Numenorean – Adore

La matrice depressivo-malinconica dei testi e di certi passaggi finisce per divenire il valore aggiunto in un album che, se non apre una nuova strada compositiva, è comunque abbondantemente ricco di brani e passaggi convincenti, capaci di avvincere anche chi non ha di norma un rapporto molto amichevole con modern metal e dintorni.

Adore è il secondo album per i canadesi Numenorean dopo l’esordio Home, di tre anni fa, che li aveva portati all’attenzione di chi apprezza una commistione tra black e modern metal.

In effetti il gruppo dell’Alberta viene incasellato in ambito post black ma, partendo dal presupposto che tutto ciò che è post alla fine non è un vero e proprio genere, la realtà è che quanto viene offerto è spesso molto più vicino ad un metalcore che racchiude al suo interno diverse variazioni e soprattutto un notevole impatto emotivo.
Proprio la matrice depressivo-malinconica dei testi e di certi passaggi finisce per divenire il valore aggiunto in un album che, se non apre una nuova strada compositiva, è comunque abbondantemente ricco di brani e passaggi convincenti, capaci di avvincere anche chi non ha di norma un rapporto molto amichevole con modern metal e dintorni.
La varietà di Portrait of Pieces e il trascinante incedere di Horizon sono indicatori piuttosto precisi di quanto racchiuso in un lavoro che, complice l’ideale durata di una quarantina di minuti, gode di una buona sintesi e si tiene alla larga da passaggi a vuoto. La stessa Regret, che lì per lì sembra il classico brano metalcore gonfio di rabbia repressa ma privo di sbocchi, si apre improvvisamente a livello melodico tenendosi però ben alla larga da certe stucchevolezze di maniera e lasciando alla fine un piacevole retrogusto.
Detto di altri due brani notevoli per impatto come la title track e Coma, e aggiungendo che le altre cinque tracce (tra le quali spicca Stay, sorta di mini-ballad) sono degli interludi tutt’altro che superflui in virtù della buona tecnica in dote a questi ragazzi, Adore rappresenta un approccio al metal moderno nel quale non viene sacrificata la profondità a favore di quello che, invece, si presenta frequentemente come uno spesso involucro all’interno del quale è racchiuso poco più che il nulla.
Non solo, ma in buona parte anche per questo motivo, i Numenorean potrebbero raccogliere consensi in un contesto di appassionati trasversale ai generi.

Tracklist:
1. Nocebo
2. Portrait of Pieces
3. Horizon
4. And Nothing Was the Same
5. Regret
6. Stay
7. Coma
8. Alone
9. Adore
10. DDHS

Line-up:
Byron Lemley – Guitar/Vox
Brandon Lemley – Vocals
Roger LeBlanc – Guitar/Vocals
Alex Kot – Bass
David Horrocks – Drums

NUMENOREAN – Facebook

NEREIS

Il video di ‘The Wave (Symphony Version)’, dall’album ‘Turning Point’ (Eclipse Records).

Il video di ‘The Wave (Symphony Version)’, dall’album ‘Turning Point’ (Eclipse Records).

Hard-rocking alternative metallers NEREIS – who just recently joined BULLET FOR MY VALENTINE for a brief string of dates – have released a new epic video and single ‘The Wave (Symphony Version)’, feat. Isabella Turso on piano.

This is a full orchestral version of “The Wave” which originally appeared on the band’s debut full-length album ‘Turning Point’. The video was directed by Maurizio Del Piccolo and Max Benbinelli, and filmed on location in Venice, Italy. The orchestra scenes were shot at the sport center in Albiano Italy, and the orchestra was conducted by Simone Tonin. Watch the video right now at this location.

“When we wrote The Wave, I never imagined that one day we would perform it with a full orchestra” says guitarist Sam Fabrello. “Working with Simone Tonin, who rearranged The Wave for the orchestra, was a great experience. I remember during the video shoot at the sport center in Albiano, we were listening to how this song came out and watching the orchestra perform our song with us… it was very exciting!”

Just recently NEREIS released a new music video for the song “Now”. The video was directed by Maurizio Del Piccolo, and filmed on location at Adrenaline Stadium (Moscow), and A2 Green (St. Petersburg) while the band was on tour in the Russian Federation, as main support for THREE DAYS GRACE in November, 2018. Watch the video right here: https://youtu.be/bt5rZltaRPA

NEREIS (formely knows as BLACK STAR, formed in 2007) is a heavy rock band with a metal edge from Trento, Italy. During the months after the “From the Ashes” EP release and into early 2015, NEREIS performed over fifty live dates all over Italy. In August 2015 the band set out on their first-ever international tour, hitting top clubs throughout Eastern Europe in cities such as Prague, Brno, and Bratislava. In 2016-2017, the band continued to tour and perform locally with bands such as Arthemis, Riot V, and The Danish Royal Hunt, performing also at festivals such as Rock im Ring. In January 2018, the band signed with U.S. based label Eclipse Records, releasing the band’s second full-length album “Turning Point” worldwie on June 8th, 2018. With a new album under their belt, the backing of an established record label, and a strong will to deliver great music to the masses, it’s only a matter of time before NEREIS becomes a household name worldwide!

Download or stream full album “Turning Point” here:
Spotify: https://open.spotify.com/album/1RzQ7rpbYd14OiDVDCYSbc
iTunes: https://apple.co/2udOVng
Amazon: https://amzn.to/2GlVw46
Google Play: http://bit.ly/2pAiolL
Apple Music: https://apple.co/2pCk7If
Deezer: http://bit.ly/2JGpKAx
iHeart Radio: https://ihr.fm/2JveoMl
and more: http://eclp.se/rtrnn

More information at:
BAND: http://www.nereisofficial.com | https://www.facebook.com/nereisofficial
MANAGEMENT: https://alphaomega-management.com | https://www.facebook.com/OfficialAlphaOmegaManagement
LABEL: https://www.eclipserecords.com

Death Worship – End Times

Un prodotto affascinante proveniente da un underground che sa regalare vere gemme di musica estrema e diabolica.

