Bellissimo, affascinante e suggestivo, il terzo album dei Lord Dying incorona la band di Portland come una tre le massime espressioni odierne per quanto riguarda lo sludge/doom metal, anche se alla luce di quanto ascoltato su Mysterium Tremendum imprigionare la musica del combo in un solo genere diventa alquanto difficile.
Metal di non facile classificazione dunque, anche se la matrice è assolutamente sludge, le atmosfere passano in attimi veloci come battiti di ciglia tra sfumature vicine al post rock, sferzate metalliche e lente marce di musica del destino, venate da un’anima progressive ed heavy classiche.
Il gruppo statunitense, attivo dal 2010 e con due full length alle spalle, arriva al suo capolavoro grazie ad un indovinato attingere alle sue ispirazioni, lontano da facili strutture e carico di attitudine ed impatto, tellurico nei passaggi pesanti come macigni, splendido in quelli in cui le armonie rock prendono il sopravvento sulla forza bruta.
La band non sbaglia un passaggio, perfetta in ogni dettaglio a cominciare dall’opener Envy The End e i picchi qualitativi che fanno di questo lavoro un’opera d’arte come Nearing the End of the Curling Worm, la magnifica Severed Forever e Split from a World Within, Devoid of Dreams Death, The Final Loneliness.
Il tema della morte ed il mistero della vita accentuano la sensazione di essere al cospetto di un album particolare, un gioiello che dà la possibilità ai Lord Dying di entrare nelle play list di fine anno a colpi di possente ed imperdibile metallo d’autore.
Tracklist
1. Envy the End
2. Tearing at the Fabric of Consciousness
3. Nearing the End of the Curling Worm
4. The End of Experience
5. Exploring Inward (An Unwelcome Passenger)
6. Severed Forever
7. Even the Darkness Went Away
8. Freed from the Pressures of Time
9. Lacerated Psyche
10. Split from a World Within, Devoid of Dreams Death, The Final Loneliness
11. Saying Goodbye to Physical Form
Line-up
Erik Olson-guitar/vocals
Chris Evans-guitar
Matt Price-bass
Chase Manhattan-drums