Sedna / Postvorta – Sedna / Postvorta
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Nonostante i contenuti siano piuttosto essenziali, con un brano per ciascun gruppo, questo split album fornisce comunque l’occasione per ascoltare materiale inedito di ottima fattura da parte di due tra le realtà più stimolanti attualmente in circolazione, tanto più che il tutto è scaricabile gratuitamente dal bandcamp dell’etichetta.
The Kahless Clone – Our Never-Ending Loneliness
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Pur mantenendo un parere ampiamente positivo sull’operato di Marchese con i The Kahless Clone, non si può fare a meno di constatare quanto, ancor più rispetto all’ep di due anni fa, la mancanza della voce si faccia sentire.
King Goat – Conduit
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I King Goat hanno davvero le stimmate del grande gruppo ed un suono che, pur rifacendosi a nomi noti, riesce ad essere molto accattivante ed originale.
The Outsider – Beauty Awakens the Soul to Act
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Ben lungi d’essere un lavoro dai connotato caserecci, Beauty Awakens the Soul to Act è invece la sempre piacevole scoperta di un nuovo bel talento musicale sbocciato nella nostra penisola.
Seventh Genocide – Toward Akina
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Toward Akina travalica gli steccati di genere, rendendo superflua la necessità di appiccicare da qualche parte una qualsiasi etichetta contenete il prefisso post: qui troviamo luce ed oscurità, amore e morte, disincanto e stupore, con il tutto che va a comporre un caleidoscopio di emozioni alle quali non si ci si può e non ci si deve sottrarre.
Sūrya – Apocalypse A.D.
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Lussuosa ristampa in vinile per Apocalypse A.D. dei Sūrya, band londinese di post metal, una delle migliori nel suo genere.
Ancst / King Apathy – Split
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Uno split che offre l’occasione per fare la conoscenza con due band già piuttosto solide, unite da un sentire comune, anche a livello lirico e concettuale, e sicuramente da attendere con molta curiosità ad una prossima prova in totale autonomia.
Soul Dissolution – Pale Distant Light
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Soul Dissolution è un progetto volto ad esplorare gli aspetti più melodici ed atmosferici del black metal, collocandosi sulla falsa riga degli imprescindibili Agalloch e con qualche deviazione melodica verso gli altrettanto seminali Alcest.
Process Of Guilt – Black Earth
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Non c’è nulla di più catartico della rabbia per sopportare quella che ogni volta appare un’inutile ed impari lotta dell’uomo con il proprio destino, e i Process Of Guilt sono oggi tra i più credibili ed efficaci cantori di questo stato d’animo.
Ufomammut – 8
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8 non è un nuovo inizio ma la continuazione dell’opera che gli Ufomammut stano portando avanti dall’inizio del loro percorso, un’opera alchemica come suggerito dai molti indizi occulti che hanno lasciato nei loro dischi.
Kultika – Pursuance
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Se questo doveva essere un assaggio del nuovo album, l’appetito cresce non poco, perché qui c’è tanto talento capace di spazzare via quei manierismi che talvolta rischiano di vanificare le intuizioni di chi si dedica ad un sottogenere dai mille rivoli come il post metal.
Bosco – Bosco
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Per i Bosco una prova davvero interessante, anche se non di facilissima catalogazione, e anche per questo rivolta ad un pubblico non troppo vasto e sicuramente abituato a simili ascolti.
Darkflight – The Hereafter
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I Darkflight approdano ad una dimensione marcatamente doom, facendolo con naturalezza ed ottenendo risultati di un certo rilievo.
Wells Valley – The Orphic
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The Orphic è un’ottima prova che va a consolidare le posizioni di una band in grande crescita e dal potenziale probabilmente non ancora del tutto espresso.
Anomalie – Visions
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Il post black degli Anomalie porta con sé una ventata di malinconia ed amarezza che viene ben diluita nel corso delle sette “visioni” di Marrok, capace di rendere il genere in maniera equilibrata e, a suo modo, elegante.
Iapetus – The Long Road Home
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Il metal in quest’opera assume sembianze progressive nell’accezione più pura del termine, nel senso che le tracce non solo si diversificano tra di loro ma risultano sfaccettate anche al loro interno, grazie ad un sound in constante divenire che può risultare sia acustico ed intimista, sia furioso e spinto a tratti su elevati regimi di velocità.
Allochiria – Throes
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Ci sono voluti quattro anni per dare seguito ad un lavoro magnifico come Omonoia, ma i risultati paiono dare ragione ai greci Allochiria, una band alla quale si può rimproverare solo una produttività piuttosto ridotta, a fronte di una qualità che nel genere proposto trova davvero pochi eguali.
Tid – Fix Idé
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Fix Idé e un’opera che si muove in maniera trasversale tra mille sfumature stilistiche, senza mai cessare di stimolare i sensi dell’ascoltatore tra pulsioni etniche, accenni di post metal, elettronica, dance e ambient, con l’aspetto melodico sempre ben posizionato in primo piano ed una forma canzone consolidata nonostante una vis compositiva inquieta.
Ghost Horizon – The Erotics of Disgust
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Secondo ep per Ghost Horizon, progetto solista del musicista di Phoenix Daniel Stollings, all’insegna di un black atmosferico che si alterna ad un più sognante shoegaze.
The Moth Gatherer – The Comfortable Low
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The Comfortable Low ha un solo difetto, quello d’essere un breve ep perché di ascoltare musica così toccante e di tale spessore non se ne può avere mai abbastanza.