Dall’abisso in cui era stato risucchiato dopo aver licenziato il primo malefico parto (Extermination Mass del 2016), torna il supergruppo canadese Death Worship, malefica e putrida realtà conosciuta nell’underground black/death metal dove nomi come Conqueror e Blasphemy rimembrano devastanti opere nere come la pece.

DeathLörd of Abomination & War Apocalypse (Conqueror, Blasphemy) alla chitarra, al basso e alla prima voce, aiutato ancora una volta da Nocturnal Grave Desecrater and Black Winds (Blasphemy) alla seconda voce e J.Read (Conqueror, Blasphemy) alla batteria, frantumano i nostri padiglioni auricolari cone queste nuove quattro tracce che formano End Times, ep che arriva a sfiorare i quindici minuti ma che, in così poco tempo, ci risucchia in un atmosfera catacombale, dove la morte nell’ombra segue i nostri passi prima di sferrare l’ultimo colpo con la sua micidiale falce.
Un clima soffocante ci accoglie tra le spire di Stand Witness to Atrocity, e le ragnatele che si attaccano al viso sono il preludio all’entrata nel caos che i Death Worship creano; orrende creature si muovono tra le trame death/black/thrash metal di The Poisoned Chalice e Slaughtersiege, offuscate da visioni di morte e perdizione, mentre la forza maligna di Masters And Monolith mette fine alle nostre sofferenze terrene.
Un prodotto affascinante proveniente da un underground che sa regalare vere gemme di musica estrema e diabolica.

Tracklist
1.Stand Witness to Atrocity
2.The Poisoned Chalice
3.Slaughtersiege
4.Masters and Monolith

Line-up
Deathlord of Abomination and War Apocalypse – Guitars, Bass, Vocals, Effects

J. Read – Drums, Effects
Nocturnal Grave Desecrator and Black Winds – Vocals (backing), Effects

DEATH WORSHIP – Facebook

Rustless – Awakening

Awakening non delude le aspettative dei fans del gruppo e degli amanti del genere, rivelandosi un lavoro emozionante, ricco di passaggi strumentali di altissimo livello e di ottime canzoni.

Stefano Tessarin, Lio Mascheroni e Ruggero Zanolini sono tre quinti dei leggendari Vanadium, negli anni ottanta la più popolare ed importante band heavy metal nata sul suolo italico.

A metà degli anni novanta, dopo la pubblicazione dell’album Nel Cuore Del Caos (1995) la storia dei Vanadium si conclude e dopo qualche anno inizia quella dei Rustless, con il debutto licenziato nel 2008 ed intitolato Start From The Past, seguito da altri due lavori (Silent Scream e Guardian Angel) rilasciati rispettivamente nel 2010 e nel 2014.
Oggi la formazione dei Rustless, oltre ai tre storici musicisti, si completa con Roberto Zari alla voce ed il giovane bassista (allievo di Steve Tessarin) Andrea Puttero: Awakening è il titolo del nuovo album, che si colloca perfettamente nell’hard rock suonato negli anni settanta ed arrivato in perfetta forma nel decennio successivo, ricco di ispirazioni progressive e con la carta d’identità anglo/italiana (si sentono nei brani del disco suoni appartenenti tanto alla scena hard prog del Regno Unito che a quella hard & heavy tricolore).
I musicisti di provata esperienza e dieci brani di ottima musica heavy, raffinata e dalle di grandi melodie, che passano agevolmente dai Deep Purple agli Yes, dai Rainbow ai Rush, ed una raccolta di canzoni sopra la media, fanno di Awakening un album imperdibile per chi ama ascoltare chitarre graffianti, grandi melodie e passaggi progressivi in cui ritmiche e tastiere producono brividi a non finire.
La partenza è di quelle che tolgono il fiato, la title track risulta un brano purpleiano, dove il suono dei tasti d’avorio ispirati al Lord di Perfect Strangers segna indelebilmente tutto l’album, che continua la sua corsa verso il cuore dei fans del genere con altre perle come; Message To God, Invisible, il pomp rock di Light To Pain e i due capolavori rilasciati per il gran finale, la più ruvida Ride With The Wind e la progressiva Take The Sun.
Tirando le somme, Awakening non delude le aspettative dei fans del gruppo e degli amanti del genere, rivelandosi un lavoro emozionante, ricco di passaggi strumentali di altissimo livello e di ottime canzoni.

Tracklist
1.Awakening
2.Message to God
3.Heart’s on Fire
4.Invisible
5.Light into Pain
6.I Wanna Rock You
7.What Kind of Love
8.Tell Me
9.Ride with the Wind
10.Take the Sun

Line-up
Stefano Steve Tessarin – guitars & vocals
Ruggero Ruggy Zanolini – keyboards
Lio Mascheroni – drums
Roberto Zari – muscles & vocals
Andrea Puttero – Bass

RUSTLESS – Facebook

CROWN OF AUTUMN

Il video di “Everything Evokes”, dall’album “Byzantine Horizons” (My Kingdom Music).

Il video di “Everything Evokes”, dall’album “Byzantine Horizons” (My Kingdom Music).

Only three weeks have passed since the release of “Byzantine Horizons” but the success was really so striking that CROWN OF AUTUMN would like to thank their fans with a new video, “Everything Evokes”.

And do not forget to listen to and buy “Byzantine Horizons” at http://smarturl.it/COABYZ

Welcome to a new epic dark ride!

Official sites:
– MY KINGDOM MUSIC:
www.mykingdommusic.net
www.facebook.com/mykingdommusic.label
– CROWN OF AUTUMN:
www.facebook.com/crownofautumn

Cover and tracklist:
1. A Mosaic Within – 2. Dhul-Qarnayn – 3. Scepter And Soil – 4. Cyclopean – 5. Lo Sposo Dell’Orizzonte – 6. Everything Evokes – 7. Walls Of Stone, Tapestries Of Light – 8. Whores For Eleusis – 9. Lorica – 10. Roman Diary – 11. Our Withering Will

Darkened Nocturn Slaughtercult – Mardom

Da ascoltare con devozione il ritorno del gruppo teutonico, indomito nel ricreare la tradizione del Black Metal, con una ispirazione fresca e mai monotona.

