METALEYES

Onydia – Reflections
Reflections offre fughe strumentali, atmosfere eleganti, una forma canzone ben presente ed in generale una forte personalità, pur rimanendo all’interno del progressive metal tradizionale.

Childrain – The Silver Ghost
Il gruppo è in definitiva molto interessante e ha ancora ampi margini di miglioramento: questo quarto disco potrebbe essere quello che li impone all’attenzione mondiale, anche se l’attenzione del pubblico dura poco e bisogna agire in fretta.

Eresia – Airesis
Il ritorno, graditissimo ed a lungo atteso, di una band realmente storica del death made in Italy.

FOLKSTONE
Il lyric video di “Diario Di Un Ultimo”, dall’album omonimo (Folkstone Records).

The Royal – Deathwatch
Talento e consapevolezza nei propri mezzi, ma anche una grande conoscenza di ciò che possa far saltare il pubblico ad un concerto, questi sono tutti elementi che depongono a favore dei The Royal, per uno degli album metalcore migliori del 2019.

Gorgon – Elegy
Un lavoro riuscito questo Elegy, il cui sound ripropone i cliché usati a suo tempo dai gruppi più famosi, ma non manca di regalare momenti pregni di epiche sinfonie perfettamente incastonate tra le trame estreme del gruppo parigino.

Steve Hackett – At The Edge Of Light
At The Edge Of Light è probabilmente uno dei migliori album di Hackett da diversi anni a questa parte in virtù di un tocco chitarristico non solo unico, come sempre, ma anche ispirato e capace di evocare in maniera costante quelle emozioni che ogni ascoltatore ricerca.

The Shiver
Il video di “Light Minutes live @ Manchester Academy”, dall’album “Adeline” (Wormholedeath).

Hiss From The Moat – The Harrier
The Harrier è di fatto un bombardamento sonoro dove tradizione e sfumature moderne trovano la loro perfetta alchimia, in un metal estremo di matrice death/black, derivativo quanto si vuole ma che lascia comunque una sensazione di forte personalità in chi l’ha creato e suonato.

Planet Of Zeus – Live In Athens
Live In Athens è un ottimo supporto per fare la conoscenza dei Planet Of Zeus o comunque per per saggiarne le potenzialità on stage.


Green River – Rehab Doll
I Green River non erano solo dei precursori ma furono un gruppo che fece qualcosa di nuovo partendo da elementi già presenti nella scena musicale del tempo e di quella precedente.

Overkill – The Wings Of War
Sono invecchiati bene gli Overkill, senza tradire fans vecchi e nuovi, rimanendo fedeli ad un certo modo di fare metal, ma migliorando e curando ogni particolare di album in album, così che ancora oggi possono competere con quelle nuove leve che. al cospetto di un lavoro come The Wings Of War, arrancano alle spalle della band statunitense.

Noyde – Surface
Questi quattro brani mostrano l’intenzione di proporre il genere in una maniera tra il sognante ed il rarefatto e per far ciò il contributo di una componente post metal diviene inevitabile; l’operazione però convince solo a tratti, perché tale connubio unito ad una voce femminile, invero non troppo incisiva, riesce ad evocare sensazioni di malinconico abbandono così come momenti piuttosto tediosi.

Overkind – AcheroN
Un grande disco di metal moderno ed originale, orgogliosamente privo di schemi prefissati, con ex membri dei Fatal Destiny.

Simulacro – SuperEgo
Mai come in questo caso si può affermare che la riedizione di un lavoro sia ben più che opportuna, non fosse altro che per il fatto di poter ascoltare da parte dei Simulacro brani che per certi versi si possono considerare quasi degli inediti.

Hecate Enthroned – Embrace of the Godless Aeon
Chi apprezza queste sonorità non potrà fare a meno di ascoltare con moderata soddisfazione l’incedere familiare di alcuni brani ben costruiti, all’interno di un lavoro la cui carenza di personalità non viene sufficientemente compensata da una adeguata brillantezza compositiva.
