Argus Megere – VEII
I quattro lunghi brani sono intrisi di quell’aura che ha reso e continua rendere peculiare la musica suonata da band la cui provenienza transilvanica ammanta di un fascino ancestrale, riproducibile solo da chi questa cultura ne è pervaso fin dalla nascita.
1476 – Our Season Draws Near
Un album come Our Season Draws Near colloca di diritto i 1476 tra le migliori espressioni musicali del nostro tempo.
Neos – Neos
Lo stile musicale di Nika prende le proprie basi dal doom, le ammanta di un piacevole alone di “kosmische musik” e, tra pulsioni psichedeliche e post metal, convince ed avvolge il giusto rendendo il lavoro decisamente apprezzabile.
Ell – Sweetest Nightmare
Sweetest Nightmare è un’opera breve ma di notevole interesse, almeno per chi ha voglia di scavare un po’ sotto la superficie degli album e non si stanca di andare alla ricerca di realtà intriganti e dal notevole potenziale
Occulta Veritas – The Inner Wail
Si percepisce chiaramente che qui non siamo al cospetto di uno sfogo solista fine a sé stesso, ma piuttosto di un progetto ben definito ed adeguatamente preparato con le uscite di minutaggio ridotto degli ani passati, senza che il tutto faccia venire meno in alcun modo freschezza e spontaneità.
Lòdz – Time Doesn’t Heal Anything
Time Doesn’t Heal Anything è senz’altro un lavoro soddisfacente per chi predilige soprattutto queste sonorità, perché i Lòdz sanno come maneggiarle e incastrarle con una maestria che va loro riconosciuta, ma a mio avviso freschezza e spontaneità qui non sono rinvenibili nella misura in cui sarebbe stato lecito aspettarsi.
Forming The Void – Relic
I Forming The Void hanno le stimmate del grande gruppo, perché è impossibile far convivere nella propria musica accenni dei Tool con minuetti grunge, post rock e post doom, il tutto facendo qualcosa di molto personale.
Underdark – Mourning Cloak
Un breve ma intenso esempio di post black, ben costruito e ricco di spunti rimarchevoli.
Mastodon- Emperor Of Sand
Gli dei quando cadono fanno rumore, ma lo si poteva fare in maniera meno fragorosa.
Heretoir – The Circle
The Circle è l’esplosione di una realtà in grado di offuscare molti dei campioni riconosciuti in campo post metal: un lavoro di simile bellezza non può essere trascurato per alcun motivo.
Imber Luminis – Nausea
E’ perfetto il connubio tra musica e testi di questo lavoro che, fin dal titolo, rievoca l’opera più nota di Sartre, e la caratteristica impronta depressive viene per un verso esasperata mentre, dall’altro, si sublima tramite splendide aperture melodiche di matrice post metal, senza tralasciare quell’aura funesta derivante dalle pulsioni doom.
Oddhums – The Inception
Gli Oddhums provano in questa ventina di minuti a riassumere e rielaborare diverse sfumature del doom senza tralasciare di rivestirle di una consistente patina psichedelica, e sconfinando talvolta anche in qualcosa non dissimile dal grunge più acido.
The Land Of The Snow – Paths Of Chaos
Un disco originale, che fa parte di un percorso importante e davvero creativo che sta compiendo questo musicista.
Nudist – Bury My Innocence
Uno dei dischi più interessanti degli ultimi tempi nel campo della musica italiana pesante.
Maladie – Symptoms
Non resta che l’ascolto di Symptoms per rendersi conto di quanta grande musica ci giri intorno, basta solo volerla realmente intercettare …
Buensuceso – Analogy: The Sun | Divided Line
Il post metal dei Buensuceso vive di strappi dal background estremo che giungono a sferzare, con frequenza, l’andamento più liquido e sognante che ne rappresenta il normale contraltare.
Gloson – Grimen
Lo sludge dai connotati atmosferici proposto dai Gloson, che spesso si stempera in un post metal dai toni malinconici, è sicuramente efficace, per quanto non inedito.
Code – Lost Signal
I Code si ripresentano ai propri fans rivestiti di nuova pelle: la mutazione è completa e fotografata in questo lavoro, vedremo sei i prossimi brani inediti terranno fede alle premesse racchiuse in questo ep.
Ornaments – Drama
Drama è un disco che vive, ed è una vita affascinante, piena di dolore e quindi vera, perché la vita è sofferenza, i greci lo avevano capito, e anche gli Ornaments.
Sedna – Eterno
Il lavoro dei Sedna si manifesta come una sorta di smisurata entità aliena capace di mutare sembianze, respingendo prima, attraendo poi e fagocitando infine le proprie vittime.