Las Casas Viejas – ghoule/H
I cinque lunghi brani valgono un ascolto d’insieme che dovrebbe rivelarsi gratificante per chi ricerca qualche novità in ambito post metal.
Collapse Under Empire – The Fallen Ones
Non è solo post rock, o decostruzione dei fondamentali di quest’ultimo, ma qualcosa che si lega indissolubilmente alla nostra anima, e ci ricorda che non siamo solo corsa, fatica e numeri su un bancomat.
Perihelion – Örvény
Örvény è un album magnifico, di quelli che inducono ad un ascolto destinato ad andare in loop a tempo indeterminato: merito di una band, come quella magiara, che si è dimostrata capace di rileggere la materia post metal/rock piegandola ad un gusto melodico superiore.
SILENT WHALE BECOMES A° DREAM – REQUIEM
Un album in cui non c’è niente da perdere,se non sé stessi. Un ascolto che nemmeno ad un muro potrebbe risultare anonimo. È una porta aperta per una stanza di cui voi decidete il contenuto,irrazionalmente. Fatevi guidare dal vento gelido di questa band in un viaggio che sfugge agli occhi indiscreti.
Misto – Helios
La giusta durata che non lascia spazio alla prolissità è un valore aggiunto alla fruibilità dell’opera, così che Helios si possa apprezzare nella sua interezza, mentre le onde si placano ed il nostro mare torna placido sulle ultime note di Time To Destroy My Life Capsule.
Postcards From Arkham – Manta
Manta è un disco molto maturo e completo di un gruppo affatto comune e che, insieme ad altri, sta portando il metal in qualche dimensione sconosciuta che ha come compagni di viaggio il post rock ed il prog.
Painted Black – Raging Light
I Painted Black dimostrano d’aver raggiunto quella maturità necessaria per mettersi nella nobile scia dei maestri del gothic metal lusitano ed europeo chiamati Moonspell, facendolo però con una buona personalità e soprattutto cercando con successo di sottrarsi ad imbarazzanti paragoni con la band di Ribeiro.
The Kahless Clone – Our Never-Ending Loneliness
Pur mantenendo un parere ampiamente positivo sull’operato di Marchese con i The Kahless Clone, non si può fare a meno di constatare quanto, ancor più rispetto all’ep di due anni fa, la mancanza della voce si faccia sentire.
The Outsider – Beauty Awakens the Soul to Act
Ben lungi d’essere un lavoro dai connotato caserecci, Beauty Awakens the Soul to Act è invece la sempre piacevole scoperta di un nuovo bel talento musicale sbocciato nella nostra penisola.
Ancient VVisdom – 33
Il suono è un qualcosa che non troverete da nessuna altra parte, bisogna completamente abbandonasi a questo piccolo grande capolavoro di musica occulta americana, che si sviluppa su più livelli e che potrebbe farvi vedere le cose in una prospettiva diversa, derivando direttamente dall’oscurità dei figli dei fiori, dalle pazze ore di Aleister Crowley e che continua a fluire tra le ere, non domata da duemila anni di cristianesimo.
Seventh Genocide – Toward Akina
Toward Akina travalica gli steccati di genere, rendendo superflua la necessità di appiccicare da qualche parte una qualsiasi etichetta contenete il prefisso post: qui troviamo luce ed oscurità, amore e morte, disincanto e stupore, con il tutto che va a comporre un caleidoscopio di emozioni alle quali non si ci si può e non ci si deve sottrarre.
Neun Welten – The Sea I’m Diving
Gli undici brani contenuti in The Sea I’m Diving sono altrettante pennellate dalle tonalità pastello che cullano l’ascoltatore.
GlerAkur – The Mountains are Beautiful Now
Questa è musica che travalica i generi, andando a scandagliare la sensibilità di un pubblico il cui sentire, inevitabilmente, da un certo momento in poi si muoverà in perfetta sincronia con quello dell’autore, raggiungendo quello che è il fine ultimo dell’arte, almeno nell’accezione più alta che noi conosciamo.
Distant Landscape – Insights
Si sogna grazie ad una musica che regala onde sonore che ci colpiscono nel profondo: si dovrebbero chiudere gli occhi e lasciarsi andare, la meta è lontana ma con i Distant Landscape si può raggiungere lo spazio profondo.
Final Coil – Persistence of Memory
I Final Coil hanno creato un mondo di note rock che vivono di tramonti musicali, un sound che risulta come una giornata che volge al termine e all’imbrunire si tirano le somme delle ultime dodici ore alle prese con il mondo circostante.
Deriva – Deriva
L’opera omonima dei Deriva è una bella sorpresa e costituisce una forma che potrebbe far convergere consensi da parte di appassionati appartenenti a frange musicali differenti.
From Oceans To Autumn – Ether/Return To Earth
Il campo base del viaggio è il post rock, ovvero una musica ariosa e sognante, ma poi si arriva ad esplorare territori come i migliori Rosetta, e ci si spinge a regalare momenti molto simili alle atmosfere pinkfloydiane.
Les Discrets – Prédateurs
Prédateurs si va a collocare in una sorta di terra di mezzo, dove la rinuncia alle passate sonorità non ha portato con altrettanta decisione all’approdo verso un sound maggiormente definito, facendo ragionevolmente pensare che possa trattarsi di un passo interlocutorio
Uneven Structure – La Partition
Prodotto benissimo, la Partition potrà sicuramente trovare estimatori, magari negli amanti dei suoni moderni e cool, ma a mio modesto parere anche nel genere ci si può sicuramente rivolgere altrove.
King Woman – Created in the Image of Suffering
Una buona prima opera da una band che “condensa” doom emozionale con shoegaze e post rock.