Dominanz – Let The Death Enter

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Let The Death Enter è un buon lavoro, oscuro, malato, con la ragione risucchiata da una insana predisposizione al male, con il quale i Dominanz hanno modellato un sound che risulta personale e fortemente estremo.

N.Ex.U.S. – N.Ex.U.S.

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N.Ex.U.S. è un album affascinante e maturo, fuori dai cliché del progressive ipertecnico ma poco curato nel songwriting, per intraprendere una strada che porta alla valorizzazione dell’opera nel suo insieme e di una serie di brani che sono le dieci tappe di un percorso che il gruppo ci invita ad affrontare.

Temple Nightside – Recondemnation

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I Temple Nightside sono una mostruosa creatura underground che si nutre di anime e vomita cattiveria, trasformata in musica estrema evocativa e rituale, colma di atmosfere nere come la pece in un fluido continuo di malvagità

Lord Vampyr – Death Comes Under the Sign of the Cross

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Death Comes Under the Sign of the Cross è composto da dieci brani che convogliano diversi generi per portare un nuovo attacco metallico, un bombardamento dalle detonazioni black, heavy, power e gothic, legati insieme da sfumature melodiche sempre in primo piano.

Poste 942 – Long Replay

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Long Play diventa Long Replay in questa nuova uscita targata 2019 che vede il gruppo tornare a far esplodere gli altoparlanti con quasi cinquanta minuti di ottima musica.

Sollar – Translucent

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Translucent è un album progressivo che convince per il buon songwriting, anche se in qualche passaggio è fin troppo legato ai Dream Theater più ombrosi, cosa che non incide negativamente comunque sulla già buona strategia compositiva del gruppo.

White Cowbell Oklahoma – Seven Seas Of Sleaze

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Alle malinconiche ballate intrise di blues al caldo di un tramonto con vista sulla frontiera, la band preferisce un diretto in pieno volto, un eccesso di attitudine che si traduce in un sound sfacciato e dalle chiare influenze hard, rock’n’roll e blues.

Nerocapra – Decomposizione

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I Nerocapra consolidano la reputazione di band selvaggia e fuori dai soliti schemi che oggigiorno comandano il metal estremo, proseguendo sulla loro malsana strada e officiando un primitivo rituale fatto di death thrash black genuino, brutale e incompromissorio.

Suzi Quatro – No Control

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Suzi Quatro si ribella allo scorrere del tempo e si ripresenta in forma a quasi settant’anni con No Control, album scritto a quattro mani con il figlio Richard Tuckey e a noi comuni mortali non resta che inchinarci a questa regina del rock’n’roll.

Lucifer’s Fall – Tales From The Crypt

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L’album è di fatto è una raccolta di brani già licenziati in passato dai Lucifer’s Fall con l’aggiunta di alcun cover: non imprescindibile, ma quanto meno utile per farsi un’idea di quello che propongono questi doomsters australiani.

Witherfall – Vintage ep

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Tornano a distanza di pochi mesi dal mai troppo lodato A Prelude To Sorrow, quella che in soli due album è diventata la band cardine di un cero modo di fare progressive metal, erede di Nevermore e Symphony X, ma dal talento talmente enorme da diventare un punto di riferimento nello spazio di un paio d’anni, gli Witherfall.

Crown Of Autumn – Byzantine Horizons

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Byzantine Horizons si mantiene su livelli altissimi lungo l’intera tracklist, riconfermando i Crown Of Autumn quale realtà di peculiare spessore nel panorama metallico tricolore.

Valtari – Origin Enigma

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Origin Enigma mette in campo tutti i cliché del genere, prendendo qualcosina da tutte le band più importanti sia della prima che della seconda generazione, mantenendo una gelida atmosfera di stampo black per tutta la durata dell’opera ed inserendo valanghe di melodie classiche.

Bleed Someone Dry – Unorthodox

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Unorthodox torna a far parlare dei Bleed Someone Dry in modo assolutamente positivo grazie ad un deathcore di alta qualità offerto da una band che ha una sua ben chiara identità: per gli amanti del genere perdere un lavoro come sarebbe imperdonabile.

Humanity Delete – Werewolves in the Iron Sky

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Werewolves in the Iron Sky è altro buon lavoro targato Rogga Johansson, uno che di death metal ne macina a quantità industriali ogni anno, sempre con la stessa attitudine, passione e, perché no, talento.

IX-The Hermit – Present Days, Future Days

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Dei IX-The Hermit ne sentiremo ancora parlare, nel frattempo si può ascoltare Present Days, Future Days per farsi un’idea sulle buone potenzialità messe in mostra dal gruppo.

Calico Jack – Calico Jack

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L’album è sostanzialmente rivolto ad appassionati di questo specifico genere, e se tali sonorità non sono esattamente nelle vostre corde non sarà certamente il debutto dei Calico Jack a farvi cambiare idea.

Seven Thorns – Symphony Of Shadows

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L’album è composto da nove brani nei quali la potenza del power è accompagnata da un buon talento melodico e da atmosfere progressive che mettono in evidenza l’ottima tecnica dei musicisti, protagonisti di un lavoro a tratti avvincente.