METALEYES

Threat Signal – Disconnect
Un buon mix di generi diversi ma che, nella musica dei Threat Signal, si uniscono sotto la bandiera del tecnicismo, non esasperato come accade nelle frange più tecniche del metal estremo , ma ben in evidenza nei vari brani che compongono questo mastodontico lavoro.

The Kahless Clone – Our Never-Ending Loneliness
Pur mantenendo un parere ampiamente positivo sull’operato di Marchese con i The Kahless Clone, non si può fare a meno di constatare quanto, ancor più rispetto all’ep di due anni fa, la mancanza della voce si faccia sentire.

OBSCURA AMENTIA
Il video di The Art Of The Human Decadence, dall’album omonimo (Sliptrick Records).

Jx Arket – Meet Me Abroad
Meet Me Abroad è un disco da assaporare a lungo, ci sono momenti di vero entusiasmo e di grande coinvolgimento, e non capitava da tanto di sentir coniugare in questa maniera l’emocore e l’hardcore, per delle emozioni che lasciano il segno.

Displeased Disfigurement – Origin of Abhorrence
Origin Of Abhorrence risulta il classico lavoro che troverà estimatori solo nei fans accaniti del genere, mentre gli ascoltatori occasionali troveranno solo decine di riff uno sopra l’altro, growl animalesco a decantare torture e varia macelleria con poca personalità.

OBSCURE DEVOTION
Il lyrics video “The Sign Of Pain”, dall’album “Ubi Certa Pax Est” (Dark Horizons/Third I Rex).

Bunker 66 – Chained Down In Dirt
Con un approccio che privilegia il thrash metal più ruspante, satanico e punk e, in anni nei quali regna il bello ed il patinato anche nel metal estremo, per gli amanti della vecchia scuola Chained Down In Dirt è un album da non perdere.

Contra – Deny Everything
Nel complesso i Contra offrono una prova onesta nella quale le ruvidezze vocali, la produzione un po’ sporca ed un songwriting non troppo vario finiscono per non offrire momenti particolarmente esaltanti come neppure deprecabili.

VESSEL OF LIGHT
Il lyrics video di Dead Flesh and Bones, dall’ep Vessel Of Light in uscita a novembre (Argonauta Records).

Jellygoat – Eat The Leech
Secondo lavoro in studio per i Jellygoat da Milano, un gruppo che riesce a fondere molto bene l’hard rock, lo stoner e forti influenze grunge.

Blood Inc. – Blood Inc.
Blood Inc. è un album diretto, intenso e dall’appeal micidiale, con nove brani di alternative metal ricchi di soluzioni elettroniche, campionamenti e groove.

Párodos – Catharsis
La speranza è che questo, per i Párodos, sia solo il primo passo del brillante cammino intrapreso da una nuova band formata da musicisti che, forse proprio in quest’ambito, paiono aver trovato la loro ideale dimensione.

Kabbalah – Spectral Anscent
L’album, che definire vintage è un eufemismo, piacerà non poco ai doomsters dai gusti classici, con le tre musiciste spagnole che hanno il merito di mantenere alta la componente atmosferica e rituale senza perdere nulla in impatto.

Grima – Tales of the Enchanted Woods
Un lavoro che squarcia il velo sul talento di questi due ragazzi, per i quali mi piace pensare che il comune sentire causato dalla loro condizione gemellare abbia realmente fatto la differenza.

King Goat – Conduit
I King Goat hanno davvero le stimmate del grande gruppo ed un suono che, pur rifacendosi a nomi noti, riesce ad essere molto accattivante ed originale.

Divinity Compromised – Terminal
The Terminal risulta un album discreto anche se con qualche difetto, che i Divinty Compromised dovranno correggere in futuro se non vorranno rimanere nel limbo dei soli cultori del prog metal underground.

Ruxt – Running out Of Time
Una perfetta simbiosi tra i maestri (Rainbow, Dio, Whitesnake) e i loro eredi (Lande, Astral Doors), questo è se Running Out Of Time, secondo imperdibile album dei Ruxt.