Oggi e da sempre il quartetto teutonico rappresenta una garanzia per chi vuole ascoltare Black Metal non contaminato da altri generi, anche con il nuovo “Mardom”, dopo sei anni da “Necrovision” l’arte espressa segue un solco tradizionale, fedele alla “second wave” e al grande spirito scandinavo. Non ci sono variazioni di formazione, i quattro artisti sono profondi conoscitori della materia, hanno un approccio genuino, vero, vitale e il risultato è notevolissimo.

Sesto album, per una carriera che iniziò nel 1999 con il demo “The pest called humanity”, e ancora i musicisti non hanno perso un grammo di ferocia, di attitudine e di violenza; dieci brani costruiti in modo tradizionale ma capaci di esprimere una furia devastatrice che annichilisce fino dal primo brano, dopo un breve intro, “Mardom – echo zmory”… guitar work instancabile, veemente a combattere con la sezione ritmica vitale e tellurica e sopra a tutto lo scream rantolante di Onielar, la strega polacca (Yvonne Wilczynska), da sempre nella band, capace con le sue raggelanti e sinistre vocals di portarci in lande di odio e violenza senza pari. Il booklet interno con i testi e le foto ci confermano che la predisposizione non è cambiata con i testi che trattano temi occulti, satanici e oscuri, mentre la musica ci entra sottopelle, ricordandoci ancora una volta la ragione per cui ascoltiamo e ci nutriamo di Black Metal. Le atmosfere antiche e dannatamente buie di “A beseechment twofold”, con i suoi cambi di tempo raggelanti, dimostrano che il vero verbo non è stato assolutamente dimenticato e scorre fluido nel sangue di veri artisti della nera fiamma. Non saranno tra i nomi di punta della scena europea, ora più rivolta verso altre scene e umori più atmosferici, ma i DNS sono capaci di far vibrare le corde giuste, donandoci momenti di assoluto piacere, solcando si la tradizione ma con ispirazione fresca e mai monotona. Da ascoltare con devozione.

Tracklist
1. Inception of Atemporal Transition
2. Mardom – Echo Zmory
3. A Sweven Most Devout
4. T.O.W.D.A.T.H.A.B.T.E.
5. A Beseechment Twofold
6. Exaudi Domine
7. The Boundless Beast
8. Widma
9. Imperishable Soulless Gown
10. The Sphere

Line-up
Adversarius – Bass
Onielar – Vocals, Guitars
Velnias – Guitars
Horrn – Drums

DARKENED NOCTURN SLAUGHTERCULT – Facebook

Skanners – Temptation

Temptation, che si affianca alle ultime migliori uscite del genere. è prodotto benissimo e presenta una serie di brani incendiari, melodici e orgogliosamente classici.

Il metal tricolore gode di ottima salute di questi tempi, non solo grazie alla moltitudine di band ed artisti che si sono affacciati sulla scena, ma anche per il ritorno di quei gruppi che ne hanno scritto la storia, come gli Skanners.

La band di Bolzano ha scritto pagine gloriose nella storia del metallo classico del nostro paese, in anni in cui tutto era molto più difficile e la credibilità di fans e addetti ai lavori si conquistava con sudore, lavoro ed attitudine.
Quasi quarant’anni sono passati dal primo demo, poi sei full length, un live ed ora questo nuovo album intitolato Temptation e licenziato dal gruppo tramite la Alpha Omega Management, un lavoro composto da undici brani all’insegna dell’heavy metal di stampo tradizionale, potenziato da ritmiche power e perfettamente in grado di dire la sua in questi primi vent’anni del nuovo millennio.
L’heavy metal è vivo e vegeto ed album come Temptation sono qui per dimostrarlo, rinverdendo i fasti passati non solo degli Skanners, ma di tutto un genere.
Temptation, che si affianca alle ultime migliori uscite del genere. è prodotto benissimo e presenta una serie di brani incendiari, melodici e orgogliosamente classici, in cui Claudio Pisoni dà lezione di come si canta su un album heavy metal, Fabio Tenca ci prende a rasoiate con la sua chitarra e tutta la band gira a mille con Davide Odorizzi alla batteria, Tomas Valentini al basso e Walther Unterhauser alla chitarra.
Già dall’opener e singolo In Flammen 666 si viene travolti dalla carica della band altoatesina, tra refrain e chrous dall’alto appeal, ritmiche e solos che sono vangelo per i fans del genere.
I brani si susseguono regalando per tutta la durata dell’album grande heavy metal, da Rays In The Darkness alla tellurica Cut Of My Heart, passando per il power di Demons Of Tomorrow e l’hard & heavy di Back To The Past.
Altro ottimo lavoro targato Skanners e imperdibile per gli amanti dell’heavy metal duro e puro, Temptation segna il grande ritorno di uno gruppi storici del metal italiano.

Tracklist
1.In Flammen 666
2.Rays in the Darkness
3.Rolling in the Fire
4.Cut My Heart
5.Demons of Tomorrow
6.The Eye
7.Lost in Paradise
8.The Letter
9.Back to the Past
10.Pray with My Angel
11.Always Remember

Line-up
Fabio Tenca – Guitars
Claudio Pisoni – Vocals
Walther Unterhauser – Guitars
Davide Odorizzi – Drums
Tomas Valentini – Bass

SKANNERS – Facebook

Duel – Valley Of Shadows

I Duel ci portano in un territorio che non è di questo mondo, trattando della tradizione esoterica, con una musica molto coinvolgente e sempre in bilico fra doom, heavy metal ed hard rock, catturando il nostro cervello ed il nostro cuore.

Torna il combo texano chiamato Duel, con il suo splendido occul doom rock dal groove speciale e senza eguali.

