Bisogna armarsi di tempo e pazienza per avventurarsi nelle mastodontiche quattro track che compongono l’opera prima degli statunitensi Amarok, giunti dopo otto anni al fatidico esordio sulla lunga distanza, dopo aver affilato le armi in vari split con Hell, Pyramido (doom sludge targato USA) e gli Enkh (funeral polacco).
Il quartetto californiano di Chico incorpora nel proprio sound elementi doom, sludge, funeral e black con una fluidità notevole; non ci sono forzature ma un ininterrotto flusso di note, che dipinge paesaggi desolati e disperati, marcati da una buona ispirazione e tensione narrativa. La melodia circolare punteggiata da note di piano dell’opener Sorceress, si carica di tensione e potenza con il passare dei minuti, mentre la ritmica dal passo marziale e le vocals in scream screziato di growl si caricano di una disperazione tangibile, soffocante e claustrofobica. Le due chitarre aprono colossali universi di distorsione mantenendo comunque il suono fluido e ricco di sfumature; gli ingredienti sono sempre gli stessi e la differenza in questo tipo di musica la fa sempre la capacità dei singoli musicisti di saper mantener alta la tensione, apportando anche solo minime variazioni al suono. Gli Amarok sono assolutamente credibili e in più hanno anche una capacità di scrittura varia anche in un genere monolitico come questo; le distorsioni finali e le laceranti urla alla fine di Sorceress inscenano paesaggi terrifici. Settanta minuti di questo suono non disturbano certo chi è avvezzo a frequentare questi paludosi lidi, capaci di creare sensazioni ed emozioni molto particolari; i ventitre minuti di Rat Tower ci trasportano in un viaggio epico e dolente rimembrante alcune belle pagine del funeral doom dell’est europeo, dove le band hanno la maestria di creare “soundscapes” infiniti e dal forte impatto emotivo. Di sicuro una band da seguire ma per i cultori del doom non è neanche il caso di dirlo!
Tracklist
1. VI Sorceress
2. VII Rat Tower
3. VIII Skeleton
4. IX Devoured
Line-up
Brandon Squyres – Bass, Vocals
Kenny Ruggles – Guitars, Vocals
Colby Byrne – Drums
Nathan collins – Guitars