Violet Cold – Kosmik
Kosmik si rivela così una buona esibizione in questo specifico ambito musicale e, se vogliamo, il suo problema principale è proprio quello d’essere un po’ dispersivo, nel senso che si fatica ad individuare un nucleo centrale in grado di fungere da elemento compattatore per i diversi ingredienti musicali messi sul piatto.
Dreams Of The Drowned – Dreams Of The Drowned I
Come spesso accade nei dischi più illuminati, il black metal è un punto di partenza per qualcosa che va oltre e che abbraccia molte vie musicali, trattando di vecchie leggende europee, con una forte valenza della natura.
Coil Commemorate Enslave – The Unavoidable
La musica è violenta ma sì lieve che porta il nostro animo molto in alto.
Numenorean – Adore
La matrice depressivo-malinconica dei testi e di certi passaggi finisce per divenire il valore aggiunto in un album che, se non apre una nuova strada compositiva, è comunque abbondantemente ricco di brani e passaggi convincenti, capaci di avvincere anche chi non ha di norma un rapporto molto amichevole con modern metal e dintorni.
Déhà – Cruel Words
Cruel Words dimostra quale impatto emotivo devastante possa produrre l’incontro tra il depressive ed il post metal, quando viene composto da quello che non esito a definire uno dei maggiori artefici contemporanei dell’arte musicale nelle sue più dolorose sembianze.
Hanormale – Reborn In Butterfly
Hanormale è una concezione superiore e altera del black metal e più in esteso della visione musicale nel suo insieme.
Falaise – A Place I Don’t Belong To
Furia, stasi, estasi, pianto e meraviglia, per un disco che non si vorrebbe mai smettere di ascoltare, facendosi trascinare in qualcosa di molto intimo, di struggente e di solipsistico.
Symptoms Of The Universe – Demo
Non è facile né consueto trovare un gruppo che ha una vastità tale al suo interno, partendo da una certa tradizione underground italiana per spaziare in territori che non sono consueti per le nostre latitudini, il tutto in maniera personale, urgente ed impetuosa.
Ellende – Rückzug in die Innerlichkeit
Se proprio post black deve essere, questo ristampa del primo ep degli Ellende è il volto migliore che vorremmo sempre attribuirgli.
Nemus – See-Mensch
See-Mensch è un lavoro valido ma non raggiunge certi picchi di intensità ai quali cui siamo abituati ascoltando le produzioni della Naturmacht Records: questo accade soprattutto perché non viene data la necessaria continuità alle valide intuizioni che emergono in ciascun brano .
Eyelessight – Athazagorafobia
Gli Eyelessight dipingono nella maniera più fedele e dolente un grigio quadro solcato da rivoli scarlatti e regalano un’opera di rara intensità emotiva.
Anomalie – Integra
Nonostante si tratti di un ep, Integra vale ampiamente a livello qualitativo un album completo, rafforzando le reputazione del nome Anomalie al quale, forse, sarebbe opportuno dedicare qualche attenzione in più in futuro.
Unreqvited – Mosaic I: l’Amour et l’Ardeur
Ci sono musiche che dipingono atmosfere che non sono di questo mondo, o semplicemente non di questa dimensione.
Seventh Genocide – Svnth
Nonostante le sue caratteristiche Svnth può essere considerato alla stregua di un lavoro di inediti, tale è stato il percorso evolutivo dei Seventh Genocide rispetto agli esordi: l’ep ha la funzione non da poco di consolidare lo status prestigioso acquisito dalla band romana con pochi ma mirati lavori.
Abstract Void – Back To Reality
Post black metal che si fonde mirabilmente con la retrowave e la synthwave: a priori sembrerebbe un matrimonio impossibile, ed invece Abstract Void lo porta avanti in maniera eccezionale, riuscendo ad essere credibile e molto potente.
Lascar – Wildlife
Il musicista sudamericano propone un black metal atmosferico, o post black, come lo si preferisce chiamare, sulla scia di Deafheaven e compagnia e lo fa in maniera competente ma senza raggiungere, almeno questa volta, particolari vertici qualitativi.
Solar Temple – Fertile Descent
Fertile Descent tiene fede alle aspettative sorte in base ai lavori proposti dal duo con le rispettive band d’appartenenza, però a mio avviso qui si va anche leggermente oltre, in quanto certi dettami del genere vengono a tratti bellamente ignorati lasciando sfogare pulsioni di molteplice natura.
An Autumn For Crippled Children – The Light of September
The Light of September è un album raccomandato ai fruitori del black più atmosferico e degli amanti di certo post punk e lo si ascolta con grande piacere, in virtù di una grande scorrevolezza e delle sue peculiarità che, piacciano o meno ai puristi, ne costituiscono il principale punto di forza.
Ygfan – Hamvakból…
Un disco originale e capace di avvolgere l’ascoltatore nelle flessuose spire create con abilità da parte di musicisti di vaglia come gli ottimi Ygfan.
Imber Luminis – Contrasts
In Contrasts il pathos non viene mai meno in alcun momento e, anzi, sembra montare in maniera costante, così come cresce la consapevolezza di non poter sfuggire al proprio doloroso sentire se non solo, parzialmente, grazie al potere catartico della musica.