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Cruthu – The Angle Of Eternity
Un lavoro che non supera i confini del mood nostalgico di moda in questi tempi, quindi ad esclusiva degli amanti dell’hard rock tradizionale pervaso da atmosfere doom metal di scuola seventies.
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Tra Mozart e Lovecraft: le molte vite artistiche dei Mekong Delta
Questo straordinario gruppo, soprattutto ad inizio carriera, ha sempre saputo creare, attorno a sé, un alone di mistero, specie circa le sue origini e la
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Ministry – AmeriKKKant
Al ha prodotto un disco più che buono, e come sempre ha saputo incanalare la sua rabbia in un suono acido e debordante, che si insinua sotto pelle come un malware in un compute, e come un trojan si sedimenta piano piano attraverso il suo svolgimento, per poi arrivare alla conquista dell’ospitante.
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Black Road – Black Road
Black Road tiene il passo senza grossi scossoni, il gruppo intona nenie doom tossiche e stregate da pozioni stoner, la chitarra vomita riff sabbathiani e solos hard & heavy che eruttano lava blues, mentre la singer ci trascina ipnotizzati in danze diaboliche.
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Eïs- Stillstand und Heimkehr
Gli Eïs sono una band di livello assolutamente superiore alla media, della quale si vorrebbe ascoltare con più frequenza nuove composizioni che, come in questo caso, rasentano lo stato dell’arte nell’interpretazione del black metal.
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HYPNOTHETICALL
Il video di “Dreaming in Digital”, dall’album “Sinchreality” (Revalve Records).
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The Julius Peppermint Band – Tides EP
Prendete sotto braccio il surf e cercatevi delle onde da cavalcare perché Tides EP profuma di spiagge assolate, più o meno in uno spazio temporale tra il 1968 e il 1972.
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Evil Nerfal – Bellum Est Pater Omnium
Bellum Est Pater Omnium non rappresenta qualcosa di imperdibile ma neppure un’uscita deprecabile: il duo di Bogotà conosce la materia e proprio l’approccio diretto e privo di mediazioni, anche a livello lirico, può costituire il principale motivo di interesse così come un elemento capace di tenere lontano l’ascoltatore dai gusti un po’ più ricercati.
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Wild Mighty Freaks – Guns N’ Cookies
Il gruppo fa un rapcore notevolmente influenzato dal nu metal, con sprazzi di dancehall ed una solida base pop. Il suono è potente, melodico ed esaltato da una sapiente produzione.