Chi già li conosce sa che la loro musica ha il potere di farti varcare le porte del tempo per approdare in quella particolare stagione del rock dove tutto sembrava possibile, dove lo scopo era superare le proprie percezioni per andare oltre. La loro musica gronda di riferimenti esoterici, e ha la forma di un doom psych rock da banda di motociclisti, e questa è una delle loro peculiarità più importanti. Questa illuminata fusione di doom e hard rock è una miscela speciale che solo loro sanno fare, e ogni disco è una continua evoluzione, e questo ultimo Valley Of Shadows ne è il punto più alto. Ogni riff è studiato e ricopre un compito ben preciso, ogni movimento del gruppo concorre a formare un groove particolare ed ipnotico, fatto di potenza e di una forte influenza di hard rock ed heavy metal nella sua accezione maggiormente ritmica. Se si va ad ascoltare la discografia passata del gruppo si può sentire che fin dall’inizio questo gruppo aveva qualcosa in più, un quid che li accompagna tuttora e che in questo ultimo lavoro ha raggiunto il suo apice. I Duel sono un gruppo importante nel panorama della musica pesante e questo disco è la loro definitiva consacrazione. Il titolo Valley Of Shadows, con una copertina molto simile ai quadri surrealisti, rappresenta bene di cosa tratti questo lavoro, ovvero della valle delle ombre, che può essere interpretata in molti modi. Una delle letture possibili è che la valle delle ombre possa essere il nostro mondo, dove quella che ci appare come ineluttabile realtà non lo sia, e anzi sia un qualcosa che non possiamo comprendere. O la valle delle ombre è dove riposano i morti, o potrebbe essere altre mille cose. I Duel ci portano in un territorio che non è di questo mondo, trattando della tradizione esoterica, con una musica molto coinvolgente e sempre in bilico fra doom, heavy metal ed hard rock, catturando il nostro cervello ed il nostro cuore. Un’altra grande uscita targata Heavy Psych Sounds.

Tracklist
1. Black Magic Summer
2. Red Moon Forming
3. Drifting Alone
4. Strike And Disappear
5. Broken Mirror
6. Tyrant On The Throne
7. I Feel No Pain
8. The Bleeding Heart

Line-up
Tom Frank – guitar,vocals
Shaun Avants – bass, vocals
Justin Collins – drums
Jeff Henson – guitar

https://www.facebook.com/DUELTEXAS/

Lazy Bonez – Kiss Of The Night

Kiss Of The Night è composto da undici brani più due bonus track di heavy metal scandinavo melodico, a tratti graffiante e tagliente, e dalle trame tastieristiche dall’appeal irresistibile.

Arrivano al terzo lavoro i metal rockers finlandesi Lazy Bones, nati nel 2012 da una costola dei Tarot, band famosa per la presenza di Marco Hietala, bassista e cantante dei Nightwish.

Dopo il primo album di rodaggiom intitolato semplicemente Vol.1, uscito nel 2013, ed il seguente Alive licenziato due anni dopo, arriva sul mercato questo ottimo Kiss Of The Night, composto da undici brani più due bonus track di heavy metal scandinavo melodico, a tratti graffiante e tagliente, e dalle trame tastieristiche dall’appeal irresistibile.
I gruppi scandinavi che suonano hard & heavy hanno un talento per le melodie fuori dal comune e questa verità viene confermata da questa raccolta di brani, che non lascia prigionieri sul campo, ma risulta micidiale tra brani heavy ed altri in cui l’anima aor esce in tutta la sua splendente luce, ricamando tracce ispirate come la title track, la spumeggiante Slaves Of The Dark e le splendide War Of The Roses e Fire.
I Brother Firetribe sono il gruppo al quale più si avvicinano con il loro questi sette cavalieri finnici del rock melodico, quindi, se siete amanti delle melodie di scuola scandinava Kiss Of The Night risulta un lavoro imperdibile.

Tracklist
1.Everlasting
2.Run
3.Kiss of the Night (feat. Antti Railio)
4.Calling the Wild
5.Slaves of the Dark
6.Tears of Gold
7.War of the Roses
8.Fire
9.Smile
10.Psych Ward (Under the New Management)
11.Forever Young
12.Poseidon
13.Follow Me

Line-up
Tommi Salmela – vocals
Markku Mähöne – Guitar & backing vocals
Mikko Niiranen – Guitar & backing vocals
Jaakko Kauppinen – bass & backing vocals
Topi Kosonen – drums
Heikki Polvinen – synth
Janne Tolsa – synth

https://www.facebook.com/LazyBonezOfficial/

Vereor Nox – Vereor Nox

Vereor Nox è una gemma del black metal underground, un disco che lega mondi diversi, tutti molto interessanti, e soprattutto figlio di una passione smisurata e pura.

Incredibile concept album sul videogioco Dark Souls, pieno di ottimo symphonic black metal e di archetipi eterni come la Luce e la Tenebra.

Ascoltando l’ultimo lavoro dei Vereor Nox si viene catapultati all’istante in una miriade di mondi , risucchiati dalla Fiamma nell’eterna lotta fra Luce e Tenebra, fra bene e male, ma con molte più sfumature. Il gruppo è attivo dal 2014 su idea di Kronos (Gianluca Moreo) e Fenrir (Beatrice Traversin), con lo scopo di suonare black metal e trattare temi introspettivi ma anche mitologici, e gli uni non escludono affatto gli altri, anzi. Questo ultimo lavoro, il secondo su lunga distanza per il gruppo, richiede molta attenzione perché musicalmente possiede una varietà e una ricchezza non comuni, oltre ad uno studio sui testi davvero notevole. Il punto di partenza è il videogioco giapponese Dark Souls, che volendo dare una definizione disperatamente riduttiva è un rpg dark fantasy, ma in realtà è molto di più ed infatti in questo disco c’è un grande approfondimento. In pratica i Vereor Nox, intorno all’universo del videogioco compongono, un’opera ispirata dal black metal mediterraneo classico, e molto forte è la componente sinfonica che, come un coro greco, interviene nelle situazioni di maggior pathos. Come detto c’è un grande lavoro concettuale dietro il lavoro, ma la musica non è da meno, rafforzata da un grande padronanza tecnica; c’è solo una cosa che non è al suo massimo livello in questo disco, ed è la produzione, perché senza questa sbavatura saremmo davanti forse al disco dell’anno italiano in tale ambito. I Vereor Nox riescono sempre a trovare la soluzione adatta, aiutati da un grande senso della melodia, e producono un album che merita ripetuti ascolti per cogliere il tutto, perché è sterminato quanto l’universo di Dark Souls. Ogni canzone ha molteplici passaggi nascosti, c’è un bel ritornello e sotto si trova una linea di basso ipnotica, oppure una doppia cassa incessante mentre la chitarra esegue degli arpeggi da sogno. Molto adeguata è anche la durata delle canzoni, che non debordano mai. Vereor Nox è una gemma del black metal underground, un disco che lega mondi diversi, tutti molto interessanti, e soprattutto figlio di una passione smisurata e pura.

