Bodies On Everest – A National Day Of Mourning
un frutto sanguinolento ed ipnotizzante che respingerà al primo ascolto, non piacerà decisamente al secondo, lascerà perplessi al terzo, e che al quarto diverrà un qualcosa di cui non si potrà fare più a meno, simile ad un veleno mortalmente lento ed assuefacente.
Death.Void.Terror. – To the Great Monolith I
To the Great Monolith I si rivela un’esperienza sonica spiazzante o devastante, a seconda di quale sia il grado di compenetrazione di ciascuno verso questo impietoso approccio musicale.
Nibiru – Netrayoni
Se aveste la fortuna di parlare con i Nibiru, e ne vale la pena perché capireste molto di più della loro musica, vi sentireste dire che Netrayoni è il disco che rappresenta al meglio lo spirito di questo gruppo, che è quasi un medium per portare in mezzo a noi esseri di altri dimensioni, seguendo il flusso che esce quando diventiamo per davvero noi stessi, nel bene e nel male, oppure quando ci buttiamo dentro la musica, in questo caso facendola.
Bong – Thought And Existence
Un disco che è un rito, un rito antico che abbiamo seppellito sotto montagne di false credenze, e non si parla di dei, ma dell’unico dio al quale parla Thought And Existence : il nostro cervello che vuol tornare verso le stelle.
Premarone – Das Volk Der Freiheit
A due anni dal bello e tenebroso Obscuris Vera Involvens, arriva un disco che lascerà spiazzate anche le menti più aperte, e potrebbe essere facilmente l’uscita dell’anno italiana nel campo della musica pesante e pensante.
NONSUN – Black Snow Desert
Ben dosato ed equilibrato in tutte le sue componenti ed ottimamente eseguito, Black Snow Desert è frutto di un talento compositivo che scongiura il ricorso a soluzioni sonore infinite e prive di alcuno sbocco.
Dirge – Alma Baltica
Pochi dischi hanno la forza sonora ed immaginaria di questo lavoro, che ha al suo interno una frequenza di fondo come la terra, poiché Alma Baltica è un organismo vivo. Forse non sarebbe corretto parlare di musica, bensì di ciò che provoca dentro e fuori di noi.
Pissboiler – In The Lair Of Lucid Nightmares
I Pissboiler possiedono un’indole irrequieta che li porta ad esplorare territori contigui al funeral con grande proprietà e fluidità.
Uruk – I Leave A Silver Trail Through Blackness
Gli Uruk sono quanto di meglio possiate trovare nell’ambient drone e travalicano i generi, perché parlano un linguaggio universale, questa musica è ricerca, vita e morte, inizio e fine.
Mhönos – LXXXVII
Per poco più di quaranta minuti tutto il dolore ed il male che ci scrolliamo dalle spalle, considerandolo solo frutto di paure ancestrali, viene evocato dai Mhönos fino a mostracelo con il suo sinistro carico di ineluttabile morte e disfacimento.
Monarch – Never Forever
Ancora una buona prova da parte dei Monarch, gruppo culto di extreme doom europeo: convinti della loro arte ci regalano un’opera intensa, avvolgente nel suo drone-doom.
Lento – Fourth
I Lento sono un magnifico vortice che ti attrae al suo interno, un’ipnosi musicale che non vorresti finisse mai, rompono i confini dei generi e fluttuano inesorabilmente attraverso dimensioni diverse, mondi persi dentro al nostro io. Fourth è un disco da ascoltare e riascoltare all’infinito per poterne conoscere almeno la maggior parte dei sentieri, delle […]
Sándor Vály – Young Dionysos
Suono come logos creatore, immanente e fuoriuscito da una volontà di potenza di un musicista davvero capace e totale in grado di fare, se vogliamo ridurlo a qualche genere, un ambient drone molto potente e magniloquente, un magma che entra sottoterra e poi fuoriesce da qualche altra parte, ancora più potente e devastatore.
Theta – Obernuvshis’
Pur essendo di natura totalmente strumentale, se si fa eccezione per le voci campionate che si susseguono nei diversi brani, l’album non possiede alcuna delle controindicazioni che sovente accompagnano tale scelta: qui la musica si prende la scena con decisione ed il rischio di vederla scivolare via senza lasciare alcuna traccia è scongiurato.
La Cuenta – La Confessione di Antonius Block
Un lavoro magnifico, di grande impatto sia dal punto di vita musicale sia da quello prettamente concettuale, e capace di restituire in toto, quasi ne fosse la colonna sonora, le atmosfere cupe e l’inquietudine magistralmente evocate da Bergman con Il Settimo Sigillo.
Paolo Spaccamonti/Paul Beauchamp – Torturatori
Beauchamp e Spaccamonti dipingono in gran bell’affresco con molti colori e con una bellissima vibrazione di fondo, per un disco che è molte cose e che è anche molto semplicemente grande musica fatta da due sensibilità affini.
Hjarnidaudi – Psykostarevoid
Psykostarevoid offre una visione del doom che non ha nulla di rassicurante, rovistando incessantemente tra le viscere con il suo incedere distorto e fragoroso.
Ornaments – Drama
Drama è un disco che vive, ed è una vita affascinante, piena di dolore e quindi vera, perché la vita è sofferenza, i greci lo avevano capito, e anche gli Ornaments.
Demikhov – Experimental Transplantation of Vital Organs
Experimental Transplantation of Vital Organs è un concentrato di musica rigorosamente strumentale, consacrata al disturbo dei padiglioni auricolari grazie al suo mix di drone, sludge, postmetal e progressive.
MESSA
Il debutto dei Messa, Belfry, è uno dei più bei dischi di quest’anno. L’atmosfera che riescono a creare i Messa non è affatto facile sa spiegare, soltanto ascoltandoli potrete capire. Qualche elemento in più potrebbe fornirvelo questa nostra intervista a uno dei gruppi italiani più interessanti degli ultimi anni. iye Come nasce il vostro suono […]