Lo-Ruhamah – Anointing
E’ un sound estremo, atmosfericamente angosciante, quello che compone Anointing e i suoi nove capitoli, un black metal che non rinuncia alla debordante potenza del death, ma la modella a suo piacimento.
Ghost Horizon – The Erotics of Disgust
Secondo ep per Ghost Horizon, progetto solista del musicista di Phoenix Daniel Stollings, all’insegna di un black atmosferico che si alterna ad un più sognante shoegaze.
Kynesis – Pandora
Il gruppo torinese riesce ad avere un genere proprio senza cadere in cliché, passa da cose ai Massimo Volume, a momenti di post metal per poi andare nei pressi della musica orientale, per un’esperienza totalizzante.
Fäulnis – Antikult
In Antikult ci sono parti più rabbiose, ma la maggioranza del disco è occupata da ottimi mid tempo, con chitarre che sono molto vicine all’atmospheric black metal, però la musica dei Faulnis è meno caricata da distorsioni e più limpida e chiara.
Ghost Bath – Starmourner
Quello dei Ghost Bath è un approccio interessante e personale alla materia, ma il senso di leggerezza che si avverte in più di un passaggio potrebbe spiazzare gli estimatori della prima ora.
Au-Dessus – End Of Chapter
Un’opera nera e tragica, emozionante, colma di dolore e di quel senso di morte che gela il sangue ed il saperlo evocare è una prerogativa di chi suona il genere con talento.
Occulta Veritas – The Inner Wail
Si percepisce chiaramente che qui non siamo al cospetto di uno sfogo solista fine a sé stesso, ma piuttosto di un progetto ben definito ed adeguatamente preparato con le uscite di minutaggio ridotto degli ani passati, senza che il tutto faccia venire meno in alcun modo freschezza e spontaneità.
Somnium Nox – Terra Inanis
I Somnium Nox non si limitano a proporre un black tradizionale ma lo arricchiscono di parti più rarefatte e dal buon carico melodico, funzionali nel preparare il terreno ad accelerazioni che sono comunque piuttosto ragionate.
Opprobre – Le Naufrage
Un plauso alla scena transalpina che continua a far nascere band che conoscono l’arte di emozionare.
Underdark – Mourning Cloak
Un breve ma intenso esempio di post black, ben costruito e ricco di spunti rimarchevoli.
Fen – Winter
Opere che emozionano cosi profondamente sono perle rare che non possiamo perdere.
Cold Body Radiation – The Orphean Lyre
Post rock, post metal, gothic, un po’ di black, dolci distorsioni e tanto tanto amore, che è solo differente da quello comune per un disco commovente, bellissimo, e luminoso, tanto luminoso.
Sedna – Eterno
Il lavoro dei Sedna si manifesta come una sorta di smisurata entità aliena capace di mutare sembianze, respingendo prima, attraendo poi e fagocitando infine le proprie vittime.
Earth And Pillars – Pillars I
Si rimane attoniti e piacevolmente allibiti nell’ascoltare canzoni di oltre quindici minuti, che come un vento impetuoso ci sradicano dall’abituale sradicamento del tempo come lo conosciamo, per portarci lontano, ma anche molto vicini alla nostra anima.
Negative Symbols – Without Voices
L’album scorre via gradevole e Willnecker è davvero bravo nell’esprimere le sue competenze relative al sound offerto, ma alla fine l’ascolto non lascia tracce indelebili, proprio a causa della sua struttura esclusivamente strumentale.
Atom – Spectra
Rispetto ad altri progetti di stampo simile, Atom mantiene ben salde le radici nel black metal, genere che viene sviscerato un po’ in tutte le sue sfumature
Lotus Thief – Gramarye
Gramarye è la manifestazione definitiva del talento musicale cristallino esibito dai californiani Lotus Thief.
Endalok – Englaryk
Il black metal è soltanto il punto di partenza per questo gruppo, che fa un genere a se stante, con molti riverberi ed ombre, quasi da indurre nell’ascoltatore una vertigine.
Ars Moriendi – Sepelitur Alleluia
Ars Moriendi è un black metal davvero differente, essendo il black solo un punto fermo di partenza, poiché qui dentro troviamo tantissimo, soprattutto una trama compositiva molto vicina al jazz.
Svoid – Storming Voices of Inner Devotion
Album molto originale, prodotto benissimo e dall’assoluta qualità compositiva