Kartikeya – Samudra

Colmo di riferimenti alla cultura Indù ed alla sacra Trimurti, Samudra è uno scrigno colmo di sorprese, con una band che tecnicamente lascia a bocca aperta riuscendo con grande disinvoltura a far convivere generi apparentemente lontani tra loro.

Corpse Garden – IAO 269

Death metal brutale e progressivo, musica estrema ispirata da un innato talento per soluzioni che vanno sempre un passo fuori dai consueti schemi, con una serie di brani devastanti che uniscono in un unico sound, death metal, doom e musica estrema progressiva.

Worstenemy – Deception

E’ giunta l’ora in cui la seconda apocalisse targata Worstenemy si abbatta su di voi senza lasciarvi scampo.

Deos – In Nomine Romae

In Nomine Romae è consigliato sia ai fans del black metal sinfonico che a quelli del death epico e guerresco.

Dauthuz – Destined For Death

Un granitico e micidiale attacco all’insegna di un death metal vecchia scuola, una serie di pugni in pieno volto portati dai Dauthuz che rifilano, uno dietro l’altro, dieci ganci estremi senza soluzione di continuità, massacrando e sfigurando, senza lasciare scampo.

D With Us – Searching For The Light

Melodic death metal e metalcore si uniscono nel sound dei D With Us dando vita così ad un ottimo lavoro, potente e melodico, scandito da ritmiche moderne, ma valorizzato da solos e soluzioni di stampo death e più orientate alla tradizione estrema di stampo classico.

Ursinne – Swimming With The Leviathan

Una tempesta di ritmiche e riffing che vanno ad abbracciare le due correnti storiche del death, con una più marcata predisposizione per la battaglia musicale insita nel sound del gruppo britannico.

Gates Of Ishtar – A Bloodred Path

Ottima iniziativa della Century Media che ristampa con un nuovo artwork i tre full length degli svedesi Gates Of Ishtar, tra cui A Bloodred Path, debutto della band licenziato nel 1996.

Inverted Serenity – As Spectres Wither

As Spectres Wither è un album che riconcilia con il metal estremo dalle ambiziose parti tecnico progressive e gli Inverted Serenity escono rinforzati nella loro già buona reputazione che li accomuna agli storici Death, leggermente più brutali ed al passo con gli anni che scorrono inesorabili, anche per il metal estremo.

Damnation Defaced – Invader From Beyond

Sviluppato su una quarantina di minuti, il terzo lavoro dei Damnation Defaced scorre che è un piacere, mai troppo diretto e veloce, ma potente nei suoi tanti mid tempo dal buon groove ritmico e dagli ottimi ricami tastieristici, valorizzati dal lavoro in sala del guru svedese Dan Swanö.

Mercyless – Coloured Funeral

L’album è un fulgido esempio di cosa si suonava in materia estrema nei primi anni novanta, un death metal oscuro, intriso di un’anima doom, vario nel saper alternare mid tempo e ripartenze, profondo come un nero abisso di morte e nobilitato da un tocco progressivo che dimostrava quanto di buono a livello tecnico avessero da offrire band come i Mercyless.

Incarnal – Mortuary Cult

Un buon esempio di come la tradizione scandinava possa andare tranquillamente a braccetto con quella americana e fare male, tra Entombed e Morbid Angel, qualche accenno melodico e tanta oscura attitudine.

Genus Ordinis Dei – Great Olden Dynasty

Il death metal viene glorificato dai Genus Ordinis Dei, che ne accentuano l’epicità e la magniloquenza con sfavillanti orchestrazioni, atmosfere oscure rese drammatiche dai tasti d’avorio che ci fanno sentire circondati dalla musica.

Arkhon Infaustus – Passing The Nekromanteion

Death metal e black si uniscono per portare morte e distruzione, con un sound assolutamente estremo e senza compromessi: d’altronde le ispirazioni degli Arkhon Infaustus sono satanismo, perversione, oscenità e droghe, mentre il monumento al male che costruiscono avanza tra le macerie create da questi quattro terribili brani.

Voltumna – Dodecapoli

Per tutto Dodecapoli aleggia uno spirito antico che ha trovato il modo di esprimersi con una musica violenta e catartica, che ci mostra la magia e la forza di un popolo unico nella storia.

Harmdaud – Blinda Dödens Barn

Con il monicker Harmdaud, Stenlund offre una buona prova all’insegna di un black death atmosferico che riporta senz’altro dalle parti degli Amon Amarth, ma se l’originalità non è la caratteristica principale di questo esordio, è innegabile che il suo ascolto si riveli alquanto gradevole e a tratti molto coinvolgente.

Coraxo – Sol

I Coraxo licenziano un piccolo gioiellino metallico, un raccolta di sensazioni e sfumature che portano inevitabilmente verso la perfetta simbiosi tra generi sfiorando i capolavori progressivi di Dan Swanö e dei suoi innumerevoli progetti.

Fecalizer – Back From The Dead: The Wonder (S)hits

Un gruppo di culto, impegnato in un massacro senza soluzione di continuità, con le influenze che appaiono talmente ovvie da rendere superfluo menzionarle ed un approccio al genere davvero bestiale e selvaggio.

Helslave – Divination

Aspettando il nuovo album, godetevi questi quattro brani che confermano la band romana come una delle più convincenti realtà nel suonare il death metal come lo hanno inventato in Scandinavia.