METALEYES

Edward De Rosa – Zeitgeist
Edward De Rosa dimostra non solo la sua bravura ma anche un talento compositivo di qualità e l’album non tradisce le aspettative, con le sue molteplici sfaccettature ed ispirazioni che vanno dal neoclassicismo malmsteeniano alla tradizione prog/power tricolore.

MZ.412 – In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi
La bellezza di In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi è il fascino malato e decadente del satanismo e di anime e vite perdute, di ritmi sincopati che si spezzano per far entrare momenti molto vicini al black metal, attimi di rabbia di demoni che invocati non vogliono tornare nelle loro dimensioni.

NEVERSIN
Il video di Light the Universe, dall’album album The Outside in (Revalve Records).

Haiduk – Exomancer
Haiduk offre un lavoro decisamente interessante e che non è rivolto esclusivamente a chi apprezza i virtuosi delle sei corde: qui alla base c’è una solida matrice estrema che conferisce al tutto un peso specifico in grado di trasportare Exomancer al di là di una semplice esibizione di tecnica strumentale.

VV.AA. – A TRIBUTE TO BURZUM
La Compilation di cover della band di Vikernes – in uscita il 21 Novembre per il noto Antichrist Magazine – contiene ben 17 band provenienti da tutto il mondo (compresa una special guest d’eccezione: la bellissima e misteriosamente gotica pianista e compositrice berlinese, Katarina Gubanova). Ce n’è per tutti i gusti. Dai Burzum elementali e primevi dell’Omonimo e di Aske, passando poi per tutte le fasi di ispirazione Ambient, sino ad arrivare al periodo Folk/Viking dei giorni nostri.

Slaegt – The Wheel
Un disco ispirato e oscuro ma oltremodo pervaso da melodie classiche, con un gran lavoro chitarristico (l’anima heavy) e ritmico (quella black), The Wheel è sicuramente influenzato dalla scena ottantiana ma risulta abbastanza personale per non sprofondare nelle sabbie mobili del già sentito.

Red Riot – Seek! Kill! Burn!
Seek! Kill! Burn! è una raccolta di brani travolgenti, grazie ad una forza senza pari in un genere che nell’underground trova in questi anni nuova e potente linfa e in cui i Red Riot, assieme ai finlandesi Tornado, si dimostrano una delle più convincenti realtà.

E.G.O.C.I.D.E. – Cheap Existentialism And Other Rhetorical Bullshits No One Wants To Hear Anymore
L’album è un diretto in pieno volto composto da quattordici mazzate, per una mezz’ora che induce ad un headbanger selvaggio, ora sviluppato lungo brani hardcore/punk, ora potenziato da violente ripartenze thrash per un sound che trova la sua collocazione naturale in sede live.

GHOSTHEART NEBULA
Il lyric video di “Elegy Of The Fall”, dall’EP “Reveries” in uscita a dicembre.

Beyond Creation – Algorythm
Il quartetto dà alle stampe un lavoro molto interessante, cercando la giusta via di mezzo tra lo sfoggio tecnico ed il songwriting che, valorizzato da una parte progressiva sempre legata a quella estrema, dà vita ad un’ora di musica di ottimo livello per il genere suonato.

Siege of Power – Warning Blast
Il disco di crust punk dell’anno, un perfetto e feroce incrocio di hardcore anglo-americano e di death metal old school, eseguito da musicisti che sono autentici e noti maestri.

Reptilicus & Senking – Unison
Reptilicus e Senking scrivono una pagina importante dell’elettronica più oscura e di avanguardia, ma che ha un nucleo molto classico. Sintetizzatori che vibrano formulando sogni per androidi che sono già qui fra noi, e anche musica tribale, la ripetitività di suoni antichi ormai andati persi.

Malepeste/Dysylumn – Ce qui fut, ce qui est, ce qui sera
Ce qui fut, ce qui est, ce qui sera non solo mette in mostra due ottime band ma regala cinquanta minuti di materia estrema interpretata in maniera intensa e creativa, due attributi che rendono il lavoro degno della massima attenzione.

Ataraxia – Synchronicity Embraced
Quella degli Ataraxia è musica senza vincoli spazio-temporali e, anche se può talvolta offrire l’ingannevole impressione di provenire da un remoto passato, è in realtà come sempre ricca di sfumature che ne rendono l’ambientazione saldamente attuale.

Dopo il 1977 – Il punk inglese anni Ottanta
Dopo il 1977 – Il punk inglese anni Ottanta. Che il ’77 sia stato un anno cardine, un crocevia temporale imprescindibile, nessuno lo discute più o lo ha mai discusso.


Madder Mortem – Marrow
Marrow è l’ennesimo capolavoro di un gruppo unico, dotato di una sensibilità fuori dal comune e di un talento compositivo che rende ogni album un’opera oscura e drammaticamente di livello superiore alla media.

Rain – Dad Is Dead
Accompagnato dal nuovissimo artwork creato per l’occasione da Umberto Stagni, Dad Is Dead si conferma ancora oggi un esempio fulgido del sound di una band che ha fatto la storia del metal tricolore.