Tracklist
1. Within The Flames
2. My Dear Sister
3. Born Under The Moon
4. The Crossbreed
5. The Silence In The Cathedral
6. Void
7. Dense Of Nothingness
8. Your Grave

Line-up
Fenrir (Beatrice Traversin) – vocals & lyrics
Gwyn (Emiliano Bez) – guitars, backing vocals, main composer
Seath (Ivano Lo Iacono) – bass, composer

VEREOR NOX – Facebook

Manifestic – Anonymous Souls

Strepitoso lavoro di una nuova band, che si pone e subito quale esponente di spicco del progressive speed metal.

Quando la tradizione dei secondi anni ottanta si amalgama alla perfezione con suoni moderni.

I Manifestic sono un quartetto tedesco, nettamente superiore alla media degli esordienti. Il loro è un techno-thrash che colora sapientemente di tinte progressive la base speed metal di partenza, forte di doti esecutive di assoluto prim’ordine. Anche il songwriting è veramente da paura: colpisce, più di tutto, una maturità di scrittura sicura e impressionante. Le undici composizioni sono inoltre pervase da un flavour fantascientifico, evidente sin dalla grafica (interna ed esterna) e dai suoni di synth che aprono la title-track, che connota in termini freddi e quasi siderali la proposta dei quattro. Un punto di riferimento sono senz’altro i Megadeth del sommo Rust in Peace (anno di grazia 1990), nonché i Voivod del periodo 1987-1988. Tutto è peraltro calato con molta originalità e personalità nel nostro presente ed il platter certo incontrerà i favori di impazzisce per i Vektor di Black Future ed i Sacral Rage del secondo e terzo disco. Quello dei Manifestic è peraltro un album assai vario e completo da tutti i punti di vista: una vera e propria geometria del caos cosmico, che in Time Will Collapse sposa trame nere di matrice primi Slayer e nell’apertura di Code of Silence sa altresì confrontarsi in modo intrigante e generoso con la grande tradizione dell’hard americano e dello US metal più melodico: altri aspetti che fanno di questo Anonymous Souls un prodotto assolutamente da avere.

Tracklist
1- Anonymous Souls
2- Deaf, Dumb and Blind
3- Wide Open
4- Time Will Collapse
5- Incognito
6- Spiritual Abyss
7- Silicon War
8- Code of Silence
9- 263
10- Pillars of Democracy
11- Poisoned Waters

Line up
Tristan – Bass
Jerome – Drums
Rob – Guitars / Vocals
Samy – Guitars

MANIFESTIC – Facebook

ANIMAE SILENTES

Il lyric video di “Bring Me Back Tomorrow”.

Il lyric video di “Bring Me Back Tomorrow”.

Dark/Gothic Metallers ANIMAE SILENTES have released a new single & lyric video for the song “Bring Me Back Tomorrow”, feat. TO/DIE/FOR guitarist Juppe Sutela!

The song was produced, recorded and mixed by Animae Silentes. Mastered by Mika Jussilla (Finnvox studios).

Furthermore ANIMAE SILENTES reveal that they have entered the studio to record the band’s new EP, set to be released in Autumn 2019! More information TBA.

Next ANIMAE SILENTES show:
July 21st – MetalDays 2019

Check out new ANIMAE SILENTES merch, here: https://www.facebook.com/pg/animaesilentesofficial/shop/

Italian Dark/Gothic metal act ANIMAE SILENTES was formed in June 2015. In February 2017 the band released the debut album “Suffocated” as independent and immediately began promoting the album with a series of live shows, mainly in Northern Italy. Among the live experiences, the band shared the stage with names like Lacrimas Profundere at “Venice Vampire Fest” and also Votum and Swallow The Sun at “Metal Gates Festival” in Romania in November 2017. In the summer 2017 Animae Silentes sign a record contract with the label Sliptrick Records for the reprint and promotion of Suffocated and made it’s first foreign experience with a mini tour in Latvia.

More information at
BAND: https://www.facebook.com/animaesilentesofficial
MANAGEMENT: https://alphaomega-management.com | https://www.facebook.com/OfficialAlphaOmegaManagement

Amon Amarth – Berserker

Berserker è un album che guarda al passato remoto della musica che ha sempre ispirato il gruppo svedese, l’heavy metal classico, che qui è portato ad un livello epico ed estremo in grado di lasciare un segno deciso, grazie ad una raccolta di brani che nella sua prima parte trova davvero pochi ostacoli.

Gli Amon Amarth quanto prima troveranno il giusto tributo nella nostra rubrica “Dischi Fondamentali” con il loro capolavoro, Once Sent from the Golden Hall, uno degli album cardine per quanto riguarda un genere come il death metal epico e melodico che il gruppo di Johan Hegg ha contribuito a rendere popolare tra i fans del metal estremo di matrice scandinava.

