Krypts – Cadaver Circulation

Titolo appropriato per un’opera di death doom fangosa, gelida e putrescente.I Krypts, al loro terzo album, si dimostrano ispirati e dannatamente angoscianti.

Hornwood Fell – Damno Lumina Nocte

Quarta opera per la band laziale, formata dai fratelli Basili, i quali portano a compimento un percorso molto personale con il loro Black Metal sperimentale, abrasivo, disturbante e dissonante.

Kampfar – Ofidians Manifest

L’arte pura dei Kampfar rifulge ancora una volta; più black e meno viking, ma sempre potenti, feroci e personali.

Sühnopfer – Hic Regnant Borbonii Manes

La one man band di Ardraos ritorna dopo cinque anni, proponendoci il suo medieval black metal che ci immerge in atmosfere ancestrali, colme di furore e melancolia.

Nornír – Verdandi

Discreto debutto per una band che ha iniziato un suo percorso e che si spera possa portare ulteriori frutti, magari esibendo una migliore personalità.

Dauþuz – Monvmentvm

Al grido “Gluck Auf!”il duo teutonico ci assale con un black metal veemente, passionale e dal forte afflato epico, un terzo disco in quattro anni che non perde in furia ed emozioni.

Inter Arma – Sulphur English

Incandescente fusione di sludge, death, black e doom per la band statunitense, che abbina con grande personalità pesantezza e atmosfera.

Bergraven – Det framlidna minnet

Grande talento compositivo di Par Stille, artista che non ha timore di sporgersi oltre i limiti del black, miscelandolo in un blend multidimensionale e arricchendolo di nuova vita.

Funereal Presence – Achatius

Nei Funereal Presence, Bestial Devotion compone ogni singola nota, si occupa di ogni strumento e ci propone un’opera assolutamente personale, votata all’esaltazione di un black metal feroce, viscerale, contorto, sempre dalla forte componente raw.

Triste Terre – Grand œuvre

Interessante esordio di questo duo francese, capace di creare ambientazioni maestose, imponenti e ammantate da tristezza e nostalgia: un black avanguardistico intriso di suggestioni doom e funeral.

Nasheim – Jord och aska

I Nasheim non sono paragonabili a nessun altro gruppo attualmente: la loro proposta di atmospheric black metal ha una trascendenza,un lirismo e una personalità senza pari.

Experior Obscura – Iter in Nebula

Melodie antiche sono inglobate in una ferocia multidimensionale libera da qualsiasi vincolo, a sublimare un percorso emozionale fortissimo e alterando, forse per sempre, la nostra percezione artistica del black metal.

Svartelder – Pits

Underground sempre in fermento creativo con gli Svartelder,che con personalità ci immergono in un trip multidimensionale offrendoci un’ulteriore sfaccettatura del suono norvegese.

Maestus – Deliquesce

Un atmosferico funeral doom è quanto ci offrono gli statunitensi Maestus: imponenti squarci strumentali evocativi,intrisi di romantica oscurità.

Windswept – The Onlooker

Nessuna sperimentazione, nessun avanguardismo, solo raw Black selvaggio, potente e incompromissorio creato dal mastermind dei Drudkh, Roman Saenko, che urla la sua rabbia con forza e convinzione.

Musmahhu – Reign of the Odious

La poliedricità di Swartadaupuz è infinita e ci regala un’opera feroce e malvagia dedita a un death compatto, claustrofobico e corrosivo.

Flotsam and Jetsam – The End of Chaos

Non giudichiamo l’opera dalla cover e lasciamoci attrarre e sedurre da un disco potente,viscerale,splendidamente suonato da musicisti dotati di classe cristallina.Spettacolare ritorno per una band storica ma purtroppo sottovalutata.