Ranter’s Groove – Haiku
Forse ambient, forse field recording, decisamente Kaczynski Editions, musica che non può essere solo musica, fatta per spiazzare e per fermare il nostro sguardo schizofrenico su qualcosa di sensato.
Goodbye Kings – A Moon Daguerreotype
Goodbye Kings ci lasciano un disco che parla di sogni e di verità, di lune e di sfumature in bianco e nero, ed un suono elegante che rilascia endorfine.
Order 1968 – Tears In The Snow
Un documento di gran valore, ma soprattutto un gran disco che ha finalmente una veste adeguata.
Fallen – When The Light Went Out
When The Light Went Out racchiude poco più di quaranta minuti di musica che sono nutrimento per l’anima, il pretesto ideale per fermarsi un attimo e guardare dentro sé stessi senza alcun condizionamento esterno.
Empty Chalice – Mother Destruction
La musica di Empty Chalice è un qualcosa che si insinua nelle coscienze restando a lungo silente, per poi manifestarsi all’improvviso ravvivando le nostre inquietudini.
None – Damp Chill of Life
L’opera di None è di assoluto rilievo per l’abilità nell’unire in maniera ottimale le componenti più cupe e al contempo più atmosferiche del black metal, al cui interno la tendenza di matrice depressive viene infatti stemperata da aperture melodiche.
Temple Koludra – Seven! Sirens! To a Lost Archetype
Un’ora di discesa negli antri più bui, dove il metal estremo di matrice black si impregna di misticismo indiano nel suo discendere negli oscuri antri di un tempio dimenticato in cui leggende e storie si tramandano da millenni.
A Swarm Of The Sun – The Woods
Non sono suoni per tutti, è musica che parla ad anime che sanno agire dentro la sconfitta, ma è qualcosa di davvero valido e sentito, musica che è sentimento e vita, sangue vivo che scorre lentamente e fa uscire il calore.
Cameraoscura – Quod ESt Inferius
Quod Est Inferius va ben oltre la musica, è esso stesso un simbolo che rimanda alla tradizione e alla sapienza.
Liles/Maniac – Darkenig Ligne Claire
Il lavoro è un’esperienza sonora che ottiene un software differente usando due codici sorgenti diversi, quello del black metal e quello dell’elettronica libera.
The Magik Way & Malvento – Ars Regalis
Ars Regalis va ben oltre la somma dei valori (già molto consistenti) dei due gruppi coinvolti, perpetuando nel migliore dei modi la tradizione musicale di matrice esoterico/occulta che vede l’italia sicuramente tra le nazioni guida.
Lumbar – The First and Last Days of Unwelcome
Questa ristampa è un’ottima occasione per ritrovare un demone musicale che ci può essere di grande aiuto e conforto, musica che nasce dalla sofferenza e dalla paura, con lo scopo di farci andare più in alto.
Anacleto Vitolo – Obsidian
Obsidian è uno studio compiuto in totale mancanza di atmosfera, un carpire rumori ed umori terreni, una continua scoperta sonora.
DEGREDO – A NOITE DOS TEMPOS
Ancestrali arcaici infernali suoni e rumori, per un esordio che, se musicalmente poco Black Metal, rimane comunque profondamente nero nell’anima, nel corpo e nell’infernale alone Dark Ambient che circonderà qualsiasi ascoltatore che ne tenterà il coraggioso approccio.
Rostres – Les Corps Flottants
Anche quando il sound si irrobustisce sfociando in uno sludge post metal, i Rostres non perdono di vista il senso melodico ed atmosferico che ne contraddistingue l’incedere, rompendo semmai quel minimo di uniformità compositiva senza rischiare di rendere il tutto frammentario.
Nochnoy Dozor – Nochnoy Dozor
Questi venticinque minuti di musica sono un biglietto da visita già notevole per questa band greca, dalla quale è lecito aspettarsi qualcosa di importante nel prossimo futuro.
MZ.412 – In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi
La bellezza di In Nomine Dei Nostri Satanas Luciferi Excelsi è il fascino malato e decadente del satanismo e di anime e vite perdute, di ritmi sincopati che si spezzano per far entrare momenti molto vicini al black metal, attimi di rabbia di demoni che invocati non vogliono tornare nelle loro dimensioni.
BLACK FUNERAL – THE DUST AND DARKNESS
Prodotto dalla gloriosa ed attivissima Iron Bonehead, The Dust And The Darkness contiene 4 tracce di pura acherontea malvagità.
La Tredicesima Luna – Oltre l’ultima onda del mare
Una forma di ambient dalle sonorità rarefatte, che ben si addicono al tema acquatico evocato dal titolo dell’album e di quelli dei brani che lo compongono.
Carpe Noctem – Vitrun
Il black metal è quello che, oggi, più che in tutti gli altri generi, sembra offrire a svariati interpreti la possibilità di forgiare la materia e renderla unica senza farle perdere la propria originaria connotazione: se, poi, a farlo sono musicisti magnifici come i Carpe Noctem il capolavoro è un qualcosa che viene di conseguenza.