Sonus Mortis – Hail The Tragedies Of Man

Ogni ascoltatore preparato ed attento proverà il giusto piacere addentrandosi con pazienza e curiosità nella musica creata da Kevin Byrne, ideale soundtrack delle sue visioni apocalittiche.

Dantalion – …And All Will Be Ashes

La svolta dei Dantalion regala infine agli appassionati un’altra buona band di death doom, togliendone però una altrettanto valida a chi prediligeva i tratti black della loro prima parte di carriera.

Chalice Of Suffering – For You I Die

I Chalice Of Suffering non possono ancora essere collocati sullo stesso piano delle diverse band dalle quali traggono ispirazione, ma si attestano tranquillamente nello status di realtà di sicuro interesse, in grado di soddisfare il palato degli appassionati di queste sonorità.

Crypt Of Silence – Awareness Ephemera

La contiguità stilistica con i Mourning Beloveth è sempre piuttosto marcata e questa è l’unica perdonabile pecca di un album bellissimo a prescindere.

Shambles – Realm Of Darkness Shrine

Realm Of Darkness Shrine è il classico album per puri appassionati, senza compromessi e circondato da un’aura malsana: un lavoro che va assaporato nella sua natura estrema, e se siete amanti del doom/death vecchia scuola un ascolto è sicuramente consigliato.

Dead End – Reborn from the Ancient Grave

Reborn from the Ancient Grave torna al sound primordiale, un lento incedere catacombale, a tratti agitato da tempeste death metal, ma per gran parte della sua durata mosso dall’inerzia del doom, potente, oscuro e monolitico.

Ordog – The Grand Wall

The Grand Wall gode di una compattezza invidiabile e non c’è davvero nulla che non vada: ogni episodio scorre con buona fluidità, andando a costruire un insieme sonoro che verrà apprezzato non poco dagli appassionati del genere.

Era Decay – Inritum

Gli Era Decay sono autori di una prestazione convincente, compatta e priva di particolari sbavature anche se, almeno per ora, incapace di scalare lo spesso gradino che separa l’album bello da quello imprescindibile.

Grodek – Downfall Of Time

Il disegno artistico dei Grodek trova già una propria parziale concretizzazione, esibendo in maniera convincente la robustezza delle trame death ed il senso di drammatica ineluttabilità del doom.

Sorrowful Land – Of Ruins …

Con questo suo progetto solista, il musicista ucraino può dare sfogo ad un’indole che lo porta ad avvicinare il death doom di matrice svedese.

The Burning Dogma – No Shores Of Hope

No Shores Of Hope è un album di grande pregio, che in un mondo normale porterebbe alla ribalta della scena i The Burning Dogma … ma del resto sono proprio loro i primi ad affermare, con il loro concept, che di normale, in questo mondo, c’è rimasto ormai ben poco.

Revelations Of Rain – Akrasia

L’ennesimo magnifico parto di una scena russa composta da una moltitudine di band in grado di elevare il funeral/death doom ai suoi massimi livelli.

Raspail – Dirge

Dirge è un opera di respiro assoluto, con il suo indurre un flusso emotivo privo di picchi ma costante, senza mai un cedimento o concessioni a passaggi cervellotici

Soliloquium – An Empty Frame

An Empty Frame è un album sorprendente, se non per spunti innovativi, sicuramente per la qualità compositiva esibita da musicisti capaci di spaziare, con grande disinvoltura, fra diverse sfumature ed umori.

Doomed – Anna

Doomed è ormai un marchio di qualità all’interno della scena doom, così come lo è la tipica copertina a sfondo verde che contraddistingue ogni sua uscita.

Krypts – Remnants of Expansion

La quintessenza della malignità che si fa musica e autentica colonna sonora delle più terrorizzanti evocazioni lovecraftiane