METEORE: VIOLENT FORCE
Unico disco, di una band storica. Per chi ama Sodom, Assassin, Darkness, Living Death, Tankard, Possessed, Razor, Slayer, Vendetta e Dark Angel.
Duirvir – Endless Graves, Endless Memories
Il disco è una puntata notevole dell’eterno raccontare della vita e della morte, di come siamo cenere portata via dal vento, mentre viviamo per un ricordo, per un attimo che brucia in fretta.
Corpsessed – Impetus Of Death
Il ritorno dopo quattro anni si chiama Impetus Of Death, una terribile e marcissima colata di fango mortifero, composto da otto brani che risultano assolutamente estremi ed inattaccabili.
All Else Fails – The False Sanctuary
Il lavoro degli All Else Fails non si può stroncare, poiché è comunque una proposta a suo modo interessante, ma da un band del genere ci si aspetta qualcosa in più.
When Plagues Collide – Tutor Of The Dying
Se pensate che il metal moderno non sia in grado di portare alta la bandiera del genere più estremo, allora non vi siete ancora imbattuti nel gruppo belga e nel loro Tutor Of The Dying,
RHAPSODY OF FIRE
Il video di “Rain Of Fury”, dall’album “The Eighth Mountain“ in uscita a febbraio (AFM Records/ Soulfood).
Sacrificium Carmen / Sarkrista / Malum – Trinity of Luciferian Illumination
Trinity of Luciferian Illumination è un ottima uscita rivolta essenzialmente ad appassionati puri e duri del genere, visto che le tre band coinvolte confermano in pieno il loro valore senza offrire però particolari spunti dai quali poter trarre indizi, anche parziali, di cambiamenti nel prossimo futuro: ma a chi ama il black metal tutto ciò di norma basta ed avanza.
Nailed To Obscurity – Black Frost
Un album come Black Frost, pur nel suo peccare in originalità, resta in ogni caso un ascolto fortemente consigliato agli amanti di un genere che riesce sempre a toccare le corde emotive giuste.
Currents – I Let The Devil In
In I Let The Devil In ci sono strutture potenti e belle sfumature: il metalcore con i Currents non vi sembrerà più ovvio come prima, ma qualcosa di valore.
Ten – Illuminati
Ennesima fatica ed ennesima perla di luce musicale da parte dell’eterno gruppo inglese, ormai sulle scene da oltre vent’anni.
Geostygma – The Die Is Cast
Ritmiche intricate ma perfettamente leggibili, uno spirito estremo indomito che non lascia spazio a cedimenti ed ovviamente una grande tecnica strumentale fanno di questi quattro brani una partenza sorprendente per i Geostygma.
Rikard Sjöblom’s Gungfly – Friendship
Echi di Yes, Gentle Giant, Genesis e Kansas, sono ad appannaggio degli ascoltatori in questo scrigno di musica raffinata, che non manca di emozionare con cascate di melodie, magari retrò ma godibilissime.
MYRATH
Il video di Dance.
Evilfeast – Mysteries Of The Nocturnal Forest
Mysteries Of The Nocturnal Forest si rivela l’ideale base di partenza per scoprire o riassaporare il valore di un musicista come Grzywacz, capace di dare alle stampe negli anni a seguire altri quattro full length di pari livello.
Michael Kratz – Live Your Live
Per gli amanti del genere Live Your Live è un lavoro assolutamente imperdibile, manifesto di un vero talento del rock melodico internazionale.
Serocs – The Phobos/Deimos Suite
I Serocs danno vita ad un lavoro in grado di mettere d’accordo sia gli amanti della tecnica che quelli del metal estremo più diretto, con una serie di belluine soluzioni musicale che vedono gli Spawn Of Possession come loro massimi ispiratori.
NEMESIS INFERI
Il video di “Never On Your Mouth”, dall’album “A Bad Mess”.
Ellende – Rückzug in die Innerlichkeit
Se proprio post black deve essere, questo ristampa del primo ep degli Ellende è il volto migliore che vorremmo sempre attribuirgli.
Crypt Trip – Haze Country
I giochi di chitarra, la sezione ritmica che si impone in maniera soffusa e la magnifica voce che accompagna il tutto: non si riesce a trovare un difetto nemmeno a volerlo e questo disco lascia l’ascoltatore con un’incredibile sensazione di benessere e di gioia campagnola, quella che viene su dall’odore di erba bagnata al mattino.
Kotiomkin – Lo Albicocco al Curaro Decameron 666
Le fondamenta di questo suono sono le colonne sonore dei film italiani minori degli anni sessanta, settanta e ottanta, film innovativi e dalle grandi soundtrack, nelle quali l’avanguardia musicale poteva mostrarsi nuda e senza remore, regalando molte gioie.