Auri – Auri
Lontano dal metal sinfonico dei Nightwish e più vicino all’anima folk e tradizionale della sua terra, Holopainen mette il suo talento al servizio della splendida consorte, affascinante sirena di questo lavoro fuori dai soliti schemi.
Anua – Un Viaggio Senza Terra
L’album dimostra un buon equilibrio, nel senso che, a fronte della mancanza di particolari picchi, non si rinvengono neppure cali vistosi, il che consente di mantenere in ogni momento un impatto emotivo soddisfacente: tutto ciò dovrebbe essere senza dubbio nelle corde di chi apprezza sonorità di stampo post metal/shoegaze.
Malnàtt – Pianura Pagana
Musicalmente è forse l’album più maturo del collettivo, molto completo dal punto di vista compositivo, e quasi pronto per essere trasposto in una piece teatrale, perché in fondo questo dei Malnàtt è teatro con musica pesante.
Shadygrove – In The Heart Of Scarlet Wood
Una manciata di musicisti della scena folk/symphonic/gothic nostrana si unisce alla natura e alle leggende di un mondo antico per un viaggio nel mito celtico, creando una musica che profuma di pozioni e rituali, completamente acustica e dannatamente coinvolgente.
Ildra – Eðelland
Eðelland è sicuramente un album che va recuperato e, anche se non dovesse avere più alcun seguito, rimane senza dubbio uno degli esempi più efficaci di pagan black offerti nel decennio in corso.
Urze de Lume – As Árvores Estão Secas e Não Têm Folhas
L’intento degli Urze de Lume è quello di farci viaggiare a ritroso nel tempo, riportandoci almeno virtualmente a quella coesione inscindibile tra uomo e natura che oggi più che mai viene messa in discussione: As Árvores Estão Secas e Não Têm Folhas è la sintesi musicale di questa alleanza che ha retto per millenni prima di un inizio di sgretolamento che pare irreversibile.
Hiidenhauta – 1695
L’approccio del gruppo finlandese è senz’altro particolare in quanto cerca di fondere il black melodico con alcune pulsioni folk e progressive: un progetto ambizioso che purtroppo non riesce del tutto.
The Rumpled – Ashes And Wishes
Oltre ai The Pogues, le ispirazioni sono quelle classiche dei gruppi del genere con in testa Dropkick Murphys e Flogging Molly, d’altronde una delle virtù principali di questo tipo di musica non è certo l’originalità, ma la capacità di coivolgere e trascinare l’ascoltatore in canti e balli.
Bhleg – Solarmegin
Seconda mastodontica opera del gruppo svedese dedicata alla celebrazione del Sole,fonte di vita per natura e uomini: black e folk ancestrale creano emozioni intense e dal fascino incredibile.
AAVV – Marc Bolan, David Bowie: a tribute to the madmen
Il giusto e splendido tributo a due grandi immortali della musica novecentesca, senza se e senza ma, omaggiati da una pletora di artisti di spessore.
Häive – Iätön
E’ realmente necessario che ogni ascoltatore “open minded” trovi un po’ di tempo da dedicare ad un’opera così affascinante di dark/folk intriso di black metal.
Kartikeya – Samudra
Colmo di riferimenti alla cultura Indù ed alla sacra Trimurti, Samudra è uno scrigno colmo di sorprese, con una band che tecnicamente lascia a bocca aperta riuscendo con grande disinvoltura a far convivere generi apparentemente lontani tra loro.
Zgard – Within The Swirl Of Black Vigor
Within The Swirl Of Black Vigor è un album caldamente consigliato agli estimatori del pagan folk black.
Voltumna – Dodecapoli
Per tutto Dodecapoli aleggia uno spirito antico che ha trovato il modo di esprimersi con una musica violenta e catartica, che ci mostra la magia e la forza di un popolo unico nella storia.
The Dark Red Seed – Stands With Death
Tosten Larson ci offre un sound tipicamente americano, con un incedere cantautorale e venato di blues che nasconde una vena inquieta e malinconica.
Wormwood – Ghostlands: Wounds from a Bleeding Earth
La band di Stoccolma ci trasporta nel proprio mondo, molto meno oscuro e misantropico rispetto alle abitudini del genere, privilegiando invece un impatto più diretto e ricco di ampie aperture epiche e melodiche.
Alcest – Souvenirs D’Un Autre Mond
Questa opera è davvero ciò che dice il titolo, ricordi di un altro mondo, e il disco è la narrazione folclorica di questo mondo che è dentro di noi.
Neun Welten – The Sea I’m Diving
Gli undici brani contenuti in The Sea I’m Diving sono altrettante pennellate dalle tonalità pastello che cullano l’ascoltatore.
Die Apokalyptischen Reiter – Der Rote Reiter
Der Rote Reiter è un lavoro brillante, forse leggermente prolisso ma ricco comunque di un novero di canzoni di grande spessore e all’insegna di una creatività che non si è andata affatto spegnendo nel corso del tempo.
Xanthochroid – Of Erthe and Axen Act I
Of Erthe and Axen Act I è diverso dal suo predecessore, ma resta comunque un altro capolavoro rilasciato da questa band di un livello talmente superiore alla media da rendere persino irritante il fatto che non abbia ancora raggiunto il meritato successo planetario.