Altri tempi (era il 1998) ed altra storia, ora la band svedese, all’undicesimo album in carriera, è volata a Los Angels e ha registrato il nuovo Berserker con l’aiuto di Jay Ruston (Anthrax, Stone Sour).
Berserker, album dai suoni cristallini, confezionato per fare il definitivo botto commerciale, è un lavoro che dividerà gli amanti del gruppo di Stoccolma, risultando troppo patinato per alcuni o spettacolare in ogni dettaglio per altri.
La verità non dista molto da approva la nuova fatica del combo, perché Berserker è un lavoro che, nel suo genere, è di facile ascolto, ricco di melodie heavy, epico e possente per non deludere fino in fondo gran parte dei vecchi fans,
Se vogliamo trovare un difetto, quello è nella sua sua durata di quasi un’ora, ma per il resto lasciarsi travolgere dal sound odierno creato dagli Amon Amarth è più quanto un amante del death epico e melodico possa sperare questi tempi.
In sostanza, Berserker è un album che guarda al passato remoto della musica che ha sempre ispirato il gruppo svedese, l’heavy metal classico, che qui è portato ad un livello epico ed estremo in grado di lasciare un segno deciso, grazie ad una raccolta di brani che nella sua prima parte trova davvero pochi ostacoli.
Crack The Sky, Valkyria, Raven’s Flight, The Berserker At Stamford Bridge spiccano in una raccolta di brani che farà ancora una volta scorrere il sangue per i colpi inferti dagli spadoni degli Amon Amarth.

Tracklist
01. Fafner’s Gold
02. Crack The Sky
03. Mjolner, Hammer Of Thor
04. Shield Wall
05. Valkyria
06. Raven’s Flight
07. Ironside
08. The Berserker At Stamford Bridge
09. We Can Set Our Sails
10. When Once Again
11. Wings Of Eagles
12. Into The Dark

Line-up
Johan Hegg – vocals
Olavi Mikkonen – guitar
Johan Söderberg – guitar
Ted Lundström – bass
Jocke Wallgren – drums

AMON AMARTH – Facebook

Fulci – Tropical Sun

L’album nel genere è uno dei più riusciti tra quelli ascoltati ultimamente in senso assoluto, quindi per tutti gli amanti del metal estremo il consiglio è di non perdere Tropical Sun, perché potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

Le sorprese non mancano di certo nell’underground metallico tricolore, anche quando si parla di metal estremo, come nel caso del brutal death offerto dai casertani Fulci.

Il trio, insieme dal 2013, arriva al secondo album tramite la Time To Kill Records intitolato Tropical Sun, ispirato dalla trama di Zombie 2, pellicola del grande regista Lucio Fulci da cui viene prevedibilmente tratto il monicker.
Quale argomento migliore se non gli Zombie ed il cinema horror/splatter per un sound di matrice brutal death? Infatti Tropical Sun risulta un gran bel lavoro, impreziosito da suoni sintetici che creano atmosfere terrificanti in un contesto brutale, tra accelerazioni e mid tempo, riff death metal e cascate di sangue che sporcano spartiti estremi di matrice Dying Fetus, Suffocation e Cannibal Corpse.
Con ritmiche perfettamente leggibili nel massacro perpetuato dagli affamati zombie e un songwriting che nel genere si dimostra vario e ben delineato, Tropical Sun si sviluppa in mezzora abbondante di ottimo brutal inframezzato da spezzoni vocali tratti dal film (uscito nel 1979) e da altre trovate tutte da scoprire.
L’album nel genere è uno dei più riusciti tra quelli ascoltati ultimamente in senso assoluto, quindi per tutti gli amanti del metal estremo il consiglio è di non perdere Tropical Sun, perché potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa.

Tracklist
01. Voodoo Gore Ritual (instrumental)
02. Tropical Sun
03. Apocalypse Zombie
04. Splatter Fatality
05. Matul Tribal Cult
06. Legion Of The Resurrected
07. Palms By The Cemetery
08. Witch Doctor (instrumental)
09. Genetic Zombification
10. Eye Full Of Maggots
11. Church Of The Undead
12. Blue Inferno
13. Immortality Virus (instrumental)
14. March Of The Living Dead (instrumental)

Line-up
Dome – Guitars, Synth
Fiore – Vocals
Klem – Bass

FULCI – Facebook

Arrival Of Autumn – Harbinger

Metalcore, tanta tecnica snocciolata senza risultare nemmeno per un momento noiosi, passaggi incandescenti e altri più melodici, contribuiscono a rendere il disco un tutto molto ben strutturato e soprattutto, cosa assai difficile di questi tempi, molto piacevole da ascoltare tutto assieme, come continuum sonoro.

Al primo distratto ascolto il disco degli Arrival Of Autumn potrebbe sembrare molto simile a molti degli ultimi dischi di metal moderno usciti recentemente.

Invece Harbinger si rivela strutturato molto bene e pieno di metal sia moderno che meno recente, perché questi canadesi dell’Alberta hanno un’anima fortemente metallica e qui la esprimono tutta. Innanzitutto debuttare direttamente su Nuclear Blast Record la dice molto lunga sulle aspettative che ci sono su questi ragazzi, attese tutte quante ben riposte. Nati e cresciuti a Grande Prairie, una cittadina di circa cinquantamila abitanti che prevede specialità locali a base di petrolio e di legname, gli Arrival Of Autumn riversano nella musica ed in questo debutto un vigore ed una potenza che si potrebbe paragonare a quella degli Spliknot che venivano da Des Moines, Iowa profondo. Il loro suono è un metalcore potente e originale, riescono a combinare melodia e pesantezza, il tutto con molta naturalezza e sapienza. Harbinger è un disco metal tout court, nel senso che si esprime in maniere diverse, ma il sostrato è fortemente metallico, quel metal di larghe vedute che entrerà nelle teste di amanti di diversi sottogeneri dell’arte metallica. Gli Arrival Of Autumn hanno quel tiro che riesce ad essere metalcore del migliore possibile, ma assorbono molto la lezione di tanti altri gruppi che non avendo un genere ben preciso di riferimento e possedendo del talento iniziano una nuova via. Metalcore, tanta tecnica snocciolata senza risultare nemmeno per un momento noiosi, passaggi incandescenti e altri più melodici, contribuiscono a rendere il disco un tutto molto ben strutturato e soprattutto, cosa assai difficile di questi tempi, molto piacevole da ascoltare tutto assieme, come continuum sonoro. E la piacevolezza è qualcosa che vi avvilupperà fin dalle prime note della prima traccia Hurricane On The Horizon, che è assai paradigmatica di ciò che accadrà dopo. Molto intensi i momenti nei quali la batteria di Ty Fox dispensa una doppia cassa prepotente. Un gran bel debutto, niente male i ragazzi da Grand Prairie, Alberta, Canada.

