Contra – Deny Everything

Nel complesso i Contra offrono una prova onesta nella quale le ruvidezze vocali, la produzione un po’ sporca ed un songwriting non troppo vario finiscono per non offrire momenti particolarmente esaltanti come neppure deprecabili.

Vessel Of Light – Vessel Of Light

Vessel Of Light è qualcosa di profondamente americano, con quel suono potente, chiaro e dal groove forte che ti tiene incollato allo stereo, grazie anche al notevole talento del duo.

Rancho Bizzarro – Rancho Bizzarro

I Rancho Bizzarro arrivano da Livorno con due chitarre, un basso e una batteria e fanno un desert stoner rock strumentale molto efficace e molto desertico.

Three Eyes Left – The Cult Of Astaroth

Chitarre ribassate, basso che schiaccia per terra, mentre la batteria ci percuote i neuroni e la voce di un caprone che ci comanda: tutto ciò è pesante, bellissimo e sta in questo disco.

Grand Delusion – Supreme Machine

Supreme Machine è un lavoro sufficiente, nel quale non manca qualche difetto ma che nel suo insieme può sicuramente dire la sua, specialmente al cospetto degli amanti dei suoni doom/stoner e vintage

Ufomammut – 8

8 non è un nuovo inizio ma la continuazione dell’opera che gli Ufomammut stano portando avanti dall’inizio del loro percorso, un’opera alchemica come suggerito dai molti indizi occulti che hanno lasciato nei loro dischi.

Caronte – Yoni

Yoni è musicalmente molto ricco e avrà una lunga durata nei vostri stereo, perché ha tante stanze e passaggi segreti come il castello di un alchimista, anche perché questa è alchimia in musica, così su disco come nel vostro cervello, e viceversa.

Stratus Nimbus – Stratus Nimbus

Album da ascoltare immersi nella luce di decine di candele, in una stanza dove il respiro si mischia all’odore di incenso, o persi tra le rocce di polverosi e inviolati canyon, preferibilmente se siete amanti di queste sonorità e perciò abituati a perdervi nei meandri della vostra mente.

Monument – Yellowstone

Yellowstone è stimolante e mai prevedibile, scritto ed eseguito da due musicisti di talento e creatori di multi versi musicali assai interessanti, per ascoltare ma soprattutto per pensare qualcosa di nuovo.

Cities Of Mars – Temporal Rifts

Il disco è una summa di come si può fare musica di generi che non brillano per originalità e trovare una propria personalissima via, facendo musica pesante in maniera fantastica.

Lâmina – Lilith

L’album alterna brani stoner doom devastanti e potenti ad altri in cui l’effetto delle sostanze illegali che la temibile dea ci ha fatto ingurgitare con l’inganno fanno il loro sporco effetto, così da catapultarci in un mondo onirico e sabbatico

Sator – Ordeal

I Sator fanno musica per terrorizzare chi sta loro davanti, con un cantato gridato su un tappeto sonoro sempre più potente ad ogni giro di chitarra e basso, con una batteria incalzante, dannati come una nave di pirati zombie.

Mindkult – Lucifer’s Dream

Tra stoner doom, shoegaze, tanta psichedelia ed un pizzico di blues stonato, il sogno di Lucifero potrebbe trasformarsi in incubo se non si è pronti a rinunciare in partenza a suoni puliti, voci stentoree o aggressive, percussioni lanciate a folli velocità e virtuosismi assortiti.

Demonic Death Judge – Seaweed

Un album che, nella sua tremenda forza, appaga, smobilita, appassiona, distrugge e crea, modellando montagne come un vento nato dall’impatto di un meteorite sul pianeta, in un delirio di note grasse portate al limite.

Jagged Vision – Death Is This World

I watt arrivano al limite in più di un’occasione, violentando l’ispirazione melodica dei Jagged Vision con dosi letali di hardcore e sludge , mentre le urla si intensificano e l’atmosfera si scalda non poco.

Tarlung – Beyond The Black Pyramid

Si continua, come nel primo lavoro, a danzare tra i cadaveri squartati dalla famelica creatura, mentre il doom e lo stoner amoreggiano lascivi con una psichedelia infernale, inesorabile arma per catturare e fare scempio di umane debolezze.

Wo Fat – Midnight Cometh

La potenza sprigionata dagli strumenti rimane inalterata per tutto il tempo che il meteorite impiega per arrivare alla fatale esplosione sulla Terra, anche quando l’atmosfera si colora di nero ed escono dallo spartito sfumature dark/blues davvero suggestive.

Kal-El – Astrodoomeda

I Kal–El non sono un gruppo come tanti nel genere stoner metal, che fa della pesantezza la propria migliore caratteristica, perché qui la psichedelia acquista ruvidezza facendo fotosintesi con un suono metallico, ma è anche vero il contrario.

Evoke Thy Lords – Lifestories

Gli Evoke Thy Lords imperterriti il loro percorso obliquo all’interno del doom, anche se l’impressione è che ora il sound sia più compatto, lasciando al solo flauto e a qualche assolo di chitarra il compito di di far provare qualche vertigine lisergica all’ascoltatore.

Mistica – Embrio I

Il tutto avviene senza che sia tralasciato alcun crisma, dall’aspetto esecutivo alla produzione, ma l’assenza della voce ha il difetto di uniformare questa prova a quelle di tutte le altre band cimentatesi in precedenza con analoghe modalità.