Dom – Dom Vampyr
Dom Vampyr regala una mezz’ora scarsa di musica assolutamente piacevole, purchè non si faccia l’errore di attendersi qualcosa che assomigli al funeral come lo intendono i veri appassionati; sgombrando il campo da questo equivoco, l’operato di Belial si rivela, invero, del tutto apprezzabile.
Selfmachine – Broadcast Your Identity
Una quindicina di anni fa i Selfmachine con un album del genere avrebbero fatto il botto, di questi tempi si dovranno accontentare di piacere e non è comunque poco …
Allochiria – Omonoia
Gli ateniesi Allochiria ci rovesciano addosso una cinquantina di minuti di rabbia controllata a base di un post-metal/sludge dalla qualità sorprendente, capace di mettere in fila molte delle uscite succedutesi nel settore negli ultimi tempi.
Revenge – Survival Instinct
Il metal americano degli esordi si sposa all’hard rock stradaiolo e ne esce un lavoro stupendo.
Lucid Dream – The Eleventh Illusion
Gran lavoro, maturo, per niente scontato, fruibile ma allo stesso tempo intenso, caldo e molto emozionale, suonato da bravissimi musicisti.
Hiss From The Moat – Misanthropy
Puntano al bersaglio grosso gli Hiss From The Moat, con questo loro primo album, sicuri di avere le carte in regola per far breccia nei cuori neri dei fans estremi europei e, vista la qualità del lavoro, condividiamo con loro questa certezza.
Alcest – Shelter
Il nuovo percorso di Neige, non così prevedibile come ci si sarebbe potuti aspettare, lascia di sasso per un secondo, prima di conquistare completamente.
Gabriels – Prophecy
Bravissimo il musicista siciliano ad ideare e portare a termine un lavoro così riuscito, dimostrando ancora una volta su quanti immensi talenti può contare il nostro paese.
A Young Man’s Funeral – Thanatic Unlife
Un‘uscita interessante per un progetto dalle buone potenzialità.
Demon Eye – Leave The Light
Un album che nei suoi quarantasei minuti di durata racchiude il meglio degli anni settanta/ottanta in materia doom classico.
Abbotoir – Reclaim
Una proposta migliorabile ma che già oggi risulta sicuramente intrigante oltre che coraggiosa.
Bosque – Nowhere
Un disco che va a scavare l’anima in profondità, lasciando ferite e lacerazioni difficilmente sanabili.
Ea – A Etilla
Gli Ea si confermano una garanzia in ambito funeral melodico, anche se “A Etilla” si rivela leggermente inferiore al suo predecessore.
Karnak – The Cult Of Death
Ventidue minuti di death metal privo di compromessi e suonato in maniera impeccabile.
Paganizer – Cadaver Casket (On A Gurney To Hell)
Un assaggio di death old school fornitoci tra un album e l’altro da una band dalla qualità non intaccata da una certa prolificità
Teodasia – Reflections
Se il livello delle produzioni nostrane in campo symphonic-gothic continuerà a mantenersi su questi livelli, chissà che un giorno, quando si parlerà di questo genere, non si finisca per fare riferimento alla scena italiana invece che a quella nordeuropea.
Hollow Leg – Instinct
La musica qui incede e incide lentamente con la potenza dell’acqua, scorrendo sotterranea e trovando sempre una via per passare.
Madness Of Sorrow – Take The Children Away From The Priest
Un lavoro che non deve passare inosservato a chi di queste sonorità horror-gothic ne fa il pane quotidiano.
Deathless Legacy – Rise From The Grave
Un bellissimo lavoro, complimenti al gruppo, che dal vivo immagino grandissimo, e disco consigliato non solo ai fans dei Death SS.
Mechina – Xenon
Se vogliamo dare un senso alle contaminazioni nel death metal, beh, allora qui siamo veramente nel futuro del genere e non solo, ma di tutta la musica estrema.