Tracklist
01. Hurricane On The Horizon
02. End Of Existence
03. Witness
04. The Horror
05. Old Bones – New Blood
06. Better Off Without
07. Symbiotic
08. An Omen Of Loss
09. The Endless
10. Apocalyptic

Line-up
Brendan Anderson – guitars
Jamison Friesen – vocals
Ty Fox – drums
Ryan Sorensen – guitars
Kevin Student – bass

ARRIVAL OF AUTUMN – Facebook

THE PRICE

Il video di Stormy Weather, dall’album “A Second Chance to Rise”.

Il video di Stormy Weather, dall’album “A Second Chance to Rise”.

https://youtu.be/pb3AMeytoMM

È on line su YouTube il videoclip di “Stormy Weather”, il nuovo singolo di THE PRICE, progetto solista di Marco Barusso. Il brano, in rotazione radiofonica da venerdì 12 aprile e disponibile in tutti gli store digitali, è la quarta traccia estratta dal concept album “A Second Chance to Rise”(BRX, SELF distribuzione 2019), incentrato sul tema delle relazioni umane patologiche e legato a una serie di cortometraggi a sfondo noir realizzati daFRAMERS (Qui i video youtube.com/c/ThePriceChannel).

Con “Stormy Weather” ci si addentra nei recessi più oscuri della passione, per raccontare quel tipo di amore travolgente che è al tempo stesso eccitazione e dolore, vertigine e dipendenza. Un amore intenso ma tormentato che porta con sé vento e tempesta.

Atmosfere malinconiche e momenti di rabbia struggente si alternano nella complessa tessitura musicale del brano, dove Marco Barusso fonde in un solo orizzonte due mondi apparentemente distanti come l’alternative metal di ispirazione scandinava e il grunge di Seattle degli anni ’90. Il sound di “Stormy Weather” mira dritto alle viscere e assesta il colpo definitivo grazie alla voce di Max Zanotti (Casablanca), interprete di questo singolo e autore del testo insieme a Marta Innocenti.

Nel videoclip firmato da Vincenzo Ricchiuto, Francesco Collinelli e Davide Debenedetti (FRAMERS), la macchina da presa ritorna, con un taglio più “audace”, nella Milano notturna, torbida e criminale che fa da cornice al concept cinematografico di THE PRICE.

Questa volta lo spettatore entrerà nell’intimità inconfessabile di un uomo (Antonio De Nitto) che ha trasformato in ossessione morbosa un amore mai dimenticato. Travestendo alcune escort come la donna (Marica Cotognini) che lo ha incantato e poi lasciato, il protagonista cerca di rievocare la passione, il desiderio e le sensazioni vissute con lei, mentre riaffiorano nella sua memoria i ricordi della loro storia burrascosa e densa di pericoli, tra loschi individui, pestaggi e tradimenti; ma un epilogo inaspettato rimetterà tutto in discussione.

In “Stormy Weather” hanno suonato: Max Zanotti (Voce), Guido Carli (batteria), Claudio Sannoner (basso), Marco Barusso (chitarra e cori).

Marco Barusso è un produttore discografico, arrangiatore, chitarrista e sound engineer italiano, noto per aver lavorato con nomi del calibro diModà, Nek, Lacuna Coil, 883, HIM, Thirty Seconds to Mars, Coldplay, Eros Ramazzotti, Tazenda, Laura Pausini, Jarabedepalo. In veste di produttore ha collaborato con artisti come Pooh, Enrico Ruggeri, Edoardo Bennato, Roby Facchinetti, Riccardo Fogli, Benji e Fede,Après La Classe, Danny Peyronel, Finley, Bianca Atzei, Gli Atroci, Heavy Metal Kids, Cayne. Parallelamente ha portato avanti la sua attività di musicista turnista, principalmente come chitarrista e bassista. Marco Barusso ha suonato in moltissime produzioni discografiche e ha accompagnato dal vivo artisti quali Paola Turci, Alexia, Danny Peyronel. È stato chitarrista e produttore della storica band inglese Heavy Metal Kids, della quale ha fatto parte dal 2002 al 2010. Dal 2006 al 2014 è stato chitarrista e produttore della band gothic rock Cayne, rifondata insieme a Claudio Leo ed è stato membro, in qualità di chitarrista, della formazione live di Roby Facchinetti e Riccardo Fogli nel tour “Insieme” 2018. Dal 2012, Marco Barusso ricopre inoltre il ruolo di insegnante di tecniche di summing nel corso per tecnici del suono presso il CPM di Milano. All’inizio del 2017 il produttore ha annunciato la nascita del suo progetto solista THE PRICE, che vede coinvolti numerosi artisti italiani con cui ha collaborato nel corso degli anni. Il progetto si è concretizzato nella pubblicazione del primo album “A Second Chance to Rise” (BRX, SELF distribuzione), uscito nei negozi di dischi il 18 gennaio del 2019.

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Númenor – Chronicles from the Realms Beyond

Nuova veste e due bonus track per Chronicles from the Realms Beyond, ultimo album degli epic power metallers serbi Númenor

I Númenor son un gruppo epic power metal originario di Belgrado ed attivo dal 2009.

