My Haven My Cage – Sweet Black Path

Sweet Black Path è il nuovo album della one man band italiana chiamata My Haven My Cage, un ottimo esempio di thrash/death vecchia scuola contaminato dalla musica popolare spagnola e normanna, creando interessanti e particolari atmosfere tra irruenza ed epici momenti folk.
Follow The Cipher – Follow The Cipher

I Follow The Cipher sul versante commerciale hanno tutto per sfondare, su quello del sound magari peccano un po’ in personalità per puntare tutto sull’impatto (anche visivo), un dettaglio che certo non rallenterà la corsa di Ken Kängström e compagni.
Gunjack – Totally Insane

I Gunjack seguono gli insegnamenti di Lemmy in modo perfetto, ma, a differenza di altri, la personalità e la convinzione nei propri mezzi ed in quello che suonano diventa determinante per la riuscita di questa raccolta di brani.
Basement Critters – Hurt Me With The Truth

Un gruppo thrash metal che non ha paura di mostrare il lato più moderno del proprio sound e ne fa un’arma per conquistare, un sound che si avvicina alle cose già scritte da Devin Townsend, suonato da una band che ci mette tanto del suo per apparire personale, riuscendoci perfettamente.
Pacino – Fallen America

Album che ha l’unico difetto di durare solo mezz’ora, Fallen America risulta un sorprendente sunto di una buona fetta di rock suonato negli ultimi decenni, moderno e personale, assolutamente letale come un sicario tra i tavoli di un bar.
Various Artists – New Nu Metal, Vol. 1

Se ancora nel vostro mp3 circolano quei due o tre nomi che guidarono l’invasione nu metal sul finire del secolo scorso, questa raccolta di band sconosciute ma meritevoli d’attenzione è assolutamente consigliata.
Aeren – Breakthru

Un debutto che si rivela una partenza ideale gli Aeren, bravi nell’abbinare grinta ed eleganza in un alternative rock piacevole ed accattivante.
Metalwings – For All Beyond

Un’ora di splendida musica symphonic metal tra atmosfere folk, sfumature gotiche e potenza power metal.
Palmer Generator – Natura

L’album è un viaggio tra lo psych rock strumentale in cui l’urgenza heavy è a disposizione di uno spartito dilatato e a tratti liquido, con quattro brani semplicemente intitolati Natura e numerati di conseguenza, scarni e perfetti nella loro dinamica.
Sangue Infetto – Slaughterhouse Corpse Party

Mortal Repulsion e le altre tre devastanti tracce non conoscono compromessi, i ritmi sono allucinanti, e le immagini che ci appaiono all’ascolto di questo manifesto di brutalità sono di un massacro senza soluzione di continuità.
Abolishment of Flesh – The Inhuman Condition

Assolutamente senza compromessi, il lavoro segue le coordinate dei gruppi storici del genere, personalizzandolo con una matrice death/black foriera di oscure atmosfere luciferine: The Inhuman Condition per sua natura è un album che alla lunga perde qualcosa in termini d’attenzione, ma in generale si può certo considerare una prova di un certo impatto.
Death Alley – Superbia

La varietà del songwriting potrebbe far storcere il naso a più di un ascoltatore, ma passate le prime burrasche motorheadiane che portano nuvoloni color cremisi, il sound dei Death Alley si apre all’ascoltatore come un libro aperto e sfogliato dalla rude carezza del vento.
Leather – II

I fans dei Chastain e dell’heavy metal duro e puro possono avvicinarsi all’opera con la convinzione di ritrovarsi al cospetto di un lavoro che non tradisce, così come Leather, incontrastata regina della foresta metallica aldilà dell’oceano.
At The Gates – To Drink From The Night Itself

Un lavoro molto bello, magari avaro di quella ferocia e violenza che caratterizzava opere estreme divenute storiche come The Red in the Sky Is Ours o lo storico Slaughter Of The Soul, ma maturo e ricco di melodie oscure, tramutate in tre quarti d’ora di melodic death metal dalla classe immortale.
Barbarian Prophecies – Origin

Il death sta tornando ad una nuova e vigorosa giovinezza, dopo la crisi di qualche anno fa, ed il merito è senza dubbio dell’underground e di band come i Barbarian Prophecies, outsider di lusso nel panorama internazionale.
Nereis – Turning Point

Turning Point è un album vario e moderno ma che mantiene un approccio classico, formato da belle canzoni e suonato al meglio: si può dire quindi che i Nereis hanno superato ogni aspettativa.
L’Ora X – Sottovoce

E’ innegabile il fatto che i fratelli Mangano siano riusciti ad usare in modo assolutamente perfetto la lingua italiana in un sound dal taglio internazionale, tra rabbiosi growl, sentite parti melodiche e ritmati passaggi rap metal, così da creare un lavoro piacevole, duro, melodico e composto da undici bellissime canzoni.
Demon Head – The Resistance

Tra il profumo dell’incenso ai piedi di altari innalzati all’occult rock, tornano i danesi Demon Head, gruppo di Diabolic Rock (come amano definirsi) con questo 7′ composto da due soli brani, The Resistance e River Of Mars.
Angelus Apatrida – Cabaret De La Guillotine

Uno dei migliori dischi thrash metal usciti nell’anno solare si intitola Cabaret De La Guillotine, ultimo lavoro di questa macchina da guerra chiamata Angelus Apatrida, band che ha passato i dieci anni d’attività già da un po’ e che, in un crescendo di opere sempre più convincenti, arriva a pubblicare questo piccolo capolavoro di thrash metal che di questi tempi viene frettolosamente chiamato old school, ma che non è altro che heavy metal sparato da un cannone.
Inferi – Revenant

Revenant è un lavoro che farà la gioia dei fans del death/black melodico, e mostra un gruppo dalla tecnica invidiabile ma che non perde mai le briglie del songwriting e, anche per questo, meritevole di un plauso.