Krypts – Remnants of Expansion
La quintessenza della malignità che si fa musica e autentica colonna sonora delle più terrorizzanti evocazioni lovecraftiane
Komatsu – Recipe For Murder One
Una forte struttura grunge, un grande cuore melodico e tante distorsioni.
Abske Fides – O Sol Fulmina a Terra
Gli Abske Fides si rendono autori di un lavoro che li porta di prepotenza alla ribalta della vivace scena doom brasiliana.
The Wounded Kings – Visions In Bone
Steve Mills ha deciso di chiudere la storia ultra decennale dei suoi The Wounded Kings regalando agli appassionati ancora un ultimo guizzo di classe.
Monolithe – Zeta Reticuli
Zeta Reticuli rafforza le tendenze emerse dal nuovo corso dei Monolithe, i quali, pur continuando a perseguire il proprio concept cosmico, hanno decisamente reso più ariose le proprie composizioni.
Dwell – Desolation Psalms
Il death doom del gruppo di Aarhus è asciutto, molto più votato alla prima delle due componenti, ma senza disdegnare rallentamenti o aperture melodiche contraddistinte da un buon lavoro chitarristico.
Night Gaunt – Jupiter’s Fall
Recuperare il primo lavoro sarà il passo successivo all’ascolto dei due brani di questo 7″, aspettare il nuovo album la conseguenza inevitabile.
SwampCult – The Festival
Un tuffo nell’abisso estremo dove l’oscurità regna sovrana dall’inizio dei tempi
Indivia – Horta
Horta non è mai ovvio e scontato sia perché tale è l’approccio del gruppo, sia perché ad ogni svolta sonora non si sa dove finiremo al prossimo cambio di tempo, e ciò per un disco è davvero importante.
Self-Hatred – Theia
Theia appare solidamente intriso dell’umore tragico dei Swallow The Sun così come del lirismo malinconico dei Saturnus, meritandosi il plauso degli appassionati.
Svlfvr – Shamanic Lvnar Cvlt
Album bellissimo e difficile come le migliori opere del genere
Décembre Noir – Forsaken Earth
Una serie di splendidi brani in cui domina incontrastata l’elegante e toccante chitarra solista che porta a spasso l’ascoltatore lungo questa “Terra abbandonata”
The Drowning – Senescent Signs
Un’ottima band ritrovata ai suoi migliori livelli, credo che di più non si potesse chiedere.
Altar Of Oblivion – Barren Grounds
La forza del doom, la potenza dell’epicità così naturale per i grandi gruppi come gli Altar Of Oblivion.
Bosque – Beyond
Beyond è un lavoro valido, in grado d’essere apprezzato dagli amanti del funeral anche se forse, rispetto a Nowhere, viene meno una certa peculiarità.
Yhdarl – A Prelude to the Great Loss
L’ennesima epifania di un talento per il quale una sorta di compulsività espressiva non va minimamente a discapito della qualità delle diverse proposte.
Morast – Morast
I Morast dimostrano delle notevoli potenzialità, ben espresse tramite un sound costantemente carico di tensione, magari non troppo vario ma sicuramente efficace
Evil Spirit – Cauldron Messiah
Gli Evil Spirit danno l’impressione di farsi guidare da un istinto a tratti selvaggio, che va a rivestire di una certa freschezza una proposta che affonda le proprie radici comunque nel passato.
Even Vast – Hear Me Out
La riedizione dell’album d’esordio può rivelarsi utile nel tornare a far parlare degli Even Vast, ma rischia d’essere fuorviante per chi intendesse seguirli nella loro nuova avventura.
Hyponic – 前行者
Un buon ritorno che si spera sia propedeutico ad altre future uscite