La discografia della band serba, dopo una manciata di ep e split ha preso il volo nel 2013 con la pubblicazione del primo lavoro sulla lunga distanza intitolato Colossal Darkness, seguito da altri due lavori, Sword and Sorcery e Chronicles from the Realms Beyond del 2017.
Ciò di cui parliamo è appunto la riedizione di quest’ultimo bellissimo lavoro, che prevede due bonus track (The Hour of the King e Lords of Chaos), un nuovo libretto ed una nuova copertina creata dall’artista serbo Bob Zivkovic.
L’album vede la partecipazione della session vocalist dei Therion Sandra su due brani (Moria e Beyond the Doors of Night) e l’entrata in formazione del nuovo batterista Marko Milojevic.
Chronicles from the Realms Beyond è un ottimo esempio di metallo epico, dal taglio heavy/power in cui non manca quel tocco sinfonico e black.
Prendendo spunto dalle tematiche fantasy tanto care al genere, l’album parte con l’opener Heart Of Steel proseguendo per sentieri che portano inevitabilmente alla gloria o alla morte.
L’alternanza tra più voci, che passano tra toni evocativi ed altri tipicamente metal e scream black, rende l’ascolto ancora più vario ed interessante con i brani che passano dall’epic sinfonico di Beyond the Doors of Night, al mid tempo dal taglio black metal di Lords Of Chaos, i due punti estremi della musica dei Númenor.
Un lavoro che merita sicuramente l’attenzione degli amanti del genere, tra Blind Guardian, Brimstone e le più classiche band epic metal.

Tracklist
1. Heart of Steel
2. Carven Stone
3. Withing Hour
4. Beyond the Doors of the Night
5. Moria
6. The Hour of the King
7. Lord of Chaos
8. Over the Mountains Cold
9. The Last of the Dragonlords
10. Realms Beyond (Instrumental)

Line-up
Despot Marko Miranovic-Vocals
Srdjan Brankovic-Guitars, Bass
Mladen Gosic-Keyboards
Marko Milojevic-Drums
Zeljko Jovanovic-Second Vocals

NUMENOR – Facebook

TIR – Metal Shock

L’album è un convincente sunto del metal più tradizionale ispirato dagli eroi britannici degli anni ottanta, ma che possiede quell’orgoglioso tocco tricolore a ricordare il valore di una solida scena nazionale.

Band storica della scena metal della capitale, i TIR danno alle stampe il loro secondo lavoro su lunga distanza intitolato Metal Shock.

Nata nel 1980, la band romana stampa il primo album solo nel 2011 (Heavy Metal), poi altri otto anni di silenzio prima che questa raccolta di brani cantati in lingua madre tornino a far parlare di new wave of british heavy metal secondo i TIR.
Il quintetto, ora formato da Sergio Bonelli (chitarra), Giuseppe Cialone (voce), Danilo Antonini (chitarra), Dino Gubinelli (basso) e Piero Aironi (batteria), ha dato vita ad un buon esempio di heavy metal ottantiano ispirato alla scena britannica, e il perfetto uso della nostra lingua caratterizza questa nuova raccolta di brani che tanto richiama Saxon e Judas Priest, quanto la Strana Officina nei brani in cui prende corpo tiratissimo hard rock (Crazy Mama e la travolgente Beat 150).
Giuseppe Cialone, già cantante degli epici Rosae Crucis, il suo mestiere lo conosce bene, così come i compagni d’avventura che vanno a formare una band compatta e di elevata esperienza.
Con la veloce e diretta Città In Fiamme, il potentissimo mid tempo di Banche Armate, il metallo incendiario della title track, l’album è un convincente sunto del metal più tradizionale ispirato dagli eroi britannici degli anni ottanta, ma che possiede quell’orgoglioso tocco tricolore a ricordare il valore di una solida scena nazionale.

Tracklist
1. Città In Fiamme
2. La Sfida
3. Banche Armate
4. La Luna Nel Cerchio
5. Crazy Mama
6. Dentro Il Vuoto
7. Lasciateci Fare
8. Metal Shock
9. Beat 150
10. Mitra
11. Memoria (Faber)

Line-up
Sergio Bonelli – Guitars
Danilo Antonini – Guitars
Dino Gubinelli – Bass
Piero Arioni – Drums
Giuseppe Cialone – Vocals

TIR – Facebook

Battle Beast – No More Hollywood Endings

No More Hollywood Endings è un album che piacerà sicuramente ai fans dell’hard rock melodico e farà storcere il naso ai true defenders, ma indubbiamente non lascia scampo in quanto ad appeal, richiamando più volte i conterranei Brother Firetribe e Nightwish sotto la bandiera del pop anni ottanta.

Se spulciate il profilo Facebook dei Battle Beast, nello spazio riservato alle informazioni troverete tra gli artisti ispiratori del gruppo gli Abba e non è caso, visto quello che ci riserva il quinto full length del gruppo finlandese intitolato No More Hollywood Endings.

La band, attiva dal 2006, trova nel pop rock e nell’aor una nuova marcia per il proprio sound, lasciando onori e gloria alle tastiere di Janne Björkroth e alla notevole prova della cantante Noora Louhimo.
L’album è un’apoteosi di melodie ruffiane, a tratti sinfoniche ma in gran parte arrangiate ispirandosi allo storico gruppo pop svedese e all’hard rock melodico anni ottanta.
Se sia un pregio o un difetto dipende dai gusti personali, certo è che di heavy metal in questo nuovo lavoro ce n’è veramente poco, soffocato da una valanga di melodie e chorus che entrano in testa come lame nel burro.
Il suono esce pieno e cristallino, le chitarre fanno da contorno all’atmosfera aor che si respira a pieni polmoni dalle trame ruffiane di brani come la title track, Endless Summer, I Wish e The Golden Horde.
No More Hollywood Endings è un album che piacerà sicuramente ai fans dell’hard rock melodico e farà storcere il naso ai true defenders, ma indubbiamente non lascia scampo in quanto ad appeal, richiamando più volte i conterranei Brother Firetribe e Nightwish sotto la bandiera del pop anni ottanta.

Tracklist
1. Unbroken
2. No More Hollywood Endings
3. Eden 3:59 4. Unfairy Tales
5. Endless Summer
6. The Hero
7. Piece Of Me
8. I Wish
9. Raise Your Fists
10. The Golden Horde
11. World On Fire

Line-up
Noora Louhimo – Vocals
Joona Björkroth – Guitars
Juuso Soinio – Guitars
Eero Sipilä Bass
Janne Björkroth – Keyboards
Pyry Vikky – Drums

BATTLE BEAST – Facebook

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