Hypocras – Implosive
Un folk metal semplice e battagliero, infuocato di passione che brucia per le tematiche care al viking.
Haggefugg – Metgefühl
Un lotto di canzoni da ascoltare tutto d’un fiato con il volume al massimo e la musica degli Haggefugg non mancherà di trasformarvi in soldati di un’era dimenticata dal tempo, ricoperti di pelliccia e con il corno colmo di birra svuotato per l’ennesimo brindisi
Dyrnwyn – Ad Memoriam
I Dyrnwyn ci trascinano sul campo di battaglia, ci fanno sentire il battito del cuore del legionario che combatte nel fango della foresta di Teutoburgo, ed è un qualcosa di spiazzante, perché si arriva a capire cosa provavano questi romani che combattevano a migliaia di miglia da casa
Ashaena – Calea
Un album di grande sostanza che conferma quanto, in Romania, le varie forme musicali che prendono le mosse da una base black si stiano sviluppando con grande continuità, in diverse direzioni e con esiti sempre stimolanti.
Ithilien – Shaping The Soul
Un album piacevole e leggermente diverso dal solito folk metal d’assalto degli ultimi tempi, pregno di atmosfere malinconiche e bellissime melodie, ma che sa far male quando il sound necessita di metallici e tellurici scossoni.
Heather Wasteland – Under The Red Wolfish Moon
Under The Red Wolfish Moon è un’opera che, in certi momenti, si fa notare più per l’originalità ed il coraggio delle scelte che non per la resa effettiva, ma ciò non significa che l’operato degli Heather Wasteland debba essere ignorato o ancor peggio sottovalutato.
VV.AA. – Mister Folk Compilation Volume IV
La qualità delle prime tre era alta, ma questo quarto episodio è fantastico, dal livello altissimo.
Myrkgrav – Takk og farvel; tida er blitt ei annen
Un album entusiasmante, che merita l’attenzione non solo dei fans del genere, ma anche degli amanti della buona musica.
Skiltron – Legacy of Blood
Gli Skiltron si confermano un gruppo che, in un genere piuttosto inflazionato come il folk metal, riesce a mantenere una sua precisa identità, sfornando lavori che, senza far gridare al miracolo, sicuramente non tradiscono gli amanti di queste sonorità
Huldre – Tusmørke
Alla seconda prova gli Huldre confermano di essere un gruppo onesto ed in grado di far vivere all’ascoltatore quarantacinque minuti di musica che rievoca foreste nascoste tra la bruma, vecchi focolai accesi e la dura vita di un tempo
Diabol Boruta – Widziadla
I Diabol Boruta continuano la a dispensare buon folk metal, alternando atmosfere fiabesche a cavalcate metalliche dal mood melodic death.
Macaria – A Strings’ Dramedy
Un’opera di death melodico sinfonico ben suonato e ben composto, con molte divagazioni di sapore classico che rendono in maniera ottimale la storia raccontata.
Negură Bunget – Zi
Zi è un lavoro francamente inattaccabile, sminuito però dal confronto con le uscite passate, non riuscendo ad indurre nell’ascoltatore lo stesso grado di coinvolgimento.
Crystalmoors – The Mountain Will Forgive Us
I Crystalmoors hanno voluto offrire qualcosa in più rispetto ad un buonissimo e classico album, inserendo un secondo cd contenete le versioni folk di brani nuovi e vecchi
Yaşru – Börübay
La perfezione del folk che si muove da una base metal per diffondersi nell’aria con i suoi aromi mediorientali, leggiadri come piume e malinconici come solo il miglior doom di solito sa regalare.
VV.AA. – Thirteeen: An Ethereal Sound Works Compilation
Thirteen è la compilation che celebra i tredici anni di attività della label portoghese Ethereal Sound Works, nel cui roster sono comprese band lusitane dedite ai generi più disparati, ma tutte accomunate da una notevole qualità di fondo e da altrettanta verve creativa.
Diaboł Boruta – Stare Ględźby
Tra le foreste dell’est europeo si aggirano i menestrelli Diabol Boruta
Miellnir – Incineration Astern
La bontà del lavoro risiede nella capacità dei Miellnir di far confluire nel lavoro con innata fluidità gli influssi black, viking, folk e gothic.
Folkstone – Oltre… L’Abisso
Un album che è una perla per chi vuole provare emozioni diverse in un’epoca di plastificazione del passato e desertificazione del presente, per non parlare di un futuro che non esiste.
Yasru – Öz
Per chi non ha mai visitato la Turchia, l’ascolto di questo lavoro degli Yaşru può essere l’occasione di intraprendere un piacevole viaggio virtuale