Legionem – Ipse Venena Bibas

Otto brani e altrettanti rituali cantilenanti che riportano al doom settantiano e al metal oscuro del successivo decennio, con un talento innato per queste tematiche radicato nel dna dei gruppi italiani.

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La Janara – La Janara

La musica del gruppo irpino ci avvolge e ci trasporta tra le montagne, in uno spazio temporale in cui roghi, streghe, spettri e tutte le creature del mondo occulto e mistico si prendono gioco degli uomini.

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Madlife – Precision In The Face Of Chaos

Precision In The Face Of Chaos non è un brutto lavoro, le melodie che valorizzano i brani dal tiro nu metal sono assolutamente perfette così come una produzione al top: fosse uscito qualche anno fa avrebbe insidiato i primi posti nelle classifiche dei gruppi da un milione di dollari che si facevano guerra a colpi di hit, oggi le cose vanno in maniera decisamente diversa.

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Argus – From Fields Of Fire

Sono evidenti gli ottimi intarsi sonori, figli del migliore heavy metal che ogni amante del genere ha bene presente, perché in questo genere non è tanto o solo importante la velocità, ma la classe e l’eleganza, e di queste ultime due gli Argus ne hanno in abbondanza.

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Rage – Seasons Of The Black

Seasons Of The Black si può certamente considerare un Rage album DOC, magari non il migliore del gruppo, ma sicuramente buono per proseguire la strada nel mondo metallico nel ruolo di protagonisti, come sempre, a dispetto degli anni che passano.

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Tchornobog – Tchornobog

La musica che Soroka riversa in questo lavoro rappresenta il suo personale calice, un contenitore al cui interno trovano spazio tutte lo forme di metal estremo avvinghiate tra loro in un mortale abbraccio e rese in maniera convulsa, dissonante, ossessiva e, in definitiva, terribilmente inquietante.

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Neverending Winter – Хиус

Le canzoni sono composte molto bene, ogni traccia fa storia a sé e si sentono chiaramente le stimmate dell’ottimo gruppo folk metal, ma definire tali i Neverending Winter è alquanto riduttivo, poiché sono molto di più.

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