Keys Of Orthanc – Dush agh Golnauk

Trattandosi di un esordio ci si potrebbe accontentare, anche se non sono pochissimi gli aspetti da migliorare, per evitare che le buone idee espresse da Dorgul vengano restituite in maniera oltremodo confusionaria.

Majesty Of Silence – Zu dunkel für das Licht

Il sound teatrale e straripante di enfasi fatica a raggiungere l’obiettivo, perché con un simile approccio è senz’altro importante un buon talento compositivo (e fin qui ci siamo), ma lo è altrettanto, se non di più, un senso della misura che fa decisamente difetto ai Majesty Of SIlence.

Graveshadow – Ambition’s Price

Symphonic metal d’ordinanza, senza grossi picchi ma pure senza cadute rovinose, abbastanza estremo per risultare vario nelle atmosfere che toccano parti thrash e death con discreta fluidità nel songwriting; il resto lo fa una voce femminile più rock nelle parti pulite, rispetto al solito cantato operistico, ma leggermente forzata nel growl.

Desounder – Desounder

I Desounder sono una band a cui non mancano tecnica, una cantante che fa la differenza ed un sound che non si accontenta di seguire i soliti binari per cercare nuove strade ma senza paura di guardarsi indietro.

Kronomatopea – Time It’s Time

Time It’s Time è un’opera impegnativa che per oltre un’ora vi terrà incollati alle cuffie, tra raffinati passaggi di musica classica, cavalcate metalliche, solos neoclassici e quell’epicità che affiora quando i due stili musicali si incontrano.

Ostura – The Room

Gli strumenti tradizionali e classici guidano la musica verso territori inesplorati e la forza del metal, come tempeste di sabbia nel deserto, si unisce alle orchestrazioni ed alle atmosfere suggestive di cui è composto The Room per un risultato sbalorditivo, avvicinandosi alla perfetta sintesi di quanto abbiamo ascoltato in questi anni in campo sinfonico e metallico.

Self-Hatred – Hlubiny

Hlubiny è l’album che consacra i Self-Hatred tra le migliori nuove band in ambito death doom melodico, in virtù di una cifra stilistica che li colloca sulla scia dei protagonisti storici del genere.

Tenebra Arcana – Luna ep

Come debutto quello dei Tenebra Arcana è uno dei più impressionanti e belli degli ultimi anni, e dentro ha tante cose che gli amanti del metallo più nero apprezzeranno.

Memoriam – The Silent Vigil

The Silent Vigil si rivela un album di maniera, un esempio di death metal old school senza compromessi, con un’anima che guarda ai defunti Bolt Thrower con un po’ di nostalgia.

Strana Officina – Non Finirà Mai / The Faith

Per i collezionisti e amanti della Strana Officina, la Jolly Roger ha in serbo per questa uscita diversi formati tra cui un vinile grigio limitato alle prime cento copie, vinile classico, cd e digitale: quindi non avete scuse, la storia vi aspetta.

Autori Vari – Sludge Doom And Hard Noise

Sludge Doom and Hard Noise è un riassunto delle produzioni e coproduzioni di Taxi Driver Records, il tutto concepito e guidato dall’amore per la musica, ed è inoltre uno sguardo esaustivo sulla bellezza di un certo underground italiano.

Bleed From Within – Era

Era si presenta come un lavoro duro come la roccia, il sound bilancia potentissimi mid tempo ad accelerate tipiche di certo thrash metal targato 2018, tra rabbiose frustate estreme e melodie ben inserite nella struttura del sound senza perdere un grammo in impatto e violenza.

Necros Christos – Domedon Doxomedon

E’assolutamente da ascoltare l’opera definitiva del quartetto tedesco, un death d’annata dal fascino ancestrale immerso in aromi misteriosi e oscuri.

Charlotte In Cage – Times Of Anger

L’album coinvolge con la sua altalena tra i generi e le ispirazioni che hanno portato le Charlotte In Cage alla realizzazione di questa raccolta di brani, sicuramente consigliati agli amanti dei suoni alternativi ma che potrebbero risultare soddisfacenti anche a chi è abituato a musica più estrema.

The Shiva Hypothesis – Ouroboros Stirs

Un debutto davvero interessante, con la band che ci investe con una serie di tempeste estreme perfettamente bilanciate con momenti di epiche melodie oscure, un lavoro ritmico di prim’ordine e passaggi atmosferici che rendono giustizia al concept religioso e filosofico che sta dietro all’opera.

Chronic Hate – The Worst Form of Life

I Chronic Hate hanno trovato la formula per risultare personali senza perdersi nei meandri di un sound intricato e fine a sé stesso: il loro death metal è arrembante e convincente nella sua folle e violenta corsa verso la perdizione.

Tesseract – Sonder

Il nuovo album Sonder riappacifica in parte i Tesseract con i loro detrattori, farà sicuramente storcere il naso ai vecchi fans, ma è indubbio che la strada intrapresa sia quella giusta, almeno dal punto di vista commerciale.

Hornwood Fell – Inferus

I tre brani proposti non offrono alcun barlume di luce e, questa volta, lo stile vocale non deroga mai da uno screaming che resta in sottofondo rispetto ad un sound dissonante e ruvido.