghese per ribadire la propria forza, ringraziando Sepultura e Machine Head, così come i primi Metallica, in qualche passaggio chitarristico, ma il sound è tutto farina del sacco dei Terror Empire e non potrebbe essere altrimenti.
La Tredicesima Luna – Il sentiero degli Dei

Una bellissima prova, ovviamente di fruizione meno immediata rispetto alle opere prodotte da Brusa con il monicker Medhelan, ma con una profondità anche concettuale che sarebbe un vero peccato non cogliere nella sua interezza.
Mecalimb – XIII

Pantera, Machine Head, The Haunted e Soilwork confluiscono nel sound dei Mecalimb a creare un cocktail altamente esplosivo e dotato di una forza notevole.
Insurrection – Extraction

Extraction continua la missione degli Insurrection: regalare una quarantina di minuti di musica estrema senza fronzoli, diretta, aggressiva e dannatamente coinvolgente, anche se un leggero senso di ripetitività alla lunga si fa spazio nell’ascolto, ma senza creare grossi problemi nel digerire in un colpo solo tutto l’album.
Minas Morgul – Kult

Un prepotente nuovo ritorno di questa duttile ma sopraffina band tedesca. Nuovi canoni,forse, ma sicuramente vecchia maestria: il loro valore è nuovamente assicurato.
The Blacktones – The Day We Shut Down The Sun

I The Blackstones tornano con un nuovo album e confermano tutto il bene che si era scritto in passato con questo mastodontico The Day We Shut Down The Sun.
Cold Cell – Those

Un’opera intensa, gelida carica di odio verso il genere umano dove…the lowliness of man is inviolable.
In Twilight’s Embrace – Vanitas

Gli In Twilight’s Embrace hanno lasciato in parte la strada che li portava verso la Scandinavia per rimanere nel loro paese (la Polonia) e scovare sentieri ancora più estremi ed oscuri, una piccola svolta per il gruppo che non deluderà i loro ascoltatori.
Mortiis – Ånden som Gjorde Opprør / Keiser av en Dimensjon Ukjent

Funeral Industries e Plastichead, a poco più di vent’anni dalla prima pubblicazione, offrono la riedizione di Ånden som Gjorde Opprør e Keiser av en Dimensjon Ukjent, due lavori, usciti all’epoca per la leggendaria Cold Meat Industry, che portarono all’attenzione di una più vasta fascia di pubblico il nome di Mortiis.
Deinonychus – Ode To Acts Of Murder, Dystopia And Suicide

Il black doom dalle forti venature depressive dei Deinonychus torna ad inquietarci, sempre sotto l’egida della My Kingdom Music.
Rise Of The Wood – First Seed

Il sound di First Seed è tutto meno che una sorpresa per gli ascoltatori del genere, il gruppo orange spacca i timpani con una serie di riff scavati nella roccia sabbathiana, passati a fil di spada sopra dirigibili persi nei cieli degli anni settanta e strafatti con radici trovate sotto la sabbia nella Sky Valley.
Isle of Avalon – Of Tulgey Wood and the Table Rounde

Con gli Isle Of Avalon ci tuffiamo nelle atmosfere leggendarie dei cavalieri della tavola rotonda e di re Artù, con la colonna sonora che non può che essere un power metal dai rimandi folk, epico, sognante e battagliero, ma poco incisivo.
De La Muerte – Venganza

Immaginate la frontiera messicana di film come El Mariachi o Machete raccontata tramite una colonna sonora che amalgama metal classico, hard rock, groove ed atmosfere tradizionali, suonata ed interpretata da un vocalist eccezionale ed avrete un’idea più o meno esatta di quello che i De La Muerte intendono per musica metal.