Aegonia – The Forgotten Song
Gothic/folk/doom metal è quello che si trova tra lo spartito di questa dozzina di perle ammantate dai tenui colori della foresta, una magia raccontata tramite un suggestivo concept fantasy.
Stille Volk – Milharis
L’ascolto del disco ci porta lontano, le canzoni sono come favole per adulti, ma anche per tutte le età, la musica si fa racconto e mito descrivendo un archetipo creato da una cultura che non è morta e della quale bisognerebbe andare molto orgogliosi.
Odious – Mirror Of Vibrations
La riedizione di questo primo full length degli Odious ci mostra un notevole spaccato di ciò che può diventare il black/death metal quando si va ad intersecare, in maniera competente e non forzata, con le sonorità etniche di matrice mediorientale, eseguite per di più utilizzando strumenti tradizionali come l’oud e la tabla.
Hexvessel – All Tree
All Tree, grazie alla sua forte matrice esoterica, ci fa toccare con mano delle cose che stanno morendo perché noi ci stiamo allontanando in maniera oramai irrimediabile dal nostro vero baricentro.
Chiral – The Twilight Songs (Part I)
The Twilight Songs (Part I) rappresenta una sorta di oasi sonora ma è, in fondo, sempre musica volta a toccare le corde più profonde del nostro animo, un fine che viene raggiunto percorrendo una strada meno impervia e dolorosa rispetto al black o al doom, ma che conduce infine ad uno stesso approdo.
Legacy Of Silence – Our Forests Sing
In virtù di un buon songwriting la band offre agli ascoltatori un lavoro vario, incentrato sul magico suono del flauto, ma dalle atmosfere che passano agevolmente dal fiabesco all’epico, fino a più robuste e combattive impennate death metal.
Myrath – Shehili
Di un album come Shehili resta sempre ben in evidenza la sua natura metallica, una potente tempesta di sabbia musicale che travolge senza trovare ostacoli, esaltata da raffinate sinfonie che passano agevolmente dal classico symphonic prog metal al sound intriso della tradizione musicale araba.
The Magic Door – The Magic Door
Difficile segnalare una canzone rispetto ad un’altra, in un’opera come The Magic Door che va ascoltata nella sua interezza per cogliere al meglio significati e dettagli musicali che ne fanno un lavoro originale ed assolutamente da approfondire per apprezzarne ancor più l’essenza.
Gran Bal Dub – Benvenguts a Bòrd
La qualità è molto alta e ci sono momenti bellissimi, durante i quali il cuore ti si riempe con qualcosa di antico che sa parlare con vecchi e nuovi linguaggi.
Árstíðir Lífsins – Saga á tveim tungum I: Vápn ok viðr
L’ennesima opera superba offerta da questo gruppo di musicisti unici per la loro capacità di avvolgere il black metal di un’aura solenne ed emozionante.
Amber Tears – When No Trails
When No Trails (Когда нет троп) non delude le aspettative con i suoi cinque brani intensi, emozionanti e rivestiti di quella patina pagan folk che rende sufficientemente peculiare la proposta degli Amber Tears
Enisum – Moth’s Illusion
Ci sono momenti di estrema commozione in questo disco, e a volte si ha persino l’ansia che questa musica scompaia all’improvviso, per quanto è bella.
Shana Cleveland -Night of the Worm Moon
Night of the Worm Moon è sedersi in cima ad una collina californiana e guardare in cielo strane luci che corrono veloci e che giocano con la nostra immaginazione, ma anche guardare con interesse carcasse di insetto e asfalto che cucina sangue nottetempo.
Weyes Blood – Titanic Rising
Il suono è il risultato di un incontro magico tra voce e strumenti abbastanza disparati, portando un qualcosa dalle parti di Enya ad incontrarsi con un certo pop sognante e fortemente retrò.
Saor – Forgotten Paths
Forgotten Paths rafforza lo status acquisito dai Saor senza apportare particolari novità, se non per la presenza di ospiti importanti, ma effettivamente non c’era alcuna necessità di modificare uno schema compositivo che sta continuando a dare ottimi frutti.
Paola Tagliaferro – Fabulae
Un delicato e poetico affresco di prog cantautorale ed esoterico. Per palati fini.
Urali – Ghostology
La musica è variegata, sognante e dura quando serve, un piccolo trattato di come dovrebbe essere la quella cosiddetta alternativa, ovvero una tuffo nel bello che la musica di massa non offre.
Prins Obi & The Dream Warriors – Prins Obi & The Dream Warriors
Tutte le note di questo disco sono suonate con un senso, tutto appartiene ad un sentimento superiore della musica, quella che avvolge e che scorre nelle vene, e che porta molto lontano.
Nemus – See-Mensch
See-Mensch è un lavoro valido ma non raggiunge certi picchi di intensità ai quali cui siamo abituati ascoltando le produzioni della Naturmacht Records: questo accade soprattutto perché non viene data la necessaria continuità alle valide intuizioni che emergono in ciascun brano .
Lou Seriol – Occitan
Occitan è un disco molto bello e piacevole, che può rimettere in pace con il globo terracqueo, rivelando l’anima profonda del popolo occitano.