Keys Of Orthanc – Dush agh Golnauk

Trattandosi di un esordio ci si potrebbe accontentare, anche se non sono pochissimi gli aspetti da migliorare, per evitare che le buone idee espresse da Dorgul vengano restituite in maniera oltremodo confusionaria.
Majesty Of Silence – Zu dunkel für das Licht

Il sound teatrale e straripante di enfasi fatica a raggiungere l’obiettivo, perché con un simile approccio è senz’altro importante un buon talento compositivo (e fin qui ci siamo), ma lo è altrettanto, se non di più, un senso della misura che fa decisamente difetto ai Majesty Of SIlence.
Desounder – Desounder

I Desounder sono una band a cui non mancano tecnica, una cantante che fa la differenza ed un sound che non si accontenta di seguire i soliti binari per cercare nuove strade ma senza paura di guardarsi indietro.
Tenebra Arcana – Luna ep

Come debutto quello dei Tenebra Arcana è uno dei più impressionanti e belli degli ultimi anni, e dentro ha tante cose che gli amanti del metallo più nero apprezzeranno.
Necros Christos – Domedon Doxomedon

E’assolutamente da ascoltare l’opera definitiva del quartetto tedesco, un death d’annata dal fascino ancestrale immerso in aromi misteriosi e oscuri.
The Shiva Hypothesis – Ouroboros Stirs

Un debutto davvero interessante, con la band che ci investe con una serie di tempeste estreme perfettamente bilanciate con momenti di epiche melodie oscure, un lavoro ritmico di prim’ordine e passaggi atmosferici che rendono giustizia al concept religioso e filosofico che sta dietro all’opera.
Hornwood Fell – Inferus

I tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e ruvido.
Skyborne Reveries – Winter Lights

Il buon gusto e il delicato incedere dei brani rendono assolutamente gradevole un’opera come Winter Lights, che consente di trascorrere un’ora in compagnia di musica di notevole intensità emotiva e decisamente scorrevole.
Totalselfhatred – Solitude

Non è affatto semplice raffigurare la sofferenza ed il disagio interiore attraverso contenuti musicali così nitidi e relativamente accessibili: la grandezza dei Totalselfhatred risiede proprio in questa dote che è solo di pochi.
Blood Moon Hysteria – My Sacrifice EP

Runar Beyond torna ad esprimere con la musica emozioni come il disagio esistenziale e la profonda inquietudine, in un’atmosfera che conduce alle condizioni più estreme e dolorose dell’animo umano.
Urfaust – The Constellatory Practice

Un viaggio, un rituale, un flusso di coscienza … l’opera conclusiva della trilogia dimostra appieno la personalità unica del duo olandese.
ΚΕΝΌΣ – Inner Rituals

Inner Rituals sorprende con le sue sonorità disturbanti, lontane da ogni freddo tecnicismo ma capaci, piuttosto, di lasciare chi ascolta in uno stato di perenne sospensione.
Blood Rites – Demo 1

Il black metal dei Blood Rites si rivela una morbosa, blasfema ed efficace cascata di suoni, prodotta in maniera adeguata alla bisogna ed in grado di assolvere al compito di colpire mortalmente in maniera concisa ma definitiva
Kyterion – Inferno II

Black metal di alto livello in italiano vernacolare del XIII secolo, questa in una frase è l’essenza dei bolognesi Kyterion, ma c’è tantissimo d’altro.
Cavus – The New Era

Fatta salva la possibilità di ascoltare una quarantina di minuti di musica diretta e senza fronzoli, The New Era non ha le caratteristiche necessarie per diventare qualcosa di meno rumorosamente effimero di quanto non sia un temporale estivo.
Skjult – Progenies ov Light

I brani sono oscuri e incalzanti come da copione, la produzione è tutto quanto serve ad apprezzare al meglio di genere, e pazienza se l’originalità è meno che ai minimi termini: questo disco è un bel tuffo in acque caraibiche che, al suono degli Skjult, si tramutano in quelle gelide dei fiordi norvegesi.
Utburd – The Horrors Untold

Come per tutti quelli che saccheggiano a livello lirico l’opera di Lovecraft, non si può non provare un moto di empatia nei confronti di Tuor, ma ciò non basta ad evitare di derubricare l’album alla voce discreto ma non imprescindibile.
Inferi – Revenant

Revenant è un lavoro che farà la gioia dei fans del death/black melodico, e mostra un gruppo dalla tecnica invidiabile ma che non perde mai le briglie del songwriting e, anche per questo, meritevole di un plauso.
Reverorum Ib Malacht – Im Ra Distare Summum Soveris Seris Vas innoble

I Reverorum Ib Malacht destrutturano il black metal rendendolo un coacervo di suoni minacciosi, con linee strumentali, rumori di fondo e urla sconnesse che si sovrappongono e si fondono quasi senza soluzione di continuità, valicando sovente il sottile confine tra la sperimentazione e la cacofonia.
Ruach Raah – Under The Insignia Of Baphomet

Chitarre veloci e distorte, basso a bestia, cantato che gratta le gole infernali e batteria dritta come la caccia infernale, ed è quasi tutto ciò che si chiede ad un gran disco di black metal.