Wrong Way To Die – Wild And Lost

Uno degli indicatori della bontà di un album è quello di far premere nuovamente il tasto play alla fine dell’ascolto, e con Wild And Lost lo si fa più e più volte, perché c’è una luce particolare in questo disco, come in certe mattine nelle quali sembra che tutto l’universo possa volerti almeno un po’ di bene.

Northwoods – Wasteland

Le principali ispirazioni del gruppo perugino sono da ricercarsi nei Converge, nei Botch, negli Snapcase ed in tutti quei gruppi che fanno un hardcore moderno.

Sterpaglie – Pellicano Del Deserto

Il Pellicano del Deserto è un disco che richiede di essere ascoltato, ha una biomassa come una grande pianta e si dirige dritto al nostro cuore, perché lo avevamo già dentro ma ci volevano le Sterpaglie per estirparlo.

Septic Tank – Rotting Civilisation

Non deve passare inosservato il ritorno a sonorità crude e selvagge di autentiche leggende della musica estrema come Lee Dorrian e Gaz Jennings. Regaliamoci quaranta minuti di storia della musica estrema.

Soldat Hans – Es Taut

Tutto fluisce con una logica ed un senso melodico che sorprende, così come ogni sterzata impressa ad una vis compositiva che, in una sorta di folle quanto lucido caleidoscopio sonoro, trasporta l’ascoltatore dai Pink Floyd agli AmenRa, senza che la cosa possa apparire in alcun modo forzata.

Formalist – No One Will Shine Anymore

Il contributo portato dal background dei singoli musicisti va ben oltre un ideale somma degli addendi, assumendo le sembianze di un sound personale al quale si può attribuire senza alcuna remora il marchio Formalist.

Catapult The Dead – A Universal Emptiness

A Universal Emptiness è una delle sorprese dell’anno, è un album la cui intensità si fa a tratti spasmodica e quello che può apparire un difetto per chi non sa cosa sia il doom (l’incedere monolitico, la voce che rifiuta a priori ogni accenno di pulizia formale), diviene l’irrinunciabile nutrimento per l’anima capace di saziare chi ama il genere.

Las Casas Viejas – ghoule/H

I cinque lunghi brani valgono un ascolto d’insieme che dovrebbe rivelarsi gratificante per chi ricerca qualche novità in ambito post metal.

Gravity – Noir

Consiglio vivamente a chi ama sonorità moderne di lasciar perdere le plastificate ed innocue realtà anglo-americane proposte dalle etichette di grido e spostare la propria attenzione sui Gravity: la gratificazione è garantita.

Allochiria – Throes

Ci sono voluti quattro anni per dare seguito ad un lavoro magnifico come Omonoia, ma i risultati paiono dare ragione ai greci Allochiria, una band alla quale si può rimproverare solo una produttività piuttosto ridotta, a fronte di una qualità che nel genere proposto trova davvero pochi eguali.

Cranial – Dark Towers / Bright Lights

La tensione non scema quasi mai e Dark Towers / Bright Lights scorre via lasciando in eredità solo ottime sensazioni, rivelandosi una delle migliori espressioni in campo sludge/postmetal degli ultimi tempi.

Noise Trail Immersion – Womb

Tecnica e capacità compositiva sono importanti e notevoli in questo disco, ma la cosa più importante è il cuore di questo gruppo, la capacità di creare empatia con l’ascoltatore.

Soothsayer – At This Great Depth

Un lavoro di notevole interesse che potrebbe trovare estimatori anche tra chi apprezza il post hardcore meno estremizzato, per cui resta solo da attendere i Soothsayer alla prima prova su lunga distanza.

Muschio – Zeda

I Muschio sono un gran bel sunto di gran parte di quello che c’è di buono nella musica pesante italiana.

Throwers – Loss

Con un impatto devastante diluito in pause strumentali più rallentate, il primo albume dei tedeschi Throwers risulta accessibile. Loss si presenta infatti dissonante, estremo ma non troppo ripetitivo, chiassoso ma vario. Di sicuro non è l’album rivoluzionario, ma è un bel prodotto per gli amanti del genere.

Parsec – Sulla Notte

Il quartetto ha buone intenzioni, ma che non ha ancora l’esperienza per colpire in maniera decisa

Warknife – Amorphous

Gli Warknife con il loro nuovo lavoro hanno veramente fermato l’attimo, spingendosi non troppo lontano dalla perfezione